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Le avventure di Cuoredolce e dei suoi amici - 2b s.primaria via Passerini - Milano

Stampa  E-mail  Scritto da Massimo Urso    Martedì 11 Maggio 2010 20:23

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C’era una volta, un bellissimo ciliegio che viveva in un grande parco alla periferia di una grande città.
Si chiamava Cuoredolce: era buono, gentile e generoso.
Aveva tanti amici: un gruppo di bambini di una scuola lo andava a trovare e gli voleva bene ed intorno aveva anche dei piccoli alberi che gli facevano compagnia, un nocciolo, un fico, un sambuco ed un rovo e da poco anche tre giovani pioppi.

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Nel parco vivevano anche altri alberi ma erano soli, abbandonati e tristi perché nessuno li ricordava più.
Un giorno, i bambini amici di Cuoredolce li avevano ritrovati e il ciliegio aveva saputo della buona notizia: lui era contento di questo, ma triste perché non poteva muoversi per andarli a trovare e conoscerli e arriva a disperarsi e piangere.

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Magimago, che girava nel parco travestito come suo solito da bruco, lo sente e decide di aiutarlo e fare una magia.
Entra dentro a Cuoredolce e subito lui inizia a camminare usando le sue forti radici come gambe.

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Fa un po’ di passi e incontra sulla sua strada un piccolo albero molto bello: i suoi rami intrecciati disegnano nel cielo forme bellissime come una mano ed è pieno di bitorzoli e punte aguzze.
Cuoredolce lo tocca su uno dei bitorzoli e l’alberello inizia a ballare.
Cuoredolce è felicissimo e balla anche lui.

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Finito di ballare si presentano.
Il ciliegio dice: “Ciao, io sono Cuoredolce” e l’altro albero dice : “Io sono il fico Stortin!”
Diventano amici e decidono di vedersi la notte dopo per esplorare il parco insieme.

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La notte dopo, alla luce della luna, i due amici si incontrano ed iniziano l’esplorazione.

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Hanno un po’ di fifa mentre girano, soprattutto quando finiscono in un posto chiamato da tanto tempo Il canale dei posti lontani.
Inciampano e finiscono in un fosso, i rumori li spaventano, sono veramente in difficoltà ma per fortuna lì abita la forte robinia che si accorge di loro: vorrebbe aiutarli e proteggerli, lei è forte con tutte quelle spine e più grande di loro ma non può muoversi e nemmeno parlare.

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Chiede aiuto alla luna e la buona luna la tocca coi suoi raggi così lei inizia a muoversi.
All’inizio i due amici si spaventano ancora di più. C
hi è quell’alberone  storto e cosa vuole fare?
Lei li rassicura: “Sono la robinia, ho chiesto aiuto alla luna per muovermi. Voglio venire con voi: vi proteggerò dai pericoli coi miei lunghi rami e con le mie spine”
I due amici accettano volentieri: saranno al sicuro con una amica così!!!

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Cammina cammina seguono la stradina asfaltata  ma ad un certo punto iniziano a inoltrarsi nel prato ed ecco che compare davanti a loro un albero ancora più grande della robinia: è altissimo, pieno di rami, fa quasi paura anche alla coraggiosa robinia ma girandoci intorno oltre alla lunga cicatrice che ha sul tronco ed alla piccola caverna ai suoi piedi si accorgono che ha un enorme cuore in alto dove iniziano i rami.

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Cuoredolce lo sfiora proprio lì ed ecco che il cuore diventa rosso e comincia a battere: l’albero si muove e dice:
“Sono il pioppo Picchiarello, uno degli alberi più vecchi del parco, mi avete svegliato dal mio lungo sonno, cosa fate in giro?”
I tre amici rispondono:
“Siamo Cuoredolce, Stortin e la robinia del Canale dei posti lontani, siamo in giro a cercare gli altri alberi del vecchio sentiero per conoscerli, tu sei uno di quelli?”
Il vecchio pioppo dice di sì e va con loro: è vecchio, conosce il parco e sa dove andare.

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Attraversano il prato arrivano al Viale dei Gelsi, lo seguono fino in fondo, fino al posto da dove si vede un grande albero dentro un recinto.
Picchiarello dice forte: “ Quello, per me, è l’albero più bello del parco!”

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Così scavalcano il recinto e vanno lì vicino.
Si accorgono che attaccati ai suoi rami ci sono dei penzolini dorati.
“ Chissà cosa sono?” Dice uno dei tre
“Magari sono buoni da mangiare...” dice il secondo
“Assaggiamoli!”, dice il terzo.
Il bellissimo ailanto, soffre in silenzio, non vuole che gli strappino i suoi preziosi penzolini, non sono pronti per essere mangiati ma non può ribellarsi.

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Per fortuna il saggio Picchiarello se ne accorge, li prende ai suoi amici e li appoggia sul cuore poi li restituisce all’albero senza dire niente.
Subito accade una magia: l’albero si muove, parla:
”Sono La Vecchia Lumaca con le corna, questo è il nome che mi hanno dato dei bambini tanto tempo fa, grazie per avermi ridato i miei preziosi penzolini: sono i miei semi e  devo ancora curarli prima di lasciarli portare via, non sono pronti. Cosa fate qui?” 
Loro spiegano le loro avventure e l’ailanto dice che lì vicino ci sono dei giovani alberelli piantati da poco tempo: è un bel posto da esplorare... insieme scavalcano il recinto, escono e vanno da Bamboschetto, il nome del giovane bosco

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Lì succede una cosa tremenda: appena Cuoredolce sfiora passando gli alberelli, gli arbusti scappano tutti in giro!!!
È un vero disastro!!!
Il Bosco non può rimanere senza alberi!

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Picchiarello, che è il più alto riesce a vedere dove si nascondono e così dice ai suoi quattro amici dove correre per acchiappare i piccoli che corrono  dappertutto: Cuoredolce a destra, Stortin a sinistra, la robinia davanti e l’ailanto dietro.
Riescono ad acchiappare anche quelli che scappano in diagonale!

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Li riportano da Picchiarello che li sgrida:
“Non si fa più, cosa possono pensare gli umani se non vi trovano più qui, questo è il vostro posto, da un’altra parte possono tagliarvi!!!”

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Fortunatamente riescono a riprenderli tutti: sono piccoli e hanno voglia di giocare così gli alberi organizzano un Happy hour nel Bamboschetto con tanti giochi prima dell’alba: tutti i suoi abitanti sono contentissimi  e non vogliono smettere di ballare con Stortin, sentire le storie che i grandi raccontano ma appena il sole sorge ognuno deve tornare al suo posto.

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Di giorno al parco nessuno si accorge di niente di quello che è successo durante la notte .

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I grandi decidono di tornare tutte le notti al Bamboschetto e di curare i piccoli alberi come all’asilo per farli crescere bene.

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Un brutto giorno, però, Magimago che ormai abitava dentro Cuoredolce si trasforma in farfalla e vola via…
Cuoredolce crede di non potersi più muovere  ed è molto preoccupato.

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Magimago, però, ha lasciato il suo potere ai fiori, ai frutti, ai semi, alle gemme e alle foglie: tutto Cuoredolce resta magico e così ogni notte può incontrarsi con i suoi amici e pensare nuove avventure!!!

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