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3b - s.secondaria di primo grado "A.Frank" - Cinisello Balsamo - 16 febbraio 2012

Stampa  E-mail  Mercoledì 15 Febbraio 2012 11:00

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Ben arrivati a tutti! In questo pomeriggio di sole e di neve che si scioglie siamo pronti ad esplorare il Parco e a conoscerne un po' di storia.

Ci fermiamo in un prato per presentarci. Venite da tante parti diverse del mondo, ognuno di voi ha una sua storia e delle tradizioni. Come questo territorio. In particolare voi conoscete la storia degli anni della seconda guerra mondiale e din classe avete ascoltato due testimonianze: un partigiano e la figlia di un deportarto che lavorava in una delle fabbriche che c'erano qui, vi sembra di ricordare fosse "la Pirelli".

Questa zona era un'area agricola in parte ma soprattutto industriale, passata la seconda guerra mondiale piano piano le industrie vennero dismesse e negli anni '70 "arrivò il Parco" voluto fortemente dai cittatini che chiedevano un area verde e non nuovo cemento.

Per questo il Parco è stato creato pensando ai cittadini, grandi e piccoli, e si sviluppa sul territorio di sei  comuni, a volte diviso da strade anche molto trafficate. E' un parco "artificiale", perché costruito dall'uomo.

Alcuni reperti di archeologia industriale del passato sono stati trasformati, per esempio il teatrino alle nostre spalle o l'area ex binari Breda, dove venivano provati i prototipi delle metropolitane tanti anni fa, diventato un punto pic-nic.

Quello che è rimasto sono appunto dei binari in metallo e un canale in cemento. Con il vento questo canale si è riempito di un po’ di terra, quella che è bastata perché dei semi riuscissero a germogliare e a diventare poi degli alberi. In particolare ci sono dei bagolari, alberi con delle radici molto forti, che sono riusciti poi a rompere il cemento e a prolungarle nel terreno. Questi alberi vengono detti anche spacca sassi proprio per questo.

Ci spostiamo, osservando i resti di un carroponte trasformato in teatrino, e salendo su una montagnetta anch'essa frutto del lavoro umano: questa collina che in realtà qui non ci dovrebbe essere, perché siamo già in una zona considerata pianura!Qui sotto ci sono tutti gli scarti delle lavorazioni degli alto forni della Breda, che estraeva il ferro dalle rocce ad altissime temperature ottenendo ferro liquido che poi veniva fatto solidificare dandogli una forma adatta al suo utilizzo.

Ricoperta da terra e con le giuste piantumazioni - oggi la montagnetta sembra tutto fuorché una montagna di scarti.

Saliamo dalla "scala della morte" , che vuole rappresentare la salita del campo di concentramento di Mathausen, e che fa parte di un monumento che si conclude in cima che una serie di lapidi è a memoria degli operai deportati nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Nella giornata della memoria qui si ricordano tutte queste persone che persero la vita lontano da casa, e ancora si intravedono, nelle teche del monumento, i sassi e le terre che provengono proprio dai diversi campi.

Ci rispostiamo e lungo la strada osserviamo una vecchia torretta militare di avvistamento... è legata al posto dove stiamo per andare!

Raggiungiamo  un’area da poco sistemata, un'area didattica di cui vi racconto brevemente.

Qui c’è anche l’ingresso ai bunker, da poco restaurati: erano rifugi strettamente legati all’aeroporto militare di Bresso, oggi utilizzato per uso civile e che si trova dietro agli alberi alle nostre spalle. Qui durante la seconda guerra mondiale vennero costruiti bunker anti-bombardamento, perché ovviamente era un punto strategico e quindi un possibile bersaglio di bombardamenti.

E in questo boschetto venne anche ritrovato uno strano mattone che vi mostro, e che nessuno sa a cosa servisse: voi cosa dite?

Appena esce l'altra classe scendiamo noi.

Entrando osserviamo le pesanti porte di cemento che dovevano servire per resistere il più possibile ad un'esplosione. Notiamo come le gallerie siano disposte ad angolo retto, così ché se un'esplosione ne avesse distrutta una le schegge non sarebbero arrivate alle altre.

In alcuni punti gli alberi stanno spingendo con le loro radici che entrano: quando è stato ristrutturato era tutto così! Una specie di galleria di "Alice nel paese delle meraviglie" !

Lungo le gallerie erano disposte le panche per sedersi, troviamo poi i bagni e delle stanze forse per conservare cibo e acqua. Troviamo anche alcune vecchie foto appese che ci mostrano l'aeroporto e i bunker cinquant'anni fa.

Uscendo ci fermiamo davanti ad una garritta militare, ritrovata durante gli ultimi lavori di scavo per un nuovo stagno verso Cinisello Balsamo.

La nostra mattinata è finita, ci salutiamo alla fontana:buon inverno e arrivederci!

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