1b s.secondaria di primo grado "Morandi" - Cinisello Balsamo - 3 ottobre 2012
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E' una giornata un po' nuvolosa, ma il sole è caldo e ogni tanto si affaccia tra le nuvole.
Io sono Giulia e sono pronta per accompagnarvi a visitare il Parco Nord.
Ci incontriamo in Cascina Centro Parco e partiamo subito.
Ci dirigiamo verso l'area didattica natura dove per prima cosa osserviamo la garitta ritrovata durante lo scavo per il lago nuovo.
Siamo pronti per scendere nel Bunker, ma le luci non si accendono!
Torniamo in Cascina e chiediamo di far sistemare le luci. Nel frattempo andiamo a vedere una costruzione vicina.
Arriviamo davanti alla Palazzina volo che serviva come torre di controllo per il collaudo degli aerei della Breda, la fabbrica che occupava il territorio del Parco
Oggi all'interno vi crescono addirittura degli alberi perchè la natura non ama il "vuoto" e, se trova spazio, tende ad occuparlo.
Ora che le luci del Bunker sono sistemate, scendiamo in questi corridoi stretti e umidi dove rifugiavano gli operai della fabbrica durante i bombardamenti.
Ci sediamo per immaginare come dovevano essere spaventati dal rumore delle bombe.
E osserviamo le foto della fabbrica durante la seconda guerra mondiale e prima che sorgesse il Parco Nord.
Risaliamo in superficie e proseguiamo il nostro viaggio. Ci aspetta una camminata verso la zona della montagnetta.
Prima di arrivare visitiamo un altro luogo.
In una delle aree oggi usate per i pic-nic, osserviamo qualcosa di strano.
Ci sono dei binari!
Qui, durante gli anni '60 la Breda ha provato quella che possiamo considerare la prima metropolitana. Era diversa da quella attuale e non è mai entrata davvero in funzione, ma ne rimangono comunque le tracce.
Come potete vedere, anche in questo caso la natura si è riappropriata degli spazi.
Addirittura le radici degli alberi si sono insinuate in mezzo ai binari.
Ora andiamo a vedere il monumento ai deportati.
Dopo la salita sulla "Scala della morte" vi mettete ad osservare le lapidi commemorative con i nomi delle fabbriche e degli operai deportati.
Il monumento che vedete rappresenta le braccia di un uomo e le pietre provengono dai campi di concentramento.
La montagnetta ha però anche un'altra storia. In realtà è costituita dagli scarti della lavorazione del metallo della fabbrica Breda.
Ma se è fatta da scorie metalliche allora possiamo andare a cercarle e a raccoglierele.
Infatti ne trovate davvero tante. Bravi!
Dopo tutto questo camminare vi è venuta una gran fame ed è già arrivato il momento di salutarci.
Spero di rivedervi presto.
Ciao
Giulia
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