2a - s. primaria "Dante Alighieri" - Sesto San Giovanni - 24 febbraio 2010
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Ciao a tutti! Ci incontriamo davanti alla Cascina: oggi per fortuna c'è il sole! Ci incamminiamo verso il punto del Parco dove staremo oggi. Raggiungiamo un prato con vicino un boschetto e ci presentiamo:io sono Alessandra, e vi ricordavate il mio nome perché l'anno scorso abbiamo asplorato insieme il bosco grande attraverso i cinque sensi... ma voi come vi chiamate?io ho la memoria corta!
Il boschetto qui vicino è speciale: viene curato dalle GEV, le Guardie Ecologiche Volontarie, da cui prende il nome. Esisteva già prima che venisse creato il Parco Nord, ed è un punto tranquillo ed accogliente per gli uccelli che in primavera vengono qui a costruire i nidi e a deporre le loro uova, e per i rospi e le libellule che qui trovano delle pozze d'acqua dove far nascere girini e larve.
Oggi lo esploreremo, grazie ad una mappa. Ma sapete cos’è? Certo, è una "carta con disegnate delle strade per capire dove bisogna andare".
Voi mi avete portato la mappa della vostra classe.
Mi spiegate che a mappa è un disegno dall'alto come se guardassimo un posto volando. Ed è un disegno rimpicciolito. Su una mappa si utilizzano dei simboli, cioè dei piccoli disegni che rappresentano qualcosa e il cui significato si trova nella legenda: cioè di fianco a ciascun simbolo è scritto cosa rappresenta.
Nella vostra mappa la legenda è molto chiara: dall'alto ogni oggetto sembra una figura geometrica, quindi avete rappresentato i banchi, la cattedra, i cestini ecc. con delle figure geometriche colorate, e perognuna avete scritto il significato.
Chiedo ad alcuni di voi di farmi capire qual è il proprio banco, senza però indicarmelo con il dito: datemi indicazioni. Partendo dalla cattedra o dalla porta mi guidate: destra, sinistra... la porta o la cattedra sono punti di partenza, punti di riferimento da cui partire.
Per capire come muoversi guardando una mappa è necessario avere dei punti di riferimento: qui intorno a noi decidiamo che gli alberi, la staccionata del boschetto, i cartelli, tutti sono dei buoni punti di riferimento. Non lo sono invece le foglie sul prato davanti a noi, una pozzanghera, un legnetto, un cane: questi ultimi si muovono! e se tornassimo anche solo domani molti non sarebbero più dove li abbiamo lasciati.
Un punto di riferimento che utilizzano in tutto il mondo e su tutte le mappe è il nord, e quando so dov’è il nord individuo anche il sud, l’est e l’ovest. Per capire dov’è il nord come si fa? Quando è mattina, il sole è a est. Se formiamo una T con le nostre braccia e puntiamo con la mano destra l'est, con la nostra sinistra indicheremo l'ovest, dietro alla nostra testa si troverà il sud e di fronte a noi il nord.
C’è anche un altro modo per trovare il nord? Cosa potremmo usare? Uno strumento da veri esploratori: la bussola!
Io ne ho tre! E a turno provate tutti ad utilizzarla: la freccia verde indica sempre il nord, basta girare piano piano il quadrante e far combaciare la lettera N con la punta della freccia, i quattro punti sono individuati tutti, e corrispondono a quello che avevamo ipotizzato noi.
Vi mostro la mappa che ho portato io per esplorare il bosco oggi: riporta 24 disegni che rappresentano dei luoghi del boschetto e che corrispondono a 24 stelline che indicano i punti da trovare. In realtà noi ne cerchermp 23, perché un punto, il nido dell'allocco, non esiste più (il nido è caduto!). Per ogni disegno c'è anche un bigliettino che descrive il luogo da cercare. Sulla mappa è indicato anche il Nord, e allora potremo orientarla grazie alla bussola e capire dove andare!
Ci dividiamo in tre gruppi, due con le maestre e uno con me.
Prima di tutto ciascun gruppo orienta la mappa con il nord della bussola.
I punti che ogni gruppo deve cercare sono quelli individuati dai bigliettini che vi consegno e che con una frase descrivono ciò che dobbiamo trovare.
Partiamo, dopo aver localizzato i diversi luoghi da trovare. Lungo il percorso a volte ci facciamo aiutare anche da altri luoghi di cui non abbiamo il bigliettino ma che incontriamo lungo la strada.
Gli alberi sono ancora privi di foglie, l'aria è scaldata dal sole, e qua e là osserviamo i particolari del boschetto: le gemme sugli alberi, i fugnhi, il muschio.
Accarezzando un tronco d'albero ricoperto di muschio ci sembra il pelo i qualche animale preistorico.
Una volta che i tre gruppi hanno concluso la loro ricerca ci ritroviamo sul prato: è il momento di fare merenda e di sfogarsi con una bella corsa fino ad un grande tronco che fa da panca a tutti. Durante la merende le maestre mi raccontano che a scuola state anche seguendo un progetto "Giardino". dove un'esperta vi ha raccontato tante cose sugli alberi, ve li ha fatti abbracciare come li avevamo abbracciati l'anno scorso insieme, ed insieme a voi ha fatto crescere un fiore e progettato un orto che state per seminare... quante cose!
Ma torna il momento di ritrovarci in cerchio: com'è andata nel boschetto?
Tutti i luoghi sono stati individuati, tranne uno: l'albero grattugiato. Decidiamo di rientrare nel boschetto, ad individuare questo punto e ad ossevarne altri di cui siete curiosi.
Prima vi assegno un compito: rifare la mappa del boschetto: più grande, colorata, con disegni vostri. E siccome tutti i luoghi di questo boschetto hanno storie da raccontare, ne sceglierò anch'io cinque, chiedendovi di arricchire le cose che dirò con altre informazioni e disegni.
Il primo è l'alveare, al di là della recinzione che delimita il boschetto. In realtà sono due: qui al parco un operaio si prende cura di queste due arnie, si chiamano anche così queste cassette che ospitano le api. Oggi che fa caldo stanno uscendo e ci ronzano intorno. Voi sapete perché le api sono importanti? anche per i fiori che seminerete voi tra poco?
Ci spostiamo al troppo fico, un altro bellissimo albero formato da tanti tronchi. che quando arriva l’estate si riempie di frutti buonissimi… i fichi!
Ma come saranno le sue foglie?
Ci spostiamo alle pervinche, un tappeto di piante erbacee che ricopre una piccola radura: chissà di che colore è il loro fiore? Sono piante del sottobosco, di cosa avranno bisogno?
Proseguiamo fino all’ albero grattugiato. È un albero malato, e pieno di buchi… sono speciali, sono i buchi del picchio! In realtà sono di due tipi diversi. Chissà perché li fa? Riuscirete a scoprirlo?
Ed in fine raggiungiamo la sentinella, un albero che fa da guardia ad un ingresso e a degli scalini che portano sottoterra. Cosa ci sarà là sotto? Riuscite ad immaginarlo? La prossima volta...scenderemo!
Ci dobbiamo riincamminare, e davanti alla cascina ci salutiamo!
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