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1b - ITIS Cartesio - Cinisello Balsamo - 7 ottobre 2010

Stampa  E-mail  Scritto da Massimo Urso    Mercoledì 06 Ottobre 2010 11:00

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Nuvole e temperatura mite accolgono i ragazzi (sono quasi tutti maschi) della classe 1b.
Dalla cascina ci avviamo - non troppo velocemente - verso i laghetti.

Ci fermiamo in corrispondenza di un gruppo di anatre.

Racconto brevemente la storia della costruzione di questi ambienti ... Siamo nel 1992 ...
Per prima cosa è stata scavata una buca, quindi utilizzato l'argilla per impermeabilizzarne il fondo, poi abbiamo messo l'acqua e le piante.

 

E gli animali?
Per provare a rispondere a questa domanda dovremo, per prima cosa, andare a fare una breve perlustrazione per osservare quali animali siano presenti ...

Germani, gallinelle d'acqua, colombi, una tartaruga!

In effetti non abbiamo visto molto ... forse la giornata non è delle migliori da questo punto di vista ...

Alcuni animali sono arrivati da soli - ad esempio gli uccelli. Altri sono stati immessi "abusivamente".
Per esempio le tartarughe!
In effetti questi animali sono molto presenti nelle famiglie milanesi (tra di voi 9 su 23 hanno o hanno avuto una tartaruga).
E - le tartarughe soprattutto - quando diventano troppe, sono un grosso problema ecologico per i laghetti del parco. Essenzialmente perchè si mangiano praticamente tutto ciò che si muove - e più piccolo di loro (insetti, girni, ...).
Per cui sarebbe molto meglio non abbandonarle ... anzi ... sarebbe meglio non comperarle neanche!

Riprendiamo il cammino, verso la cima della montagnetta ...

... dalla strada più difficile, però.

Su cosa stiamo poggiando i nostri piedi in questo momento? Su terra, persone sepolte, armi, ...
In realtà i nostri piedi sono poggiati su almeno 10 metri di quelle che qualcuno ha chiamato "le scorie della Breda". Ovvero i "rifiuti" derivati dall'estrazione del ferro dai minerali di ferro che la Breda stessa ha utilizzato per moltissimi anni.

Nel 1920 c'era una grossa buca ... che è stata colmata negli anni e che si è innalzata al livello che conosciamo oggi intorno al 1960.
Quarant'anni di scorie! Prodotte dagli altiforni!
Tra poco andremo a cercare qualche pezzetto di queste scorie ma, per il momento guardiamoci intorno ... siamo nel bel mezzo di un monumento particolare.
Si tratta delle lapidi che ricordano i nomi dei lavoratori sestesi che - durante la seconda guerra mondiale - sono stati deportati in Germania a produrre armi per la guerra.
Questi lavoratori non hanno fatto più ritorno a casa, ma hanno terminato la loro vita insieme a milioni di ebrei nei campi di sterminio.
Una pagina tristemente famosa della nostra storia, ancora viva, oggi.

Ma adesso mettiamoci alla ricerca delle scorie ... basta andare in qualche zona in cui affiori un po' di terreno senza prato ... Non ne troviamo moltissime, però una idea riusciamo a farcela!

Riprendiamo il cammino ... Giusto il tempo per raggiungere i bunker!

Scendiamo le scale, entriamo e percorriamo questo particolare luogo sotterraneo ...

Chi si sarà riparato qui sotto?
Essenzialmente i lavoratori presenti nell'aereoporto. 
E, per fortuna, nessuno tra quelli qui rifugiati, è rimasto vittima delle bombe. Perchè la struttura è intatta da allora.
A parte le piccole fessure create dalle radici delle piante.

Cerchiamo di immedesimarci in quelle persone che hanno passato ore dentro a questo rifugio antiaereo ... paura, speranza, preghiera ... Speriamo che tutto rimanga solamente un ricordo!

Il tempo a nostra disposizione è terminato.

Ciao a tutti!

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