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Nova Cartografia Social

Stampa  E-mail  Lunedì 05 Ottobre 2009 01:02

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Il lavoro  sulle mappe che viene proposto alle scuole quest’anno deriva da alcune idee emerse grazie al contatto avuto con il professor Alfredo Wagner Berno de Almeida, durante la sua permanenza in Italia nel mese di giugno 2009.

Alfredo Wagner  è professore presso l’Università Federale dell'Amazzonia, in Brasile; è antropologo e geografo sociale, è inoltre coordinatore del progetto Nuova Cartografia Sociale dell'Amazzonia  (www.novacartografiasocial.com).

Le sue idee ed esperienze sono state raccontate in più riprese durante la sua permanenza a Milano, ospite del Parco.
Innanzitutto in occasione della Festa Multiculturale Biodiversità e Mondialità che si è svolta sabato 30 maggio quando il prof. Wagner ha raccontato l’esperienza della Nuova Cartografia Sociale, grazie anche ad alcuni filmati.
Ecco alcune immagini relative all'incontro.

Durante la domenica successiva, nell’ambito della Festa degli Orti, il professore ha presidiato, insieme a Paul Clark e Lorenzo Alessi dell’associazione Vivamazzonia, lo stand dell’associazione stessa. Qui, in un clima quasi familiare, sono stati ribaditi ed approfonditi con i fruitori del parco i concetti espressi il giorno prima.
Il banchetto preparato dall’associazione è stato utile per far conoscere l’esperienza della scuola esistente presso il villaggio Cablocos di Gaspar sul Rio Jauperi e per far apprezzare i prodotti dell’artigianato locale (derivati dall’attività “extractivista” che caratterizza quei territori e le popolazioni ivi residenti).
Vedi alcuni video sulla "Riserva Extractivista".

Durante la giornata di venerdi 29 maggio, Paul e Lorenzo, insieme a Silvia Zaccaria (una antropolaga che ha effettuato vari studi sulle popolazioni Cablocos), hanno fatto visita agli alunni della scuola Primaria di piazza Costa (Cinisello Balsamo).
La visita in  particolare era rivolta agli alunni della 3a (oggi 4a) che ormai da quasi due anni hanno iniziato questo interessante (e, ovviamente, molto lento ....) rapporto con i bambini della Escola Vivamazonia.

cablocos

Paul, Lorenzo e Silvia hanno raccontato della scuola amazzonica, dei loro bambini e delle particolari condizioni di vita nelle quali vivono. E’ stato proiettato un coinvolgente filmato che vede protagonisti i bambini brasiliani e la rigogliosa natura presente attorno a loro.
E’ stato interessante sapere come vivono, come giocano e come si svolge le loro particolare giornata.
Così come mostra il video che potete vedere qui.

Al termine dell’incontro, durato l’intera mattinata e di cui potete vedere alcuni video, Paul (il maestro dei bambini Cablocos) è uscito dalla scuola pieno di regali da portare in Brasile: disegni, lettere, materiali didattici e magliette con il logo della scuola.
Ecco alcune immagini relative all'incontro.

costa_icone

Ma torniamo al nostro professor Wagner e le sue attività. Il lavoro di cartografia sociale interessa centinaia di piccole comunità, che stanno elaborando un atlante dell'Amazzonia (anche se sono coinvolte comunità in tutto il Brasile), in cui, grazie a cartine e ad apparecchi GPS, identificano e delimitano il loro "spazio vitale".

Un progetto innovativo in cui gruppi umani socialmente invisibili, appositamente formati all'uso di sistemi di posizionamento satellitare, mappando il proprio territorio, fanno emergere la loro identità.
Si tratta di lavori cartografici minuziosi, realizzati dagli stessi membri della comunità, con coordinate e un elevato grado di precisione, dove segnano ciò che ritengono rilevante nelle loro terre, dalle aree di coltivazione ai luoghi sacri.
Segnano elementi pratici, tangibili ma anche simbolici, che aiutano a rafforzare la loro identità collettiva. Alcune mappe sono bilingue, trilingui o scritte anche in 4 idiomi, visto che nel territorio coperto dall'atlante sono parlate più di 180 lingue.

Lo scopo di questo tipo di cartografia è quello di chiudere con un certo tipo di biologismo alimentato per secoli dagli studi di  naturalisti viaggiatori, geografi e botanici che hanno creato una “egemonia di classificazione”, per cui l'Amazzonia è una risorsa naturale e, solo in un secondo piano, uno spazio abitato da comunità umane.
Qui puoi vedere e scaricare le mappe prodotte nell'ambito di questo progetto (le mappe sono in formato pdf).
Qui puoi scaricare direttamente il pdf della mappa relativa al territorio della Escola Vivamazonia.

Il progetto sta generando anche un conflitto di interessi e un conflitto giuridico tra le comunità che vivono in Amazzonia – e parliamo di circa 35 milioni di persone che reclamano i diritti ancestrali sulle loro terre - e le grandi multinazionali dell'agrobusiness che le sfruttano semplicemente presentando un supposto documento di proprietà sulle stesse.

Tra i gruppi coinvolti nel progetto, rappresentanti delle comunità indigene (in totale circa 700.000 persone, che rivendicano 110 milioni di ettari di terra), Quilombolas, discendenti degli schiavi neri (circa 2 milioni che chiedono il riconoscimento dei loro diritti su 30 milioni di ettari). Inoltre, le donne che si dedicano a rompere le noci di cocco “Quebradeiras de coco” (circa 400.000 famiglie) che richiedono 20 milioni di ettari e i raccoglitori di caucciù (circa 163.000 persone) che rivendicano i “loro” 18 milioni di ettari di foresta.

I filmati che qui vengono riportati testimoniano queste vicende, e culminano con gli episodi di violenza che derivano dalla difficile (e spesso coatta) inurbazione delle varie comunità nelle grandi città brasiliane.

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