Sei in ... Home Le classi in visita al Parco 3d - s.secondaria di primo grado "Forlanini" - Sesto San Giovanni - 23 maggio 2012

3d - s.secondaria di primo grado "Forlanini" - Sesto San Giovanni - 23 maggio 2012

Stampa  E-mail  Scritto da Massimo Urso    Martedì 22 Maggio 2012 11:00

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Il sole fa capolino quando vuole lui, ma quando è presente si fa sentire!
Ecco i ragazzi e le ragazze della 3d. Ci siamo già incontrati due anni fa e ... siete cresciuti!
Ci incontriamo in cascina e ci avviamo subito in direzione della Montagnetta.

Saliamo sulla cima, in corrispondenza del Monumento del Deportato. Ci mettiamo in cerchio e ci ri-diciamo nostri nomi.

Il nostro percorso oggi sarà un cammino dentro alla storia. Non la storia del Parco Nord, ma quella del territorio che oggi è parco ma prima non lo era ...

Partiamo dalla Montagnetta, ovvero quello che è il punto più alto del Parco Nord, fino ad arrivare a quello più ... basso! Ma ci arriveremo alla fine della mattinata.
Prima esisteva questa montagnetta?
Direi di no! 
Su che cosa stiamo poggiando i nostri piedi?
Non semplicemente su terra. Ma soprattutto su quelle che venivano chiamate le scorie dei forni della Breda.
La Breda - importante industria siderurgica del secolo scorso - creava grossi oggetti in ferro, per cui aveva bisogno di minerali in ferro. I minerali venivano estratti dalle miniere e portati dentro a enormi forni dove veniva fatti fondere e veniva estratto il ferro.
Tutto ciò che rimaneva da questa estrazione diventava "scoria" ed è stata accumulata su questa montagnetta dal 1920 al 1960.

Intorno a noi notiamo anche alcune lapidi ed un monumento: si tratta di un segno per ricordare tutti quei lavoratori delle fabbriche sestesi che sono stati deportati in Germania dai nazisti a lavorare per loro per produrre armi e che non sono più tornati a casa ...

Adesso ci possiamo dedicare alla ricerca delle scorie della Breda.
Che saranno tipo roccia vulcanica, generalmente scura, ruvida e bollosa.

Riprendiamo il cammino ... per arrivare ad una luogo particolare ... i binari della Breda (sempre lei!)
Nel 1960 la Breda insieme alla società che stava realizzando la Metropolitana Milanese avevano provato vari tipi di locomozione per le vetture della metrò. Tra cui un tipo con ruote gommate e guida centrale.
Oggi di questa cosa sono rimasti solo una sorta di canale di cemento e ... gli alberi che vi sono cresciuti dentro, spontaneamente, grazie ad alcuni semi "miracolosamente" sopravvissuti dentro al cemento.
Come questo bagolaro (spaccasassi) o il ciliegio con circa 50 anni di vita.

In questo luogo ci fermiamo un po' di più per osservare alcuni oggetti "datati" che avete portato con voi ...

Un proiettile che si era stampato sulla finestra dei nonni, un pallino della prima guerra mondiale (vicino Trento), una lettera "censurata" dal regime fascista ...

Un diploma ...

E una fede di ferro in sostituzione di quella d'oro che doveva essere consegnata al governo di Mussolini per far fronte alle spese dello Stato ...

In cammino nuovamente, per un breve tratto, fino alla torretta di controllo dell'aereoporto militare Breda, attivo fino al 1944, data in cui fu bombardato dalle forze alleate.

La cosa interessante di questo luogo è il risultato che possiamo osservare oggi: la natura si è ripresa i suoi spazi - con erbe, alberelli e animali. La natura non sopporta il vuoto!

Ultima camminata, verso i bunker - ovvero i rifugi antiaerei della Breda!

Scendiamo sotto terra e percorriamo il tratto di bunker recentemente restaurato.
Ne osserviamo le caratteristiche e cerchiamo di immedesimarci nelle persone che lo avranno utilizzato ... tanto tempo fa. Paura, silenzio, preghiera, freddo ...
Osserviamo anche come è stato costruito ...

Usciamo infine e ci fermiamo per concludere l'attività.

E ora ... credo che la prossima tappa sarà ... un gelato!

Ciao a tutti!

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