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SERVIZIO CIVILE
Storia
Il servizio civile affonda le sue radici nella storia dell’obiezione di coscienza di cui è naturale erede in un rapporto di continuità che non lascia né vuoti né rimpianti.Nel 1972 - sotto la spinta delle azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non violente, del crescente interesse dei cittadini nei confronti dell'obiezione di coscienza e del gran numero di giovani disposti ad affrontare il carcere pur di non prestare un servizio armato - il governo approvò la legge n. 772 "Norme in materia di obiezione di coscienza", che sanciva il diritto all'obiezione per motivi morali, religiosi e filosofici ed istituiva il servizio civile sostitutivo del servizio militare e, pertanto, obbligatorio. L'esperienza iniziale di poche decine di coraggiosi, diventa alla fine degli anni '80 l'esperienza di migliaia di giovani anche grazie alla sentenza della Corte Costituzionale (1989) che parifica la durata dei due servizi militare e civile: inizia l'esplosione numerica degli obiettori che raggiunge nel 1999 la cifra di 110.000 domande. Viene data la possibilità ai ragazzi/e di età superiore ai 18 anni di decidere se dedicare un anno della propria vita a servire l’esercito o se dedicare lo stesso tempo per servire la patria attraverso lo strumento dell’obbiezione di coscienza.Nel 1998 la gestione del servizio civile viene sottratta la ministero della difesa e viene affidata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nace così l’ “Ufficio Nazionale per il Servizio Civile”.La legge istituisce inoltre il Fondo Nazionale per il Servizio Civile nel quale confluiscono i fondi prima gestiti dal Ministero della Difesa e nel quale possono essere versate donazioni pubbliche e private finalizzate alle attività che si intendono sostenere. La legge, votata dopo 11 anni di dibattito politico (1987-1998), viene approvata alla vigilia della riforma che porterà ad un nuovo sistema di Forze armate su base esclusivamente volontaria.
Il 6 Marzo 2001 il Parlamento Italiano approva la legge n° 64, che istituisce il Servizio Civile Nazionale; un Servizio volontario aperto anche alle donne, concepito come opportunità unica messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 26 anni, che intendono effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale attraverso l'esperienza umana di solidarietà sociale, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale.La prima fase è iniziata il 20 Dicembre 2001, con l'impiego di 180 donne e 1 uomo, impegnati in progetti di Servizio Civile Nazionale "volontario" presentati da 4 enti di Terzo Settore e 1 Comune.
In un crescendo inaspettato ed incontenibile nel 2002 il numero di progetti attivati è salito a 811 con 7.865 volontari avviati in servizio.
Nel 2003 si è passati a 2.023 progetti con una partecipazione di 22.743 giovani.
Nel 2004 l'impiego è stato di 32.211 volontari per 2.970 progetti.
Nel 2005 il numero di volontari avviati al servizio sale a 45.175 per 3.451 progetti.
Dal 1° gennaio 2005 entra in vigore -ai sensi dell'art.2 del D.L. 9 novembre 2004 n°266- l'art. 3 comma 1 del d.lgs n. 77 del 5 aprile 2002 che innalza il limite di età dei volontari a 28 anni. Il 2005 è quindi l'anno nel quale anche ai ragazzi è concesso di partecipare volontariamente al SCN: si passa dal 6% di adesioni maschili del 2004, al 25% del 2005. Nel 2005 l'UNSC avvia al servizio 45.175 volontari impiegati in 3.451 progetti che coinvolgono 1.601 enti in attività espletate in Italia e all'estero. I progetti all'estero, poco più del 2%, contribuiscono ad esportare gli ideali di pace e fratellanza della nostra democrazia.
Il 2006 è un anno che segna la storia del SCN . Il 1° gennaio entra in vigore il d.lgs 5 aprile 2002, n. 77 determinando il trasferimento delle competenze gestionali del SCN alle Regioni e Province autonome, che sono tenute ad istituire l'albo regionale degli Enti SCN appartenenti al proprio territorio, la soppressione di tutte le sedi periferiche dell'UNSC e la contestuale costituzione del Servizio Civile Nazionale in ogni capoluogo di Regione e Provincia autonoma.
Nasce la rappresentanza dei volontari di SCN, che sostituisce quella degli obiettori di coscienza presenti nella Consulta. Il regolamento prevede l'elettorato attivo e passivo, l'elezione di 4 rappresentanti nazionali, rappresentativi delle 4 macroaree: Nord, Centro, Sud, Estero, la figura dei rappresentanti regionali e quella dei delegati regionali.
A marzo vengono indette le elezioni che si svolgono con procedura completamente automatizzata, dando così piena attuazione alla direttiva del Ministro Stanca in materia di innovazione tecnologica.
La prima elezione coinvolge 40.485 volontari in servizio che eleggono 124 delegati regionali, i quali riuniti a Roma in assemblea generale eleggono i primi 2 rappresentanti nazionali,che rimangono in carica due anni e che hanno il compito di portare in seno alla Consulta le istanze e le proposte dei volontari volte a costruire un servizio più partecipato.
Le elezioni della rappresentanza dei volontari, regolate da apposite disposizioni emanate dall'Ufficio, è un rito che si ripete ogni anno poiché i 4 rappresentanti non vengono eletti contemporaneamente, ma 2 ogni anno, ciò al fine di garantire una presenza costante di volontari in servizio e di volontari con esperienza conclusa.
Nel 2006 cresce il consenso dei giovani, 181 ragazzi del 2001 raggiungono il picco di 45.890.
Nel 2007 vengono avviati in servizio 43.416 volontari, 2.474 in meno rispetto all'anno precedente.
Viene pubblicato, per la prima volta, 1 bando nazionale e 21 bandi regionali per 16.649 posti di volontari in progetti valutati ed approvati dalle Regioni e Province Autonome.
Nel 2008, per la prima volta, il Fondo nazionale subisce una drastica riduzione determinata dalla grave crisi economica mondiale che si riverbera pesantemente sul nostro Paese.
Vengono presentati 7.551 progetti, approvati 6.557, finanziati 2.447 per complessivi 34.104 posti, ma i volontari avviati sono 27.011 di cui 448 all'estero.
La fine anticipata della legislatura ed il conseguente cambio di direzione dell'Ufficio, modificano sostanzialmente la gestione dell'Istituto improntata a forti economie di spesa e all'ottimizzazione delle risorse disponibili.

Nel 2009 vengono presentati 7.570 progetti di cui 3.201 da enti iscritti all'Albo nazionale e 4.369 da enti iscritti agli Albi regionali. Gli enti accreditati risultano 3.799, le sedi accreditate 71.728.
I volontari richiesti sono 99.925 di cui 57.116 per progetti nazionali e 42.809 per progetti regionali.
Vengono messi a bando 27.614 posti di volontario da impiegare in progetti in Italia e all'esterocuisonodestinati602posti.
Il sistema ha bisogno di aggiustamenti, si mette mano perciò alla revisione della normativa secondaria, nell'intento di razionalizzare gli Albi nazionale e regionali e calibrare il numero dei volontari sulla effettiva potenzialità dell'ente assicurando una migliore offerta di SCN in vista della riforma dell'istituto, all'esame del Parlamento.
E' emanato il bando speciale a 154 volontari da impiegare in due progetti, da realizzare nei Comuni della Regione Abruzzo colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 e finalizzati alla ricostruzione dei rapporti tra cittadini ed istituzioni, nonché alla riattivazione di tutti i servizi necessari alla ripresa della vita sociale. Il bando è riservato ai giovani residenti nei comuni colpiti dal sisma o agli studenti iscritti alla Università degli studi di L'Aquila nell'intento di consentire loro la partecipazione attiva alla rinascita del proprio territorio.
Nel 2010 siavvialapropostadiriformadelSCN.
Il Consiglio dei Ministri del 22 gennaio 2010, ha approvato un disegno di legge di delega al Governo finalizzato alla riorganizzazione del sistema di Servizio civile.
La dotazione finanziaria del Fondo nazionale per il servizio civile determinata dalla Legge 23 dicembre 2009, n. 191 in € 170.261.000,00, è stata ridotta dalla Legge 1.10.2010, n. 163 di € 1.366.587,00.
Nel corso dell'anno sono stati pubblicati 3 bandi per la selezione di volontari di cui uno, interamente finanziato dai governi locali, pubblicato il 16 aprile a 177 volontari per la realizzazione di 35 progetti in Italia e all'estero. Gli stessi sono stati finanziati per 121 volontari dalla Regione Piemonte, per 32 volontari dalla Provincia autonoma diTrentoeper24dalComunediRoma.
Nonostante le ristrettezze economiche l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile ha finanziato complessivamente 2179 progetti, di cui 2088 del bando ordinario e 91 del bandostraordinario.
Il 3 settembre è stato emanato il bando ordinario per la selezione di 19.627 volontari da impiegare in progetti di Servizio civile in Italia e all'estero.
A dicembre è stato emanato un bando straordinario a 897 volontari per la realizzazione di 97 progetti da realizzare in Italia, di cui 91 finanziati dall'UNSC, 3 finanziati dalla Regione Lombardia, 1 dal Comune di Roma e 2 dalla Provincia di Cagliari.
Degli 897 volontari previsti dal bando, 863 sono stati impiegati in attività di accompagnamento dei grandi invalidi e dei ciechi civili, 24 nella realizzazione dei progettiautofinanziati.
Al 31 dicembre 2010 sono stati avviati in servizio 14.144 volontari di cui 14.053 in Italia e 91 all'estero; gli enti accreditati nell'albo nazionale, negli albi regionali e delle Provinceautonomesono3.584.
Il 2 agosto 2010 è stata emanata la circolare: "Modifiche ed integrazioni alla Circolare del 17 giugno 2009 concernente: Norme sull'accreditamento degli enti di Servizio Civile Nazionale".
La rappresentanza dei volontari in seno alla Consulta nazionale per il SCN è assicurata con le elezioni di Corrado Castobello e Fania Alemanno, rappresentanti rispettivamentedellemacroareeNordeSud.
L'edizione 2010 dell'agenda "Compagno di viaggio" è dedicata al tema dei Patrimoni dell'umanità proclamati dall'Unesco.
Nel 2011 ricorre il primo decennale di approvazione della legge istitutiva del Servizio Civile Nazionale su base esclusivamente volontaria (legge 6 marzo 2001, n. 65) che viene celebrato nella sala degli Arazzi della Rai alla presenza del Sottosegretario Carlo Giovanardi e di tutti i direttori dell'UNSC che si sono succeduti nel corso del decennio.
E' anche l'"Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono una cittadinanza attiva", proclamato dal Consiglio dell'Unione europea, cui l'Ufficio partecipa con numerose attività e realizzando anche due pubblicazioni, una sul Servizio Civile Nazionale all'estero "Una scelta volontaria di solidarietà multiculturale e multietnica" in lingua italiana, francese ed inglese e una edizione speciale, del "Compagno di viaggio" dedicata al tema del volontariato e destinata esclusivamente alle attività dell'Anno europeo.
La dotazione finanziaria del Fondo Nazionale per il Servizio Civile è determinata dalla Legge di stabilità 2011 (legge 23.12.2010, n. 220) in euro 110.800.000, integrata dal DPCM 18 febbraio 2011 di ulteriori 24 milioni di euro.
Ibandipubblicatiperlaselezionedeivolontarisono3.
Il primo autofinanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano e dal Ministero della Giustizia è pubblicato il 18 febbraio e ha previsto l'impiego di 21 volontari.
Il 13 settembre è stato pubblicato il bando speciale a 6 volontari da impiegare nel progetto sperimentale: "Caschi bianchi: oltre la vendetta", proposto dal Comitato per la difesa non armata e non violenta. Nello stesso mese, il 20 settembre, è emanato il bando nazionale a complessivi 20.123 posti, di cui 19.661 volontari impegnati in progetti da realizzare in Italia e 462 all'estero.
Dei posti messi a bando 10.481 sono stati impiegati dagli Enti iscritti all'albo nazionale e 9.642 da quelli presentati dagli Enti iscritti negli albi regionali.
Il bando recepisce all'art. 3, il disposto delle sentenze 1284 e 1291 del 5 marzo 2010 del Consiglio di Stato, che dà un'interpretazione estensiva del limite di età dei 28 anni, che maturano il giorno precedente il compimento del 29° anno.
L'alternanza dei volontari in seno alla Consulta nazionale per il servizio civile è stata rappresentata dai due nuovi eletti Edoardo Buonerba e Silvia Conforti, appartenenti rispettivamente alle macroaree estero e centro.
Per la prima volta, anche su decisione della Consulta Nazionale per il servizio civile, e in stretta correlazione con le ristrettezze finanziarie, il "Compagno di viaggio" non è stato editato e inviato ai volontari avviati in servizio nel corso dell'anno.
La partecipazione civica attraverso il volontariato e l'associazionismo di promozione sociale è uno dei tratti più significativi della storia del nostro Paese. Questa partecipazione, che si manifesta ogni giorno e diventa impressionante nelle emergenze della storia nazionale, ha radici profonde, secolari e trova linfa nei valori religiosi e laici di solidarietà, eguaglianza, giustizia sociale, partecipazione diretta.
In tale contesto il Servizio Civile Nazionale costituisce una singolare modalità di partecipazione che coniuga i principi costituzionali di solidarietà, difesa della patria e crescita personale.
Le istituzioni della Repubblica Italiana non creano lo spirito della partecipazione civica, ma hanno la responsabilità di dargli sostegno e di incoraggiare chi la vive. La legge 6 marzo 2001, n. 64 "Istituzione del Servizio Civile Nazionale" è il segno di questa responsabilità.

E DAL PUNTO DI VISTA RETRIBUTIVO E PREVIDENZIALE…

Il servizio civile prestato prima del 31 dicembre 2005 era riconosciuto, ai fini pensionistici, come contribuzione figurativa, al pari del servizio di leva. Dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2008 i volontari potevano iscriversi alla gestione separata come collaboratori coordinati e continuativi, con obbligo di versamento della contribuzione interamente a carico del fondo nazionale per il servizio civile.
Dal 1° gennaio 2009, invece, chi presta servizio civile può riscattare il periodo, pagando di tasca propria l’onere, ma con un’agevolazione: la possibilità di pagare a rate, senza che siano applicati interessi.
Fondamentalmente fino al 2008 i contributi venivano versati interamente dal fondo nazionale per il servizio civile e quindi si può dire che l’attività di volontariato era assimiliata all’attività di lavoro dipendente con la possibilità di svolgere in autonomia il proprio lavoro(esempio: non è previsto l’obbligo di rispettare degli orari di lavoro, la possibilità di svolgere il lavoro direttamente da casa ecc…)
Dal 1 Gennaio 2009, invece, chi presta servizio civile può riscattare il periodo, pagando di tasca propria l’onere, ma con un’agevolazione: la possibilità di pagare a rate, senza che siano applicati interessi. È possibile riscattare l’intero periodo o solo una parte. La domanda di riscatto non è soggetta a termini di decadenza e può quindi essere presentata in qualsiasi momento. Gli oneri del riscatto sono a totale carico dell’assicurato e possono essere versati in unica soluzione oppure in 120 rate mensili, senza interessi. Il costo dei periodi di riscatto è costituito da un contributo per ogni anno da riscattare pari alla retribuzione media dell'interessato degli ultimi 12 mesi antecedenti la domanda, moltiplicata per l'aliquota contributiva della gestione pensionistica in cui si presenta la domanda (metodo contributivo).

Se la richiesta è presentata da un giovane inoccupato, si utilizza il reddito minimo annuo convenzionale pari a 15.516 euro per l'anno 2014 (il livello minimo imponibile annuopergliartigianiecommercianti).

Questa regola si applica per periodi da riscattare successivi al 31 dicembre 1995. Per esempio, un lavoratore dipendente con una retribuzione media di 15 mila euro nei 12 mesi precedenti la domanda, per riscattare un anno di servizio civile dovrà versare4.852,50euro (il32,35%di15mila).
I contributi derivanti dal riscatto sono utili sia per il raggiungimento del diritto alla pensione, sia per la determinazione della misura dell'assegno pensionistico. Con la riforma Fornero, che ha esteso il sistema contributivo a tutte le gestioni pensionistiche, un periodo in più di contributi serve comunque a elevare il montante contributivo, il salvadanaio della futura rendita.

Inoltre, essendo la contribuzione da riscatto equiparata a quella effettiva, i contributi possono essere utilizzati anche ai fini dell'accesso alla pensione anticipata. In questo caso, però, non sono utili ad escludere le penalizzazioni per i lavoratori che accedono alla pensione anticipata con meno di 62 anni di età.

L'onere per il riscatto dei contributi è deducibile fiscalmente dal reddito. Qualora il beneficiario della detrazione fiscale non abbia un reddito personale (per esempio nell'ipotesi di giovani privi di occupazione), il contributo può essere detratto in una misura pari al 19% dai soggetti ai quali il riscattante è fiscalmente a carico.

Per periodi da riscattare siano antecedenti al 31 dicembre 1995, il calcolo dell'onere è effettuato attraverso il sistema retributivo, basandosi sulla retribuzione percepita alla data della domanda.

Se per esempio un giovane che ha un reddito,antecedente di 12 mesi alla domanda di riscatto del Servizio Civile, di 16000 euro potrà riscattare l’anno di servizio civile pagando 5176 euro che vengono considerati contributi a tutti gli effetti e,inoltre, potrà far valere l’anno ai fini pensionistici.
Dal punto di vista retributivo ai volontari spetta un compenso di 14,46 netti giornalieri, per un totale € 433,80 netti mensili.
Il pagamento avviene in modo forfettario per complessivi trenta giorni al mese per i dodici mesi di durata del progetto, a partire dalla data di inizio.
L'UNSC non applica imposte sul compenso qualora non venga raggiunta la quota annua di imponibilità.
Per i volontari impegnati in progetti all'estero, in aggiunta al compenso mensile di €433,80 netti, sono previsti:
- una indennità estero di €15 giornalieri corrisposta agli interessati per tutto il periodo di effettiva permanenza all'estero;
- un contributo per il vitto e l'alloggio di €20 giornalieri per tutto il periodo di effettiva permanenza all'estero corrisposto dall'UNSC all'Ente di Servizio Civile.
Limitatamente ai progetti all'estero, presentati da Amministrazioni dello Stato e che non prevedano i servizi di vitto e alloggio, i volontari riceveranno direttamente dall'UNSC il contributo di cui sopra.
Sarà corrisposto agli enti un contributo per le spese di gestione, comprensive di quelle sostenute per le vaccinazioni obbligatorie dei volontari in servizio civile all'estero e alle spese necessarie per i visti e le eventuali tasse d'ingresso, per un importo pari al 15% della somma delle indennità per l'estero versate ai volontari e del contributo per vitto e alloggio effettivamente erogato.

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