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Piccoli cronisti crescono.... l'esperienza dell'uscita al parco raccontata dagli alunni

PDF  Stampa  E-mail  Sabato 21 Novembre 2009 08:54

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Una mattina al parco Nord

Giovedì 12 novembre io e i miei compagni di classe con la maestra Rosella e Tina, siamo andati al Parco Nord e c’era con noi una sorpresa: era venuta a trovarci in classe la cugina della maestra Tina, la signora  che fa le foto in Amazzonia. Ed è venuta con noi al parco

In cascina abbiamo incontrato Massimo  e siamo andati al boschetto delle G.E.V.

Mentre camminavamo il prato era coperto di brina: io ho provato a toccarla ed era fresca come la neve              
Nel pratone (così abbiamo chiamato il grande prato dove ci siamo riuniti in cerchio)

la nostra maestra Rosella ha dato a Massimo le piantine della nostra aula, così ho capito perché la maestra ci aveva chiesto di rifare la piantina.

Massimo ha proposto di  suddividerci in tre gruppi

Io ero nel gruppo con Massimo, che ci ha fatto vedere  una mappa, lì  c’erano degli elementi  da trovare nel boschetto: la cunetta, i tentacoli emergenti, gli alberi stuzzicadenti, la mano dello zombie (Andrea e Davide avevano paura perché  Massimo ha detto loro che chi pestava i fiori viola veniva preso da una mano dello zombie!)

Durante  la merenda alcuni bambini sono andati a cercare Rosa, che si era seduta su un tronco d’albero al sole perché aveva tanto freddo. Infatti lei vive in Brasile dove fa tanto caldo, non è abituata al nostro freddo

Più tardi Massimo ha chiamato tutti e ci siamo inoltrati di nuovo nel bosco: dovevamo trovare altri tre elementi ; Massimo ci faceva fermare in dei punti : lo stagno , il nido dell’  allocco , l’albero grattugiato, l’occhio della terra e il muro crollato E’ stato difficile capire quale era (era caduto durante la seconda guerra mondiale), perché i mattoni non si vedevano tanto erano coperti di muschio

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(Massimo qui ci mostra cosa diventa un albero quando muore)

Abbiamo scoperto delle scale che portavano ad un cunicolo, sembrava una cantina con un cancello: erano dei bunker che hanno usato nella seconda guerra mondiale. Noi non abbiamo capito subito cosa erano, abbiamo fatto delle ipotesi e poi a scuola abbiamo fatto una ricerca.

Massimo ci ha proposto allora  di fare delle ricerche che gli porteremo quando torneremo in primavera. Dovremo cercare notizie sull’allocco e sul suo nido,

sul fico, (ce n’è uno gigante all’ingresso del boschetto, e lo vedete qui nella foto) sugli alberi che muoiono e la loro utilità  e sul bunker

Sulla strada del  ritorno abbiamo visto che con il calore del sole  la brina non c’era più perché si era sciolta; però l’aria era ancora pizzicante.

Il cielo era azzurro e le nuvole bianche color panna montata  Gli alberi avevano  i colori gialli che tendevano  all’arancione e il vento che  soffiava  faceva  cadere le foglie, che  in terra facevano “rumore”,soprattutto quelle calpestate da tutti noi

La mattinata è passata in fretta,eravamo molto stanchi ma ci eravamo divertiti.Siamo tornati a scuola con la metrotranvia.Mi è piaciuto moltissimo lo scherzo di Massimo ad Andrea e Davide,quando cercavamo la mano dello zombie.

Mattia con la collaborazione di Andrea


L'esperienza di Davide

Anch’io desidero raccontare la mia esperienza di questa giornata al parco. Nel viaggio di andata a piedi io  ero in fila con Andrea, abbiamo parlato di cosa sarebbe accaduto  in seguito , cioè di come sarebbe andata questa giornata,perché non sapevamo in che cosa consisteva la nostra attività. Quando ci siamo incamminati per il sentiero che porta alla cascina, dove dovevamo incontrare Massimo si vedevano pochissime persone:un gruppo di “nonni” giocava a bocce al campetto,un signore “sciava” con i pattini e i bastoncini da sci, qualcuno passeggiava; l’aria era fresca d’autunno e la percepivi con l’alito ghiacciato.                                                                        
I filari dei pioppi che avevamo lasciato con le belle foglie verdi a giugno, durante la nostra ultima uscita al parco, ora avevano il verde diventato  giallo e i contorni delle foglie da nitidi si erano fatti  sempre più pastosi.

Quando siamo arrivati al boschetto delle GEV  dietro la cascina Massimo ci ha detto che cosa dovevamo fare. C’era un bel sole caldo e mentre eravamo in cerchio Rosa, la nostra fotografa personale, ci ha scattato delle foto. Prima di entrare Massimo ha formato tre gruppi , ognuno guidato da un adulto; lo scopo del gioco era orientarsi nel bosco e trovare  gli oggetti rappresentati su una mappa che aveva a disposizione ciascun gruppoIo ero con Massimo ed avevo un po’ di vantaggio perché lui conosce il parco come le sue tasche, forse abita in cascina. La nostra prima tappa era il “Troppo fico”: un fico gigante vicino all’ingresso del bunker; per trovarlo non abbiamo fatto fatica era proprio davanti a noi, nel cammino abbiamo trovato la “cunetta” la nostra seconda tappa. La terza tappa era il “bosco di stuzzicadenti”, alberi con le spine diritti come stuzzicadenti, abbiamo avuto difficoltà con la quarta che era la “sentinella” un albero dentro un bunker che proteggeva la porta, diritti verso il cammino per i “tentacoli emergenti” la nostra quinta tappa:  radici che emergevano da una montagnetta di terreno. La sesta tappa era “l’albero grattugiato” un albero morto senza corteccia e bucherellato dai picchi; la settima tappa era la più paurosa infatti lì  mi sono spaventato da morire!!! Si trattava de “la mano dello zombie” un tronco caduto e i suoi rami sembravano le dita del mostro. Poi abbiamo fatto un breve intervallo e abbiamo ricominciato il gioco che era di cercare altri tre elementi perché ne avevamo ancora il tempo:  erano “il nido dell’allocco, il sottoponte e la vasca verde”. Il nido dell’allocco in realtà non c’era perché durante la notte era caduto dall’albero. In aula computer, dopo aver rielaborato col pc le nostre esperienze, abbiamo cercato notizie di questo uccello rapace:

il suo nome scientifico è Strix aluco, ha la testa grande e rotonda, assomiglia molto al gufo e fa vita notturna. Ha la particolarità di mimetizzarsi così si può confondere alla corteccia degli alberi. Si nutre di piccoli mammiferi come topi o scoiattoli, ma potrebbe mangiare anche delle rane. Massimo ci ha assegnato anche altre ricerche, che dovremo mostrargli nell’uscita di fine anno. Inoltre in classe stiamo realizzando una pianta del boschetto delle GEV, con i nostri disegni. Non è un lavoro nuovo, perché quando torniamo dal parco sappiamo che poi ci toccherà fare anche il lavoro in classe. Questa attività mi è piaciuta perché era un’avventura eccezionale, anche per il ritorno con la metro tranvia.

Eseguito da Davide con la collaborazione di Valentina

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Commenti

avatar marichyle
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Io sono Ylenia,in questa posta io sono con Riccardo e Maria
Noi siamo tre dei fantastici 24
Voglio dire che i miei compagni sono stati bravia fare il conpito e la maestra ha mettere le foto belle
avatar maestra Tina
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La maestra pensa che dovremo ripassare bene la grammatica,hai fatto ben due "orrori"!!!
avatar Massimo
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Brava maestra Tina!
E bravi anche i F24!
A proposito dell'allocco ... perchè non provate a cercare in internet il suo verso. Magari in formato "mp3", da mettere nell'iPod (o simile).
Ciao
Massimo
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Ultimo aggiornamento ( Domenica 22 Novembre 2009 19:25 )