Dopo il picnic al parco e due (?) ore di palla al Parco! ecco gli amici e le amiche della 5a arrivare all'appuntamento in cascina.
Per l'ultima volta durante il loro ciclo della scuola primaria!

Un saluto breve e poi via veloci (si fa per dire) verso la cima della montagnetta - prima tappa del nostro percorso odierno.
Un percorso lungo la Storia - non tanto quella del Parco Nord, quanto quella del territorio dove, successivamente, è sorto il parco.

Siamo in cima e ci sistemiamo all'ombra.
A scuola avete fatto un percorso importante sugli eventi storici del secolo scorso. In particolare sulla libertà, sulla deportazione nei campi nazisti, sulla nostra Costituzione.

Vediamo i due cartelloni ...

Molto belle le mani ... quelle "prigioniere" ma anche quelle libere!

Poi avete anche portato alcune testimonianze del passato prese in casa vostra.
Da alcune risalenti alla prima guerra mondiale ...

... un piccolo ferro da stiro a carbone ...

Le copertine di alcuni quaderni dei primi anni '50 del secolo scorso.

Poi inizio io a raccontare ...
Di quando la montagnetta non esisteva; ma c'era solamente una grande buca che si riempì dal 1920 fino al 1960 di quelle che erano chiamate le scorie degli altiforni della Breda. Ovvero gli scarti dell'estrazione del ferro dai minerali di ferro, appunto.

Poi, a pochi metri, osserviamo le lapidi di ricordo degli operai della Breda, Falck, Pirelli, Magneti Marelli, ...deportati in Germania a costruire armi per l'esercito tedesco ... e non più tornati a raccontarlo!

Ma ora andiamo a cercare qualche scoria ...

E poi ci incamminiamo ... verso i Binari della Breda (sempre lei!).

Qui siamo di fronte a molte piante cresciute all'interno di questa sorta di canali di cemento che facevano da guida ad un tipo di vettura di prova della Metropolitana Milanese.
Una crescita spontanea, eccezzionale, da parte di vari bagolari, ciliegi, pioppi, ...

E poi - terza tappa del nostro viaggio - la torretta di controllo dell'aereoporto militare distrutto dai bombardamenti aerei del 1944.
Un altro esempio di come la natura si riprenda lentamente, ma inesorabilmente, tutti gli spazi lasciati liberi dall'uomo.

Infine raggiamo l'agognata meta finale: i bunker!
Cercando di fare silenzio - non facile, la cosa - percorriamo le tortuose gallerie sottoterra, umide e freddine ... e cerchiamo di immedesimarci nelle persone che li hanno effettivamente utilizzati ...
Paura, preghiera, freddo, silenzio, immobilità. Altro che il nostro atteggiamento scherzoso di oggi!

Usciti di nuovo a rivedere il sole ... possiamo incamminarci verso la scuola.

Ciao a tutti e buone vacanze!