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Incontro la classe 1b che arriva perfettamente in orario presso il ponte verde a scavalco della via Clerici.
Ci incamminiamo quindi verso il laghetto che si trova nelle vicinanze della Montagnetta.
Ci fermiamo e ci presentiamo ... tutti maschi ... nemmeno una fanciulla!

Inizio a raccontare la storia di questo laghetto ... a partire dai 1992.
Che lavori sono stati fatti per realizzare questi ambienti artificiali?
Lo scavo della buca, la sua impermeabilizzazione con argilla, l'immissione dell'acque e l'inserimento delle piante.
Gli animali sono arrivati in altri modi ... vedremo più tardi quali.
L'acqua che alimenta questo laghetto proviene da un pozzo dell'acquedotto del Comune di Milano che, da vari anni, non è più nel circuito dell'acqua potabile per alcuni problemi di inquinamento. Per cui ora il Parco ha a disposizione una notevole quantità di acqua per i suoi scopi irrigui.

Facciamo un breve giro ...

Osserviamo gallinelle d'acqua, pesci vari, una libellula, qualche anatra!

Ci fermiamo qualche minuto in corrispondenza della piccola spiaggetta dei due ontani ... quelli che ... solamente uno degli ontani è abitato dai colombi!

Quindi cerchiamo di capire come tutti questi animali siano arrivati sin qui.
Gli uccelli ... quelli volano, per cui ...
I pesci ... solo un essere umano può averli portati, ovvero ...  i pescatori!
Gli altri ... non li abbiamo visti!

Riprendiamo decisamente il cammino, verso la Montagnetta ... salendo sulla direttissima!

Ora, visto che tutti sono seduti sulle pietre del Monumento al Deportato, vediamo cosa rappresenta questo particolare luogo.
Si tratta di un sito a ricordo dei lavoratori sestesi che sono stati deportati in Germania durante la seconda guerra mondiale ... e che non sono più tornati! Facendo purtroppo una brutta fine!

Sta crescendo il vento ...

Cerchiamo ora di conoscere la storia - naturale e umana - della Montagnetta e di comprendere come questo ambiente si sia evoluto nel tempo.
Nel 1920 la Montagnetta non esisteva: al suo posto era stata scavata una enorme buca che sarebbe servita, nei 40 anni successivi, a ricevere le "scorie degli altiforni della Breda".
Che cosa sono le scorie? Semplicemente tutto quello che rimaneva dopo che ai minerali di ferro veniva estratto il metallo utile alle lavorazioni industriali della Breda.
E in 40 anni ne sono state accumulate un notevole quantitativo!

Ma ora basta parlare e andiamo a cercare queste "scorie". Vediamo se, dopo che vi ho raccontato come sono fatte, riuscite a trovarle!

E ora ci aspetta una "lunga" camminata: dobbiamo raggiungere i bunker che si trovano dall'altra parte del Parco.
Raggiungiamo il boschetto GEV.
Il tempo a nostra disposizione è poco, per cui, dopo una breve spiegazione sulla destinazione che tutta quest'area aveva durante la seconda guerra mondiale (era presente un piccolo aereoporto militare), dopo il racconto del bombardamente del 1944, dopo aver spiegato quale fosse la funzione protettiva del bunker ... entriamo dentro al bunker!

Ci sono ancora le immagini preparate per la recente inaugurazione.

Dopo una breve discussione su questo particolare luogo e sulla vita che poteva animarlo in quei momenti poco felici ... ci avviamo verso la scuola.

Ciao a tutti!

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