Sei in ... Home Le classi in visita al Parco 1e s.secondaria di primo grado "Morandi" - Cinisello Balsamo - 4 ottobre 2012

1e s.secondaria di primo grado "Morandi" - Cinisello Balsamo - 4 ottobre 2012

Stampa  E-mail  Scritto da Alessandra Dellocca    Mercoledì 03 Ottobre 2012 11:00

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Ciao a tutti! Ci incontriamo davanti alla cascina Centro Parco, in questa bella giornata di inizio autunno,  soleggiata ma con i prati bagnati.

Ci fermiamo su un prato e ci presentiamo. Alcuni di voi sono già venuti qui mentre frequentavano le elementari e qui ci venite in bici o a giocare a calcio o a basket, alcuni con il cane, altri a correre, anche le professoresse!

A scuola avete parlato del passato, e alcuni di voi han ecrato oggetti che arrivassero dal passato. Nessuno li ha qui, ma mi parlate di vecchie foto del bisnonno vestito da militare, di una medaglia al volore, di un vecchio ferro da stiro e di vecchie monete.

Anche questo territorio è cambiato ed era un'altra cosa. e sono rimaste tracce di "archeologia industriale" a testimoniare cosa c'era qua prima.

Questa zona era un'area agricola in parte ma soprattutto industriale, passata la seconda guerra mondiale piano piano le industrie vennero dismesse e negli anni '70 "arrivò il Parco" voluto fortemente dai cittatini che chiedevano un area verde e non nuovo cemento.

Per questo il Parco è stato creato pensando ai cittadini, grandi e piccoli, e si sviluppa sul territorio di sei  comuni, a volte diviso da strade anche molto trafficate. E' un parco "artificiale", perché costruito dall'uomo.

Vi racconto la sua storia ed insieme immaginiamo che siate architetti e come si possa essere trasformata una zona in parte industriale, in parte agricola, nell'area verde di oggi: pulizie, semine, piantumazioni. Alcuni reperti di archeologia industriale del passato sono stati trasformati, per esempio l'area ex binari Breda vicino a noi, dove venivano provati i prototipi delle metropolitane tanti anni fa, diventato un punto pic-nic.

Quello che è rimasto sono appunto dei binari in metallo e un canale in cemento. Con il vento questo canale si è riempito di un po’ di terra, quella che è bastata perché dei semi riuscissero a germogliare e a diventare poi degli alberi. In particolare ci sono dei bagolari, alberi con delle radici molto forti, che sono riusciti poi a rompere il cemento e a prolungarle nel terreno. Questi alberi vengono detti anche spacca sassi proprio per questo.

Ci spostiamo, osservando da lontano i resti di un carroponte trasformato in teatrino,

e ci prepariamo a scalare una montagnetta anch'essa frutto del lavoro umano: questa collina che in realtà qui non ci dovrebbe essere, perché siamo già in una zona considerata pianura!Qui sotto ci sono tutti gli scarti delle lavorazioni degli alto forni della Breda, che estraeva il ferro dalle rocce ad altissime temperature ottenendo ferro liquido che poi veniva fatto solidificare dandogli una forma adatta al suo utilizzo.

Ricoperta da terra e con le giuste piantumazioni - oggi la montagnetta sembra tutto fuorché una montagna di scarti.

Scegliamo la via più avventurosa!

E arriviamo sul suo punto più alto: si domina il Parco da qui, e i tetti di Bresso.  Un monumento e una serie di lapidi ci indicano che qui si ricordano gli operai deportati nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Nella giornata della memoria qui si ricordano tutte queste persone che persero la vita lontano da casa, e ancora si intravedono, nelle teche del monumento, i sassi e le terre che provengono proprio dai diversi campi.

Proviamo poi tutti insieme a cercare i resti delle lavorazioni venuti alla luce lungo i sentieri:

Un grande cespuglio di rosa canina attira la nostra attenzione: è pieno di bacche rosse e molto belle.

E' il momento di spostarci e camminare un po'.
Lungo la strada osserviamo una vecchia torretta militare di avvistamento... è legata al posto dove stiamo per andare!

Raggiungiamo  un’area da poco sistemata, un'area didattica di cui vi racconto brevemente.

Qui c’è anche l’ingresso ai bunker, da poco restaurati: erano rifugi strettamente legati all’aeroporto militare di Bresso, oggi utilizzato per uso civile e che si trova dietro agli alberi alle nostre spalle. Qui durante la seconda guerra mondiale vennero costruiti bunker anti-bombardamento, perché ovviamente era un punto strategico e quindi un possibile bersaglio di bombardamenti.

Entrando osserviamo le pesanti porte di cemento che dovevano servire per resistere il più possibile ad un'esplosione. Notiamo come le gallerie siano disposte ad angolo retto, così ché se un'esplosione ne avesse distrutta una le schegge non sarebbero arrivate alle altre.

Lungo le gallerie erano disposte le panche per sedersi, troviamo poi i bagni e delle stanze forse per conservare cibo e acqua. Troviamo anche alcune vecchie foto appese che ci mostrano l'aeroporto e i bunker cinquant'anni fa.

La mattinata finisce sotto il portico della Cascina Centro Parco con una merenda in cui condividete ciò che avete portato da casa: buon appetito!

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