Buongiorno a tutti! Ci incontriamo davanti alla Cascina in questa mattina di sole invernale,  con il Parco ancora bianco di neve. Insieme raggiungiamo il confine del bosco e là ci presentiamo.

Vi racconto brevemente la vita di questo parco, lunga trent'anni, e qui dove siamo noi non c'erano alberi, ma dei campi, e là, verso Milano, c'erano le fabbriche, Breda, Pirelli, Falck. Poi, dopo la seconda guerra mondiale, vennero dismesse, i campi abbandonati, la città voleva crescere, il rischio era che questi territori diventassero case, strade, negozi.

Per fortuna i cittadini e i comuni interessati riuscirono a decidere un destino diverso, e nel 1975 venne istituito il parco, anche se le prime piantumazioni risalgono ai primi anni ottanta.

Lavori di pulizie, semine, piantumazioni. Il Parco piano piano a preso forma. Alcuni reperti di archeologia industriale del passato sono stati trasformati, per esempio c'è una montagnetta, che in realtà qui non ci dovrebbe essere, perché siamo già in una zona considerata pianura, nata sui residui e gli scarti delle fabbriche.

Ora mi raccontate di voi, che siete qui per affrontare il tema della biodiversità. In classe avete parlato di differenze e uguaglianze, una fisica (il colore degli occhi) e una di passione che seguite (lo sport che praticate).

Questo lavoro è stato spunto per discutere anche delle vostre divise, che a scuola dovreste indossare. Avete parlato del fatto che siano o meno una buona cosa. La classe si è divisa tra chi pensa che sia giusto indossarle così si è tutti uguali e senza un vestito migliore di un altro, e tra chi invece vorrebbe poter scegliere cosa indossare e la vede come una forma di libertà. Tutti concordiamo però che vestito uguale o meno abbiamo tutti delle idee a volte simili a volte diverse, e che questo ci arricchisce perché ognuno può dire la sua.

Anche in natura la diversità è una ricchezza, è l'indice che misura il numero di specie vegetali e animali si chiama biodiversità: è la ricchezza di un ambiente, in specie.

Il bosco qui al Parco all'inizio era un insieme ordinato di filari, con alberelli alti meno di voi, ma con il tempo sono diventati alberi, alcuni sono morti, altri sono stati tagliati; il bosco pian piano ha assunto un aspetto disordinato e più naturale, anche grazie ai semi caduti che han fatto nascere piante disordinatamente e a quelli delle erbacee arrivati con il vento.

Man mano che il bosco cresceva arrivarono gli animali; prima gli insetti, poi gli uccelli, i mammiferi, i rettili e gli anfibi. Chi vi aspettate abiti qui? Picchio, cinciallegra, merlo, passero, gudo, civetta, pettirosso, e poi ricci e volpi, insetti di ogni tipo, rane e rospi, bisce, lucertole e ramarri.

Noi proveremo a dare un valore numerico alla diversità che c'è qui oggi: divisi in gruppi, ciascuno avrà il compito di raccogliere quanti più oggetti naturali diversi: frutti, foglie, tracce di animali.

Ovviamente la giornata invernale non ci permetterà di trovare alcune cose, ma molte sì, e avremo occhi aperti per le tracce di ogni tipo, e orecchie attente ai suoni intorno a noi.

Partiamo, percorrendo il bosco e fermandoci in diversi punti per esplorare le zone.

Ciò che trovate lo raccogliamo in sacchetti, per la rielaborazione che faremo, oggi eccezionalmente, al caldo!

Individuiamo una predazione, con tante piccole piume scure:

Nella neve è più facile trovare impronte, da qui è passato un coniglio!

Percorso tutto il sentiero che ci eravamo prefissati ci spostiamo in cascina, dove dopo la merenda ogni gruppo separa i propri oggetti.

Non ci resta che unire le ricerche di tutti, assegnando un punteggio ad ogni oggetto a seconda che sia stato trovato da un solo gruppo, 3 punti, da due gruppi, 2 punti, o da tutti, 1 punto. Vi spiego che in qeusto caso non lo possiamo confrontare con una classe che in parallelo ha lavorato con voi, ma che ci servirà per confronti con altre scuole.

Ecco l'elenco di ciò che abbiamo raccolto, ed i punteggi assegnati:

Tra questi oggetti troviamo anche delle interessanti relazioni: 
- le cortecce e le tracce di coniglio, che in inverno in mancanza di erba si nutre anche di questo
- le galle con le foglie e le ghiande della quercia, albero su cui si formano 
- le bacche, le piume e il merlo
- le piume della predazione e la cornacchia, un ipotesi di chi potrebbe aver mangiato questo uccellino

Aggiungiamo 20 punti al nostro punteggio, che diventa di 173

Siete stati davvero bravi, un ottimo lavoro di ricerca e osservazione!

Prima di salutarvi vi chiedo di scegliere cinque oggetti tra questi e per la prossima volta di approfondire la loro conoscenza, per poi raccontarmi cosa avrete scoperto la prossima volta, a primavera! Arrivederci!