1E – S. Secondaria 1° Grado Cairoli – 3 Ottobre 2022

Eccovi arrivare verso la Cascina Centro Parco insieme alla classe 1F. Un delicato sole vi accoglie e scalda in queste ore del mattino e tutti insieme raggiungiamo l’area Didattica Natura.

Qui ci dividiamo e facciamo un grosso cerchio al sole. Io sono Bianca, una guida del Parco Nord Milano e con me c’è Chiara, ragazza del Servizio Civile Universale che ci accompagnerà questa mattina.

Iniziamo poi a parlare del parco: Cos’è un parco? ci pensate un secondo e mi rispondete che è un luogo per far giocare i bambini, proteggere la terra e la natura ed evitare che vengano costruiti altri edifici. Tutto corretto; Il parco in cui siete adesso è un parco regionale periurbano; un polmone verde circondato da città, grigio e asfalto, per questo è particolarmente interessante per noi e per gli esseri viventi che ci abitano e lo frequentano.

Dovete sapere che il parco non è sempre esistito, sulla carta è “nato” negli anni settanta ma la prima pianta è stata messa a dimora nell’83. Quindi Parco Nord è nato grazie alla mano dell’uomo che ha messo a dimora piante, seminato i prati, portato l’acqua, fatto strade e altre piccole cose ; poi nel tempo è diventato quello che oggi conosciamo. Un’area ricca di BIODIVERSITà e di estrema importanza.

Sul territorio dove adesso sorge il parco, prima vi erano tanti campi coltivati e la V sezione aeronautica della Breda; una fabbrica che durante la seconda guerra mondiale costruiva aerei da guerra. Ma di questo parleremo dopo.

Restiamo in tema biodiversità. Perché avere tante specie diverse in un’area è così importante? Mi rispondere che serve per mantenere tutto in equilibrio; se non ci fossero le piante non potrebbero esserci gli erbivori e così via. Questo è giusto ma aggiungo anche che un ecosistema con una elevata biodiversità è molto più resistente e resiliente.

Proviamo a scoprire parte delle specie che vivono all’interno dell’area didattica; Ci dividiamo in 5 gruppi e vi chiedo di raccogliere il maggior numero di “tracce di vita” diverse stando attenti però a non staccare foglie e fiori dalle piante e non far male agli eventuali animali. Restate compatti e datevi dei compiti!

Via!!!

Ogni gruppo ha fatto la propria teca, tutte sono molto colorate!

Ogni gruppo poi racconta quello che ha trovato.

Riusciamo a riconoscere diverse delle cose che avete trovato: foglia della quercia, foglia del bagolaro, foglia del pioppo, cinorrodi della rosa canina, melograni, cachi, piccole pere secche, muschio, licheni e tante altre cose.

In totale ne avete trovate 46! E pensare che moltissime cose non le abbiamo viste/non le avete staccate dagli alberi.

Adesso vi siete meritati una bella pausa merenda.

Finita la merenda passiamo alla seconda parte della mattinata. Come abbiamo detto all’inizio qui sorgeva la Breda, grossa fabbrica che si occupava della costruzione di aerei da guerra.

Durante gli scontri secondo voi quali erano i principali obiettivi? Ci ragioniamo e mi parlate delle vie di comunicazione, aree militari e le fabbriche che si occupavano della produzione della produzione di armi, aerei e quelle che si occupavano della produzione di “materiali pesanti” appunto durante gli scontri la Breda è stata bombardata e in seguito abbandonata.

Scopriamo quindi che sotto i nostri piedi vi sono dei rifugi antiaerei che sono stati scoperti diversi anni fa e sono stati poi in parte recuperati. Questi “Bunker” erano destinati alla protezione degli operai durante i bombardamenti e scopriamo che ce ne sono molti altri sparsi per tutta Milano e dintorni.

Come ve li immaginate? Mi dite che ve li immaginate bui, umidi, freddi e della dimensione della vostra aula. Andiamo a scoprirlo.

Durante la visita al Bunker ci troviamo a discutere su come facevano a respirare, come e dove dormivano, i bagni, la luce… Vi chiedo poi di immedesimarvi e di pensare a come potevano sentirsi chiusi in un luogo così angusto e mi rispondete che voi vi sareste sentiti in ansia, avreste provato paura e preoccupazione anche per le persone care che potevano non trovarsi in un luogo sicuro.

Notate poi la forma a botte del soffitto, e vi rendete conto che non è una unica sala come ve l’aspettavate ma è fatto da tanti corridoi a linea spezzata divise da delle “porte armate”. Ci mettete poco a capire il perché di queste cose: il soffitto a botte permette di distribuire i pesi lungo tutta la struttura mentre hanno questa disposizione perché in questo modo se fosse stato colpito un braccio gli altri sarebbero rimasti intatti.

Proseguiamo la nostra visita e guardiamo attentamente le foto presenti lungo i corridoi, riportandoci ad un periodo non roseo per Milano e tutto il resto del mondo. Ci prendiamo ancora un po’ di tempo per riflettere e poi usciamo ritornando alla luce.

La nostra mattinata insieme è finita; adesso potete mangiare nel pratone davanti alla Cascina.

In bocca al lupo per l’anno scolastico! A presto!

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