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Ieri abbiamo trattato il tema dell'Obiezione di Coscienza nei suoi risvolti storici. Abbiamo conosciuto nomi e fatti importanti che hanno portato infine alla legge che ci permette di essere qui ...

Abbiamo anche discusso di quelle che sono le nostre idee a riguardo del Servizio Civile Nazionale e di quali possano essere i significati e le cause che hanno generato questa legge e quali sia la sua importanza e/o debolezza oggi.

La legge come "tappabuchi" di una situazione critica venutasi a creare con la fine dell'obbligo del servizio militare

La legge come momento di crescita del senso di cittadinanza per le persone giovani

La legge come occasione per entrare nel mondo del lavoro.

Cosa ne pensate?

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Risposte a questa discussione

I due cartelloni relativi alla discussione per gruppi ...

ciao a tutti!

Io vorrei allegare la mia breve ricerca su Aldo Capitini, che si lega al discorso del percorso che ha seguito la definizione e la possibilità di svolgere il servizio civile in alternativa a quello militare, non rispondo direttamente alle questioni poste.

A

Allegati:

http://http://www.vita.it/it/article/2015/07/29/servizio-civile-obb...

durante la discussione ricordo che si parlava della possibilità o meno di rendere il Servizio Civile obbligatorio ed ho voluto approfondire questa tematica. Nel link troverete un'intervista a Matteo Salvini, autore del disegno di legge che prevede l'obbligatorietà del Servizio Civile e la proposta presentata al Parlamento. Di seguito alcune mie riflessioni a riguardo.

Leggendo l’intervista a Matteo Salvini, la prima cosa che ho pensato è stata: forse forse non ha tutti i torti. Rendere il servizio civile obbligatorio, così come scritto nella proposta di legge presentata dallo stesso Salvini, potrebbe essere una risposta alla necessità di ‘rianimare il sentimento comunitario e il rispetto verso il bene comune’ nei giovani, valori che spesso sembrano essere trascurati. Educare i giovani a questi valori dovrebbe essere una priorità per uno Stato civile e democratico, su questo sono d’accordo con il leader leghista (chi l’avrebbe mai detto!) non credo, però, che rendere il Servizio Civile obbligatorio sia la risposta. Prima di tutto perché obbligare qualcuno a fare qualcosa è il modo migliore per allontanarlo dall’insegnamento che vuoi trasmettergli. Si rischia, infatti, di spingere i giovani ad inquadrare questi valori come qualcosa di imposto a cui ribellarsi. Credo, invece, che il rispetto sia un sentimento spontaneo che nasca nel momento in cui una persona è abbastanza matura per capirne il significato. Non so quale possa essere il modo giusto di insegnare ad amare la Patria e quindi a difenderla. Salvini, infatti, propone di rendere obbligatorio il Servizio Civile per colmare un vuoto tangibile nella difesa della Patria lasciato dall’abolizione del servizio di leva obbligatoria. Un’alternativa potrebbe essere quella di rafforzare l’insegnamento dell’educazione civica a scuola, coinvolgere i ragazzi in progetti di ‘ripristino’ dei luoghi pubblici vandalizzati o di ascolto nelle case di riposo. Alcuni potrebbero obiettare che la fascia di età è molto diversa da quella a cui è rivolto il Servizio Civile e che le cose potrebbero coesistere. Questo è vero, ma se l’obiettivo è quello di insegnare ai cittadini di domani il ‘sentimento comunitario e il rispetto verso il bene comune’, non si può aspettare che il ragazzo compia 18 anni, bisogna gettare le basi molto prima, basi che poi il ragazzo tra i 18 e i 28 anni potrà (se vuole) rafforzare con la scelta del Servizio Civile. Solo una scelta volontaria, infatti, significherebbe un reale avvicinamento del ragazzo a tali valori. ‘L’obbedienza non è più una virtù’ e, se ci si riflette un attimo, si può comprendere come lavorare per uno Stato che ti obbliga a farlo non è tanto diverso dal combattere per la Patria per imposizione. Tornare ad un Servizio Civile obbligatorio sarebbe come fare un passo indietro e, forse, significherebbe vanificare le lotte dei primi obiettori di coscienza.

http://www.nuovi-lavori.it/index.php/approfondimento/275-il-servizi... 

Il Servizio Civile , in Italia, può essere considerato relativamente recente, infatti ha meno di 20 anni, ma la sua nascita ha richiesto molti anni di transizione e di normative "tappabuchi". 

Potrebbe essere interessante approfondire la diffusione del Servizio Civile non solo dal punto di vista dell'Italia ma anche a livello europeo.

Ciao a tutti, io allego degli estratti di un saggio di Giorgio Giannini sulla difesa della patria non armata e non violenta, che mi ha portato alla seguente riflessione:

Il significato del concetto di difesa della patria assume una connotazione ben specifica all'interno di ciascun periodo storico, basti pensare alle profonde modificazioni del servizio militare di leva che si sono susseguite dal dopoguerra fino agli anni duemila. Con l'introduzione del Servizio Civile Nazionale il concetto di difesa della patria è sempre più da inquadrarsi nel contenuto dell'art. 2 della Costituzione Italiana che esprime il principio di solidarietà politica  ( io direi “civica”) e sociale. La realizzazione di progetti che mirano alla tutela e alla conservazione del territorio, così come il volontariato presso enti locali attivi nel settore socio-assistenziale, costituiscono degli elementi imprescindibili per la difesa civile della patria e per la sostenibilità del welfare.

Allegati:

Io ho deciso di soffermarmi a riflettere su un tema di cui avevamo discusso in uno dei primi incontri, cioè sui diversi significati e cause che hanno generato la legge su SCN.

In quell'incontro eravamo arrivati a dire che il SC può essere visto come

1. un'opportunità di formazione a buoni cittadini

2. un'oppurtunità/formazione lavorativa

3. un tappabuchi per la fine dell'obbligatorietà del servizio militare.

I punti su cui io mi sono soffermata maggiormente a riflettere sono i primi due.

Io senza dubbio mi ritrovo identificata nel secondo punto, in quanto ho scelto di svolgere il SC perché mi offriva la possibilità di lavorare in un parco, per potermi introdurre quindi nel mondo lavorativo.

Ho però voluto pensare al concetto di servizio civile come opportunità di formazione come buoni cittadini, significato che prima non prendevo assolutamente in considerazione. In questo senso potrebbe essere interessante considerarlo la possibilità di svolgere per un anno un'attività che non abbia nulla a che fare con il proprio percorso di studi e quindi con l'introduzione ad un lavoro, ma che sia invece l'opportunità di fare per una anno qualcosa di diverso, che possa arricchire le proprie conoscenze e capacità, e di conseguenza possa formare. Trovo interessante l'idea che un biologo svolga il SC nel settore assistenziale o di educazione e promozione culturale, e viceversa che un educatore svolga il SC nell'ambito ambientale.

Ho cercato nel sito del SCN, come anche in altri siti, qualche dato sul tipo, l'ambito di qualifica (di diploma o di laurea) in possesso dei volontari per poterlo confrontare con le percentuali nei settori d'impiego; in questo modo avrei potuto interrogarmi sul fatto se chi fa domanda per il SC la vede maggiormente come un'opportunità lavorativa (trovando quindi corrispondenza tra ambito della qualifica e settore d'impiego), come me, o se invece viene vista come un'opportunità di formazione in campi, settori diversi da quelli della propria istruzione.

Purtroppo non sono riuscita a trovare nessun dato a riguardo; mi sono quindi limitata a guardare i dati sulla ripartizione per settori d'impiego dei volontari avviati nel corso di vari anni (dal 2006 al 2015), osservando come sempre le percentuali siano state molto alte (sul 60%, ma fino al 90% nel 2013) nel settore assistenziale, circa il 35% nel settore artistico/culturale, e variabile tra il 3 e il 5% nel settore ambientale e di protezione civile. Senza confrontare però questo dato con gli ambiti di qualifica dei volontari impiegati, non è possibile effettuare un'analisi soddisfacente.

Ho infine riletto le risposte che noi ragazzi avevamo dato alla domanda “Perchè abbiamo scelto di fare il SC?”, ed effettivamente mi sembra che la maggior parte di noi abbia fatto queste scelta in quanto opportunità lavorativa/introduzione ad un lavoro, trovando quindi corrispondenza tra percorso di studi effettuato e ruolo che svolgiamo ora nel SC, e non tanto come la possibilità di arricchirci in un campo diverso dal nostro, per formarci come buoni cittadini.

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