Sei in ... Home Le classi in visita al Parco 1e - s.secondaria di primo grado "Giuliani" - Cinisello Balsamo - 19 ottobre 2011

1e - s.secondaria di primo grado "Giuliani" - Cinisello Balsamo - 19 ottobre 2011

Stampa  E-mail  Scritto da Alessandra Dellocca    Martedì 18 Ottobre 2011 11:00

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Ciao a tutti! Ci incontriamo davanti alla cascina Centro Parco, e ci incamminiamo subito: oggi il cielo è grigio e l'aria un po' fredda, e noi dobbiamo scoprire tante cose!

Ci fermiamo su un prato e ci presentiamo. Alcuni di voi sono già venuti qui mentre frequentavano le elementari o le medie, e qui ci venite in bici o a giocare a calcio o a basket.

A scuola avete parlato del passato, e avete cercato degli oggetti che arrivassero dal passato. Li osserviamo, e non provengono da un passato lontanissimo, ma testimoniano comunque qualcosa che è cambiato: un carrilon, le vecchie lire, una biro della bisnonna, la foto del papà da piccolo.

Anche questo territorio è cambiato ed era un'altra cosa. e sono rimaste tracce di "archeologia industriale" a testimoniare cosa c'era qua prima.

Questa zona era un'area agricola in parte ma soprattutto industriale, passata la seconda guerra mondiale piano piano le industrie vennero dismesse e negli anni '70 "arrivò il Parco" voluto fortemente dai cittatini che chiedevano un area verde e non nuovo cemento.

Per questo il Parco è stato creato pensando ai cittadini, grandi e piccoli, e si sviluppa sul territorio di sei  comuni, a volte diviso da strade anche molto trafficate. E' un parco "artificiale", perché costruito dall'uomo.

Vi racconto la sua storia ed insieme immaginiamo che siate architetti e come si possa essere trasformata una zona in parte industriale, in parte agricola, nell'area verde di oggi: prima di tutto, mi dite, avranno fatto una piantina e disegnato dove fare i boschi, i prati, i viali.

Poi avranno iniziato i lavori: pulizie, semine, piantumazioni. Alcuni reperti di archeologia industriale del passato sono stati trasformati, per esempio il teatrino alle nostre spalle o l'area ex binari Breda, dove venivano provati i prototipi delle metropolitane tanti anni fa, diventato un punto pic-nic.

Quello che è rimasto sono appunto dei binari in metallo e un canale in cemento. Con il vento questo canale si è riempito di un po’ di terra, quella che è bastata perché dei semi riuscissero a germogliare e a diventare poi degli alberi. In particolare ci sono dei bagolari, alberi con delle radici molto forti, che sono riusciti poi a rompere il cemento e a prolungarle nel terreno. Questi alberi vengono detti anche spacca sassi proprio per questo.

Ci spostiamo, osservando da lontano i resti di un carroponte trasformato in teatrino,

e salendo su una montagnetta anch'essa frutto del lavoro umano: questa collina che in realtà qui non ci dovrebbe essere, perché siamo già in una zona considerata pianura!Qui sotto ci sono tutti gli scarti delle lavorazioni degli alto forni della Breda, che estraeva il ferro dalle rocce ad altissime temperature ottenendo ferro liquido che poi veniva fatto solidificare dandogli una forma adatta al suo utilizzo.

Ricoperta da terra e con le giuste piantumazioni - oggi la montagnetta sembra tutto fuorché una montagna di scarti.

In cima, un monumento e una serie di lapidi ci indicano che qui si ricordano gli operai deportati nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Nella giornata della memoria qui si ricordano tutte queste persone che persero la vita lontano da casa, e ancora si intravedono, nelle teche del monumento, i sassi e le terre che provengono proprio dai diversi campi.

Proviamo poi tutti insieme a cercare i resti delle lavorazioni venuti alla luce lungo i sentieri:

E' il momento di spostarci e camminare un po'.
Lungo la strada osserviamo una vecchia torretta militare di avvistamento... è legata al posto dove stiamo per andare!

Raggiungiamo  un’area da poco sistemata, un'area didattica di cui vi racconto brevemente.

Qui c’è anche l’ingresso ai bunker, da poco restaurati: erano rifugi strettamente legati all’aeroporto militare di Bresso, oggi utilizzato per uso civile e che si trova dietro agli alberi alle nostre spalle. Qui durante la seconda guerra mondiale vennero costruiti bunker anti-bombardamento, perché ovviamente era un punto strategico e quindi un possibile bersaglio di bombardamenti.

Entrando osserviamo le pesanti porte di cemento che dovevano servire per resistere il più possibile ad un'esplosione. Notiamo come le gallerie siano disposte ad angolo retto, così ché se un'esplosione ne avesse distrutta una le schegge non sarebbero arrivate alle altre.

Lungo le gallerie erano disposte le panche per sedersi, troviamo poi i bagni e delle stanze forse per conservare cibo e acqua. Troviamo anche alcune vecchie foto appese che ci mostrano l'aeroporto e i bunker cinquant'anni fa.

La mattinata finisce con una trtaccia dal passato che mostro io a voi: un vecchio mattone con un misterioso simbolo: è legato al lavoro di chi viveva qui tanti anni fa.

Vi invito a inventare una storia per questo mattone spaccato, e a mandarcela nel caso, e vi regalo a ciascuno di voi la mappa un fumetto storico ambientato qui.

Ci salutiamo una volta giunti in cascina, dove vi lascio alla vostra merenda collettiva: arrivederci e buon appetito!

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