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2b - s.primaria "Dante Alighieri" - Sesto San Giovanni - 11 giugno 2010

PDF  Stampa  E-mail  Venerdì 11 Giugno 2010 00:50

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Un po' di vento, ma comunque una calda giornata. Arrivate in cascina e insieme ci incamminiamo verso il Boschetto.

E' anche l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze e quindi le ultime ore di spiegazione per quest'anno!

Avete fatto un lavoro con la 2° A e quindi per prima cosa formiamo un grande cerchio...

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...e ci raccontate il vostro cartellone.

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Avete riprodotto la mappa del Parco in grande e avete incollato vostri disegni.  Avete anche segnato dove si trova il nord, e spiegato come ci si orienta nel Parco. Avete trovato la mappa del Parco e l'avete incollata in un angolo in alto.

Poi ci siamo divisi nelle due classi. Formiamo un cerchio all'ombra di due ciliegi, carichi di frutti! Oggi Massimo non c'è e lo sostituirò io. Sono Eleonora, e voi mi dite tutti i vostri nomi.
Mi raccontate quello che avevate fatto durante la prima uscita... "con una mappa e una bussola avevamo cercato nel Boschetto diverisi punti, aiutandoci con degli indizi scritti su cartellini...".
E con Massimo eravate andati a scoprire cinque dei punti in particolare, che voi a scuola avete approfondito: il bosco degli stuzzicadenti, lo stagno, il grande uovo, il muro crollato e l'occhio della terra. Avete realizzato un bellissimo cartellone...

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...la storia della rana, lo stagno con giunchi e ninfee, le  ninfee di Monet che siete andati a vedere ad una mostra, alcune informazioni sulle robinie, la vita del grande uovo che dalle montagne arriva al mare e il ciclo dell'acqua,  e avete anche scritto diverse storie partendo dal muro crollato e dell'occhio della terra.
Una l'avete incollata sul cartellone, e la leggiamo insieme.

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Ma cosa faremo oggi? Per prima cosa vi dico che la zona del Parco dove entreremo ora è un po' speciale, e sapete che è conosciuta con il nome di Boschetto GEV, curato dalle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco.
Negli ultimi mesi hanno anche iniziato dei lavori per renderlo ancora più speciale. Quando entreremo dobbiamo rispettarlo, e soprattutto dobbiamo cercare di tenere il tono delle nostre voci basso perché altrimenti disturbiamo gli animali che abitano qui! Ora andremo ad osservare i cinque punti del boschetto che avevamo scoperto tutti insieme durante la prima uscita, e cercheremo di capire se si sono trasformati e in che modo.

Prima però, pausa merenda! E vi divertite a fare tante foto...anche di gruppo!

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E' ora di riprendere. Costeggiamo un laghetto nuovo pieno d'acqua con in mezzo un'isolotto, e ci inoltriamo nel Boschetto. Eccoci davanti al BOSCO DEGLI STUZZICADENTI...

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E' tutto completamente cambiato. Sotto le robinie è pieno d'erba e i rami si sono riempiti di foglie, proprio come quelle che avevamo trovato nella nostra ricerca.

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E qui dietro un irriconoscibile TROPPO FICO. Ma proseguiamo nel nostro giro ed arriviamo davanti allo STAGNO.

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E' fantastico vedere il vostro entusiasmo davanti ai cambiamenti della natura! Infatti tutti insieme notiamo che l'acqua, che avevamo visto ghiacciata, ora è piena di girini, insetti, piccoli gasteropodi d'acqua dolce, alghe. E sono cresciute anche diverse piante acquatiche, tra cui le ninfee, con dei bellissimi fiori...

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Proseguiamo verso il GRANDE UOVO!

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Il nostro amico sasso sembra più piccolo perchè è immerso nella vegetazione. Alcuni di voi con tutte le foglie che sono cresciute non riconoscono quasi il posto.
Ci inoltriamo lungo il sentiero in mezzo alla vegetazione, passiamo dai TENTACOLI EMERGENTI, dal TAPPETO DI EDERA, e arriviamo di fronte al MURO CROLLATO.

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Sopra e a fianco è cresciuta vegetazione che non c'era in inverno, ma il muro crollato in se è sempre lo stesso. E se ci giriamo, dietro le nostre spalle vediamo l'OCCHIO DELLA TERRA.

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Anche lui non è per nulla cambiato.

Ma che differenza c'è tra il bosco degli stuzzicadenti e lo stagno, che sono cambiati tantissimo nel corso di qualche mese, e il grande uovo, il muro crollato, l'occhio della terra? "...i primi due punti che siamo tornati a visitare sono naturali, mentre gli altri sono costruiti dall'uomo, sono fatti di cemento e mattoni, e quindi non subiscono trasformazioni".
Esattamente. Le robinie e lo stagno cambiano nelle diverse stagioni e nei diversi mesi, perché la natura è in continua trasformazione. Il muro crollato, fatto di mattoni, e l'occhio della terra, di cemento armato, non subiscono trasformazioni. Può cambiare l'ambiente che li circonda, non loro, a meno che l'uomo non intervenga.
Per quanto riguarda il grande uovo, pur essendo un elemento naturale, non subisce trasformazioni in tempi brevi, ma per trasformarsi ha bisogno di migliaia di anni, così tanti che l'uomo non può essere testimone diretto dei suoi cambiamenti.
Proprio voi nella vostra ricerca avete detto che questo sasso può essere arrivato dalle Alpi e sarebbe potuto arrivare fino al mare. Oggi lo troviamo qui, in mezzo alla nostra pianura, ma chissà dove potrà essere il suo futuro, sempre che l'uomo non intervenga e modifichi la sua vita!

Qui vicino vediamo anche la sentinella. E dove ci porteranno quelle scale? Ai BUNKER!
Cosa vi aspettate di trovare sotto? "Una grande stanza dove gli operai di una fabbrica qui vicino andavano a rifugiarsi durante la guerra, una stanza buia". Qualcuno di voi ha visitato i bunker che ci sono sotto la vostra scuola.
E diciamo che siete già sulla giusta strada.
Ma magari scopriremo anche qualcosa che non vi aspettate! E' ora di entrare e sotto, proprio perchè è uno spazio chiuso e siamo sotto terra, dobbiamo cercare di tenere le voci basse e non parlare tutti insieme.

Scendiamo, e ci sediamo vicino all'entrata su delle panche...

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Dovete sapere che, durante la Seconda Guerra Mondiale, circa 70 anni fa, l'uomo ha scavato delle gallerie, che chiamava bunker. Questi corridoi hanno le pareti di cemento armato. I bunker venivano utilizzati dalle persone per spostarsi da un punto all’altro senza essere visti e soprattutto per muoversi protetti da eventuali attacchi e dalla caduta di bombe. In particolare qui sotto si rifugiavano durante i bombardamenti gli operai della Breda, un'industria siderurgica che ai tempi della Seconda Guerra Mondiale produceva prodotti bellici. Dalla zona dove ora si trova il Bicocca Village, i bunker si diramano sotto terra fino a dove siamo ora, vicino all'aereoporto di Bresso.

L'anno scorso hanno recuperato una parte di questi bunker e vediamo ancora i muretti su cui poggiavano le panche (quelle su cui siamo seduti ora sono dei nostri giorni, ma c'erano anche allora) e sul soffitto ci sono dei perni dove passavano i fili della corrente elettrica e dove erano appese le lampadine (oggi l'impianto, per questioni di sicurezza e messa a norma è moderno, ma come oggi, anche a quei tempi queste gallerie erano illuminate).

I corridoi sono corti e ci sono continue curve e porte in cemento armato per limitare il rischio di essere colpiti nel caso in cui cadesse una bomba e schegge, sassi e metallo esplodessero ovunque.
Andiamo a scoprire queste gallerie..e vediamo dove ci portano. Ci sono tante curve...le percorriamo guardando cosa c'è attorno a noi. Bagni, stanze, muretti per le panche e delle foto dell'epoca.

Torniamo in superficie e...se nei bunker si trovavano di bambini, cosa avrebbero potuto fare? "disegni...". Ed ora il nostro compito sarà quello di lasciare un nostro segno sotto terra, il 25° punto della mappa che avevamo visto durante la prima uscita, e, a differenza degli altri punti, questo sarà sotto terra, in una stanza speciale. Proviamo a pensare che simbolo potremmo lasciare e decidiamo che sarà un cerchio. Ma perchè un cerchio? Mi dite che potrebbe essere il CERCHIO DELLA SOLIDARIETA'. Perchè tra le persone che dovevano stare nei bunker in quei tristi e difficili momenti doveva esserci solidarietà, dovevano aiutarsi l'un l'altro.

Torniamo giù e raggiungiamo il punto dove lasceremo il simbolo della 2b della Scuola Dante di Sesto San Giovanni. Eccovi all'opera...

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...e il risultato del vostro lavoro!

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Vi ho anche chiesto di provare a fare attenzione alle distanze che percorrevamo seguendo le gallerie sotto terra, e a quelle percorse in superficie, per andare dall'ingresso 1 alla sentinella. Siete tutti tutti d'accordo che sono sicuramente diverse. In superficie posso andare quasi dove voglio, a parte se la vegetazione ci ostacola, mentre nei bunker, in questo caso, sono obbligato a seguire percorsi che qualcuno ha deciso prima di me. Sotto terra percorro più strada che sopra.

E oggi abbiamo anche osservato le trasformazioni che possono esserci in un bosco nel giro di qualche mese.

L'attività di oggi è giunta al termine, e ora vi lascio al vostro ultimo pomeriggio di scuola, che passerete facendo il pic-nic al Parco e giocando!

Buon appetito e buona estate!

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Ultimo aggiornamento ( Domenica 13 Giugno 2010 00:10 )