5 anni - s.infanzia - Vimodrone - 3 giugno 2015
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Ben arrivati a tutti! Già appena scesi dal pullman capite che la giornata sarà calda! Che fatica camminare sotto il sole fino al "passaggio segreto" che ci permette di entrare nel Parco.
Costeggiando la recinzione di una scuola arrviamo ad un cancello che apriamo apposta per voi.
All'ombra di un grande albero, finalmente seduti, ci presentiamo. Sono Alessandra, e come dice una compagna, "facciamo un giro di nomi?".
Così ci conosciamo. E qualcuno di voi è già stato al Parco Nord Milano. Nessuno però sa che questo Parco una volta non c'era, che quest'anno il Parco compie quarant'anni e che gli alberi che vedete in questi quarant'anni sono cresciuti e diventati dei boschi.
Avete voglia di esplorare questo Parco con me? Prima di tutto, chi è un esploratore? Una persona che osserva, vede, trova, cura. E per farlo, noi cos'abbiamo? I nostri occhi per osservare, le mani per raccogliere, il naso per annusare, le orecchie per ascoltare. I nostri sensi sono i migliori strumenti per dventare piccoli esploratori!
Proviamo ad accarezzare subito l'erba. Ci accorgiamo che è bagnata, ma anche che profuma di menta, che ci sono le formiche, che qua e là si trovano foglie secche.
Proviamo anche a sdraiarci e chiudere gli occhi. Sentiamo il prato sotto la schiena, l'erba che ci pizzica le gambe. Tenere gli occhi chiusi non è facile ma tutti ce la fanno.
Ora consegno a ciascuno una maschera "come quelle che si mettono per dormire". In effetti.... non hanno gli occhi, ci possono aiutare a tenere chiusi i nostri, perché ora proveremo a fare una cosa difficilissima!
Indossata la maschera, camminiamo in fila, facendosi guidare dal movimento del compagno davanti a noi. Ci concentriamo sul sole e sull'ombra, che scaldano e raffreddano la faccia. E su come cambia il prato sotto ai nostri piedi.
Raggiungiamo l'ingresso del bosco, dove uno per volta non seguiremo più il nostro compagno ma, sempre con la maschera sugli occhi, una corda che ci guiderà lungo un sentiero. Quando incontreremo qualcosa di appeso proveremo a toccarlo e riconoscerlo. pronti, e con calma, si parte.
Alla fine per qualcuno in alcuni punti è stato difficile non sbirciare. Le cose più facili da riconoscere sono stare le bottiglie di palstica. Altri oggetti rimangono misteriosi, e il percorso al contrario ci aiuta a vederli. Quanta strada abbiamo fatto!
Ci spostiamo, resistendo alla fame e alla sete, verso un altro punto del prato, dove ragioniamo su come il caldo, il freddo, il solletico, l'erba bagnata, si sentano con tutto il corpo non solo con le mani: con la pelle! Ma quindi anche con i piedi? Solo che spesso li teniamo prigionieri delle scarpe, ma oggi no! Liberi tutti!
E così proviamo a camminare sul prato, che pizzica, punge, fa il solletico.
E poi lungo un sentiero particolare: sassi, foglie secche, tronchi, legnetti, mattoni.
Lo facciamo camminando,
a quattro zampe, indietro o saltellando.
Anche i maestri!
Cosa avete provato? con che materiali? Cosa vi ha dato fastidio o vi è piaciuto?
I sassi pungono, ma per qualcuno fanno il solltetico. I legni sono morbidi, ma a volte fastidiosi. I tronchi lisci, e alcuni si muovono. Però per tutti è stato divertente e nessuno si è tirato indietro.
La mattina è finita. Ora meritate "un pic-nic con i fiocchi".
Buon estate a tutti!
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