Blu - s.dell'infanzia Rodari - Cinisello Balsamo - 13 giugno 2012

Stampa  Scritto da Alessandra Dellocca    Martedì 12 Giugno 2012 11:00

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Una soleggiata e fresca mattina vi accoglie! Il Parco è verde lucido dopo tutta la pioggia di ieri e siamo tutti felici di camminare con questo cielo pulito!

Entriamo da un cancello e attraversando un prato subito ci imbattiamo in una piccola amica chiocciola che osserviamo, quasi in silenzio: la vediamo muovere coraggiosa le sue antenne, e qualcuno la prende anche in mano.

Dopo averla messa al sicuro sotto un biancospino ci sediamo su un prato (è quasi asciutto!) e ci ripresentiamo. Osserviamo anche intorno a noi come tutto è cambiato: la scorsa volta avevamo abbracciato alberi al freddo e raccolto foglie secche; oggi fa caldo e gli alberi sono verdi di foglie fresche.

Eravamo stati piccoli esploratori del bosco, avevamo cercato, raccolto, guardato, annusato e ascoltato.

Anche ora possiamo farlo: ad occhi chiusi ascoltiamo i cinguettii, sono molti, alcuni molto vicini a noi, il bosco è pieno di uccelli!

Seduti sull'erba capita di averne un po' tra le mani, e uno di voi ci fa notare che un' erba profuma. La strofiniamo tutti fra le dita: è menta!

E sempre con le mani: il prato lo sentiamo ancora umido.

Insieme proviamo allora aa sentire il prato in un modo diverso: vi consegno delle maschere, particolari perché son senza occhi, e ci servono per aiutarci a tenerli chiusi.

Sempre seduti, e con le maschere calate sugli occhi, ci sdraiamo: appogiamo la testa sulle mani e ci rilassiamo: il prato non ci da fastidio, è morbido, quansi per tutti, punge invece ogni tanto la schiena di qualcuno. Sentiamo il sole sulla faccia, sulle braccia e sulle mani, mentre con la schiena sentiamo l'umido che un po' ancora sale. Per tutti è la prima volta che vi sdraiate su un prato.

Ora possiamo togliere la maschera, e anziché con la schiena, sentire il prato...sotto i piedi nudi: via le scarpe e le calze, che lasciamo vicine alla maschera appoggiate davanti a noi.

A piedi nudi ci alziamo e piano piano camminiamo, prima sull'erba, in cerchio che poi diventa spirale, e via via la fila mi segue e arriviamo fino ad un sentiero di tanti materiali diversi.

Con calma e sempre molto lentamente lo percorriamo, in piedi, e poi a quattrozampe.

E' divertente! E lo fa anche la maestra.

Per quasi tutti è stato bello, e i materiali più piacevoli risultano essere i legni, i tronchi e i sassi grandi e piatti.

Ora che siamo tornati in cerchio e i piedi sono asciutti, possiamo, a malincuore, rimettere le scarpe e riprendere la nostra maschera chiudi-occhi.

Quando abbiamo gli occhi chiusi anche noi facciamo come le chiocciole, muoviamo davanti a noi non le antenne ma le braccia, per capire se andiamo a sbattere. Noi proveremo a  cammianre ad occhi chiusi ma ad affidarci al compagno amico davanti a noi, appoggiando le nostre mani alle sue spalle.

E' di nuovo una fila, questa volta sembra un bruco. Guidati dalla mia voce e dalle mie mani che stringono l'aprifila, ecco che si va su e giù per il prato, si attraversa una zona un po' più umida e i piedi fanno "scich- sciak". Poi arriva l'ombra e il fresco del bosco. Ed infine vi chiedo di affidarvi ad una corda a cui vi guido io e seguirla, toccando quello che vi trovate appeso.

Siete molto bravi, nessuno o quasi apre gli occhi, e nessuno ha paura.

Quando togliamo le maschere siete stupiti di dove siamo!

Per finire camminiamo sui nostri passi: è facile, l'erba è schiacciata! ma questa volta vediamo dove andiamo!

Ci fermiamo ad un piccolo stagno, dove troviamo i girini e le libellule, che ci volano vicine e possiamo ascoltare il suono delle loro ali: la maestra ve ne aveva parlato in classe! Il girino lo tengo nella mia mano  ma rimane in acqua, perché fuori morirebbe, e anche se ce ne sono tanti impariamo che ognuno di loro è importante, come è importante ogni singola formica.

Una bella corsa per sgranchirci le gambe e...

Con l'ultimo cerchio ci salutiamo: grazie della mattina passata con me. Ognuno mi dice cosa a lui è piaciuto di più: il percorso a piedi nudi, la libellula, ascoltare il cinguettio, il bosco. E dopo che l'ultimo di voi ha parlato abbiam proprio finito: arrivederci all'anno prossimo, qualcuno in prima, qualcuno ancora tra i blù, chissà!

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