Gli studente e le studentesse della classe 2d durante il periodo del coronavirus hanno "pensato" il Parco Nord da casa loro. Almeno durante il periodo in cui non era permesso uscire di casa ..
E hanno riportato i loro pensieri nei testi che andiamo ora a leggere insieme ...

IL PARCO NORD

Siamo ormai da mesi chiusi in casa e quel magnifico posto in cui ci andavo spesso con la mia famiglia ormai è isolato. Un posto pieno di emozione che ormai non ci sono più da parte nostra, ma solo dalla natura. Ovviamente gli animali, le piante e tutte le creature presenti al parco nord saranno contente di non averci tra i piedi, saranno libere senza che nessuno le disturbi, il bello è che loro non sono stupide, anzi, si può dire che sono più intelligenti di noi… non si sa, però sono certa che anche se nessuno è li ha curarle loro sono in grado di curarsi da sole.                    
Forse però gli manchiamo, gli mancano i nostri passi o le nostre carezze, gli mancano tante cose di noi umani, ma non so se saranno felici di rivederci. Io,noi tutti (almeno credo) non vediamo l’ora di ritornare allo nostra vita, di ritornare in mezzo a quella natura fantastica, ritornare a fare dei picnic nell’erba nel mentre degli animali ci spiano dietro i cespugli e pian piano si avvicinano solo per chiedere un pezzo di pane, ma noi, come sempre, ci facciamo prendere da panico e scappiamo e poi ci mettiamo a ridere . Molte cose che prima odiavamo o non apprezzavamo della natura adesso, invece, sono le cose che ci mancano di più e quelle che non vedremmo l’ora di riavere. Io ho una paura fuori dal normale per i cani e a pensare che adesso mi manca saltare di scatto perché ce né uno di fianco a me o ridere perché mi sono spaventata di un chiwawa, una creatura così piccola che in realtà sarà proprio lei ad avere paura di una ragazza che è il decimo. Quel posto fantastico orami isolato credo proprio che tra un po’ tornerà ad essere pieno di biciclette o di gente che corre o di semplicemente gente che si diverte.

Giada

IL PARCO NORD OGGI

In questo periodo dove l’uomo è obbligato a uscire solo per emergenza e necessità, il parco sta cambiando… 
Il mondo vegetale sta tornando a “vivere” nella sua forma originaria, non essendo più contaminato dall’uomo, infatti, le piante fioriscono, i fiori sbocciano anche dal terreno, con i ritmi che la natura ha sempre stabilito.
Anche il mondo animale sta cambiando il suo modo di vivere le giornate, probabilmente meno spaventato dai rumori che l’uomo crea, inizia a riappropriarsi dei suoi spazi, uscendo più allo scoperto e non rintanandosi più nei suoi nascondigli, sicuramente stupito e curioso di questo improvviso cambiamento ma felice di questa libertà tanto desiderata.
Tutti quegli odori e tutti quei rumori che rendevano gli animali diffidenti e impauriti non essendoci più potranno portare, quando la “nostra normalità” ritornerà, a differenti comportamenti da parte loro, potrebbero nascondersi nuovamente o ormai avendo ripreso possesso del territorio cercare di difenderlo il più possibile.
Sarebbe però bello, che il loro “allargarsi” possa dare modo di interagire di più con l’uomo, senza avere più timore di lui, portandoci così ad una bellissima convivenza.

Helen

Secondo me la natura reagisce nel senso che non essendoci l’uomo, riprende un po’ gli spazi che, prima che arrivasse l’uomo a scombinare tutto, aveva. Infatti, per esempio (non col fatto di alberi e piante dei parchi), al telegiornale avevo visto che delle balene erano in posti che quando c’era l’uomo non potevano stare perché venivano disturbate, oppure avevo visto che delle papere e le paperella camminavano sulla strada tranquillamente non venendo neanche disturbate da auto o da persone.
Questo fa capire che la natura si sta riprendendo gli spazi che le erano stati sottratti.
Chissà come saranno gli animali non venendo disturbati!
Sgattaioleranno di qua e di là senza problemi ma, secondo me, saranno molto stupiti e spaventati perché non vedranno nessuno che dà loro fastidio (penso). Soprattutto erano oramai abituati a vederci e a sentirci quindi magari si sentono anche spaesati.
Secondo me se saranno contenti dipende, un po’ da che punto stavano nel parco (se uno stava nel bosco si accorgerà meno della “scomparsa” dell’uomo, mentre se uno stava magari sugli alberi dove vedeva spesso l’uomo si sentirà più contento), e un po’ anche saranno tristi perché magari soli.
Per me si chiederanno molte volte perché è tutto più calmo rispetto a qualche settimana fa, perché comunque per loro era diventato normale sentire molto rumore e vedere l’uomo.
Ma comunque anche le piante, magari i percorsi del parco saranno pieni di edera o anche i pali della luce e l’erba sarà molto alta. Ci saranno le paperelle, gli aironi e i cigni saranno nei prati o comunque nei punti in cui, quando c’era ancora l’uomo che poteva andare, non potevano andare o addirittura rimanerci magari per qualche ora o delle intere giornate.
Potrebbero anche essere impauriti perché magari temono che possa succedere qualcosa anche a essi o, addirittura, che gli umani sono tutti morti!
Però potrebbero anche pensare che sono andati in letargo tutti (non penso, però non si può mai sapere).
Quindi si stanno “riprendendo” un po’ tutto quanto.
Spero che però si può tornare a fare le cose che si facevano prima di questo periodo, anche se comunque è bello che sia le piante sia gli animali (terrestri e marini) si siano “ripresi” un po’ ogni cosa oramai!

Diego

Secondo me la natura sta interpretando questa quarantena come un periodo di ritorno, ripresa e ricrescita. Ho letto molte notizie, essendo interessata alle condizioni della terra: ho letto che a Venezia stanno tornando i delfini, la nuvola di inquinamento sopra la Cina è scomparsa, al parco Nord sono tornati scoiattoli e conigli, i pellicani sono tornati sui marciapiedi vicino alle spiagge e ai porti, l’acqua del Po è tornata limpida e che molti animali stanno tornando nei loro habitat naturali riprendendosi le foreste.
Ciò è un ottimo punto e tutti stanno finalmente capendo una cosa ovvia: che la natura non ha veramente bisogno di noi, e dovremmo ridarle ciò che è suo.
Sin dall’era “antropocene”, chiamata così dai sociologi, l’uomo distrugge la natura.
Ebbe tutto inizio con la rivoluzione industriale in Inghilterra, con le prime fabbriche e acciaierie. Sheffield, Manchester e Liverpool, erano considerate le città più industrializzate d’Inghilterra.
Ma l’esempio più drammatico fu Manchester. Non esistevano zone verdi, fognature e spazi puliti. Tutto era ricoperto dal fumo delle fabbriche. Vi erano anche le prime locomotive a vapore, che emettevano moltissimo fumo. Il fischio dei treni era molto forte, e il suo rumore provocava forti crisi di pazzia.
Questa è una delle tante prove che dimostrano il fatto che, oltre che la natura, l’uomo distrugge se stesso. Nel parco nord, gli animali si saranno sicuramente accorti della nostra scomparsa, alcuni ne saranno felici, perché non sono più infastiditi da noi, altri invece ne trarranno un leggero svantaggio come le anatre e le gallinelle che non ricevono più il cibo. Sicuramente si riprodurranno più tranquillamente, dato il periodo primaverile.
Con la scomparsa dell’inquinamento torneranno farfalle, lucciole e api.
L’ecosistema si reiquilibrierà… e chissà se torneranno le volpi, che qualche anno fa erano arrivate a cercare cibo nelle strade di Bresso.
Per millenni abbiamo maltrattato e ucciso animali, sia per sopravvivenza ma anche per divertimento o sport.
Vedo su Youtube, video di una donna che si diverte a tirare fuori dall’acqua pesci grandi e piccoli, vedendoli poi dimenarsi perché privati dell’ossigeno, finchè non muoiono e infine cucinarli, pensando che sia divertente per i suoi spettatori. Io la trovo una cosa veramente irrispettosa.
Far soffrire degli animali senza motivo, quando si potrebbe benissimo evitare. Le situazioni ambientali stanno di certo migliorando, ma sicuramente non per molto.
Alla fine dell’epidemia di COVID, le produzioni in fabbrica ricominceranno o addirittura aumenteranno.
Quindi l’inquinamento ritornerà.
Gli animali verranno sicuramente cacciati dai loro luoghi naturali e decimati, se vediamo tutto con una vena pessimistica.
La natura sicuramente si accorgerà del nostro ritorno, e ne ri-subirà le conseguenze. Io spero vivamente che la natura venga rispettata anche al nostro ritorno.

Federica

“La natura si riprende i suoi spazi”, questo è quello che si legge ovunque; purtroppo posso solo limitarmi a leggere articoli su internet o vedere dei video sui social, immaginando cosa stia accadendo al di là delle mie quattro mura.
Secondo me spesso è l'uomo a sottovalutare la natura, e adesso ne ho la conferma.
Finalmente l'erba può crescere senza essere calpestata, i fiori possono sbocciare nel pieno del loro splendore senza aver paura di essere strappati.
Il Parco Nord sta reagendo: gli animali, tranquillizzati e stupiti dal silenzio che li circonda, sicuramente non si staranno chiedendo il perché di quella quiete, ma si staranno godendo al meglio la vita nel meraviglioso parco che li circonda, sfruttando al meglio tutte le risorse che hanno a loro disposizione.
Di giorno credo che ci sia un viavai di lepri, scoiattoli e piccoli roditori, che lasciano poi il posto, al crepuscolo, alle timide volpi, ai ghiri, ai ricci, ai pipistrelli e alle civette; credo che provino un senso di libertà, infatti non si limitano ad andare in giro per il parco, ma si possono scorgere anche per strada.
Secondo me se le persone avessero usato il parco per rilassarsi, leggere e correre pacificamente, gli animali avrebbero iniziato ad avvicinarsi all'uomo, il problema è che ci sono molti esseri umani che non rispettano la natura che li circonda, inquinandola lasciando buste di plastica, bottiglie e rifiuti di ogni genere in giro per il parco.
Spero che quelle persone un giorno cambino, e che gli animali trovino la forza di perdonarli, perché la natura ha avuto la sua rivincita, e ha dimostrato di essere più forte dell'uomo un ulteriore volta.

Valentina

Tutti ormai siamo a casa da oltre due mesi, usciamo solo per fare la spesa o per comprare dei farmaci.
I parchi sono desolati e la natura ha preso il comando.
Il Parco Nord è il parco più grande qui a Bresso ed è anche quello su cui la nostra quarantena ha avuto il maggiore impatto: ogni giorno molte persone andavano lì per fare una passeggiata, andare a fare un giro in bici o a giocare, era molto popolato e il Corona virus ci ha costretto a stare a casa lasciando il parco vuoto, o almeno senza persone.
La natura sta continuando a crescere, gli animali staranno girando liberi per il parco oppure festeggiando per la loro libertà di movimento nel loro ambiente naturale.
È già primavera e gli alberi stanno iniziando a fiorire e a crescere, la natura sta seguendo il suo ciclo naturale senza le interferenze dell’uomo.
Magari gli animali si staranno chiedendo come mai non siamo più in giro e non usciamo di casa, ma sicuramente si staranno divertendo.
Quando sarà finito tutto non ricomincerà subito la vita di prima, inizieremo ad uscire ma non potremmo di certo fare quello che facevamo sempre, ci vorrà del tempo e poi ci abitueremo alla vita normale. Il mondo animale e vegetale saranno felici di rivederci o anche solo di sentire la nostra presenza, perché ci prendiamo cura del parco e degli animali.

Vittoria

IL PARCO NORD E I SUOI ABITANTI

Un luogo a me caro, è il Parco Nord, che purtroppo non potrò vedere per un bel po’ di tempo; in questa quarantena, dove il tempo per pensare non manca, ho riflettuto su tante cose e ho sognato ad occhi aperti il nostro parco.
Mi sono chiesta su come il parco reagisca a questo orribile scenario ma adesso che ci penso mi accorgo che la natura è finalmente libera , adesso può riposare e “germogliare” in salute senza inquinamento, senza essere invaso da noi umani.
Gli animali saranno sicuramente sbalorditi e si faranno un sacco di domande sul perché non ci sia nessuno in giro, sul perché non sentano nessun rumore di macchine di primo mattino etc. Ovviamente, come noi abbiamo cambiato le nostre abitudini, anche per loro qualcosa è cambiato o meglio , finalmente sono tornati alla normalità: per loro normalità è girare nei prati, non solo la sera, ma tutto il giorno, normalità è andare a caccia di mangiare per i loro cuccioli, normalità è poter volare tranquillamente sopra i laghetti del parco.
Mio papà che lavora al parco, in questi giorni ha notato che rispetto a prima, quando l’uomo poteva ancora andare a correre o fare picnic e a giocare nei prati , gli animali ad esempio le volpi e gli scoiattoli non uscivano mai dalle proprie tane e stavano nascosti nei cespugli, mentre adesso la natura sta riprendendo i propri spazi; in televisione mi è capitato vedere che l’airone grigio, riposava tranquillamente nel laghetto senza avere paura di essere disturbato dai giochi e dal rumore di noi ragazzi.
Ormai in questa situazione noi umani stiamo riscoprendo la natura vera: per chi è fortunato e ha un giardino, può fare una tranquilla passeggiata e proprio mentre sta camminando sulla sua testa cade un fiore e si accorge che anche le piccole cose sono bellissime…
Questa cosa accade anche nei parchi, dove i fiori di tutti i colori sbocciano, mentre noi siamo qui a combattere ciò che viene proprio dalla natura.
La cosa che mi fa riflettere di piu’ è pensare a come reagiranno al nostro ritorno, quando noi umani, presi dalla voglia di uscire finalmente di casa, invaderemo, senza rispetto e senza ricordare quanto sia bella la natura e i suoi abitanti, il nostro polmone verde, si perché il parco è per noi un grande polmone che ci serve per respirare ciò che è buono.

Carola

Oggi è il 22 Aprile 2020 ed ho scoperto guardando il telegiornale che è la giornata della terra: “Earth day” e ho sentito questa domanda: la terra può sopravvivere benissimo senza di noi e noi senza di lei ?”
Non credo proprio che noi esseri umani riusciremmo a vivere senza la natura; in questo periodo molto brutto in cui noi umani rimaniamo chiusi in casa, la natura è molto più libera e meno inquinata, tutti gli animali sono usciti dalle loro tane, le piante sembrano più verdi, il cielo è più blu ed il mare è limpido.
Invece la terra può sopravvivere benissimo senza di noi e di questo secondo me ne è contenta perché noi ogni giorno della nostra vita inquiniamo tantissimo l’ambiente come ad esempio gettando la plastica in mare, buttando la carta delle merendine a terra oppure non rispettando la raccolta differenziata, questi sono piccoli gesti di inquinamento ambientale quotidiano.
In questo periodo l’anno scorso di solito io ero a scuola a fare, molte volte, delle uscite al Parco Nord; i vegetali e gli animali del Parco saranno “stupiti” di non vedere più persone passare per di lì.
Oggi il parco reagisce crescendo senza la mano dell’uomo, libero e senza regole, e gli animali si riprendono i propri spazi.
Ci sono altre immagini che vedo passare in questi giorni durante i telegiornali: papere che camminano tranquille in mezzo alle città deserte, fenicotteri in mezzo alle piazze, cinghiali in fila indiana per la strada, tutti gli animali liberi in quelle stesse città che, in tempi non sospetti, sono affollate dalle persone che vanno a lavorare, a scuola, che corrono prese dalla frenesia della quotidianità, ho visto anche i canali della bellissima Venezia pieni di acqua limpida, anche questo non succede normalmente.
Le macchine in questo periodo di virus sono pochissime e l’inquinamento è diminuito notevolmente soprattutto in zone come la Lombardia dove abito io.
Forse se è possibile trovare un aspetto positivo di questo orrendo virus, è proprio questo fatto legato alla natura e al mondo animale al loro ritorno selvaggio.
Forse l’abbiamo sfruttata troppo la nostra terra ?
Forse non sempre nel modo giusto ?
Chissà se quando tutto sarà finito, saremo più responsabili verso la natura e verso i suoi abitanti.
Se potessi immaginare gli animali che parlano come in un film… stanno dicendo : “dove sono tutti gli umani ? cosa fanno con le mascherine come noi cani ? stiamo bene senza di voi …non abbiamo paura di voi perché ora non ci siete, siete tutti chiusi in casa spaventati da qualcosa di più grande di voi, ma sappiamo che tornerete probabilmente più forti di prima ma perché non tornate anche più buoni nei nostri confronti ? Immaginiamo un ritorno dove l’uomo e la natura riescono a convivere senza prevaricarci e rispettandoci un po’ di più ?”
Noi esseri umani diciamo che siamo il “virus” che contamina l’ambiente, facendo morire piano piano tante piante e tanti animali e adesso che siamo rinchiusi in casa l’ambiente sta rinascendo sano e pulito.
Questa esperienza ci servirà come lezione per imparare a rispettare un po’ di più e meglio la natura e il nostro pianeta per questo quando torneremo alla normalità io cercherò di impegnarmi il più possibile a salvaguardare l’ambiente e spero che anche gli altri lo faranno.

Matilde

Riflessioni sul Parco
In questo periodo molto difficile che stiamo vivendo che ci obbliga a stare a casa in isolamento senza poter uscire e avere rapporti con altre persone, sembra che la natura si stia riappropriando dei propri spazi.
Il Parco Nord senza la presenza di noi umani secondo me appare stupito perché si ritrova da solo ma molto felice.
Felice del fatto che noi non possiamo infettare i suoi animali e lui stesso, ma nel frattempo tempo prova tristezza perché nessuno, oltre agli animali, possa vedere cosa ci riserva la natura soprattutto adesso che è primavera.
Gli animali saranno stupiti e anche un po' contenti del fatto che noi non possiamo dar loro fastidio e quindi sfrutteranno questa occasione per poter uscire dalle proprie tane e vagare nel parco indisturbati, ma si chiederanno:
"Dove sono finiti gli umani?", "Come mai non si vede nessuno in giro?", ”Cosa sta accadendo?”.
Secondo me se tornasse tutto alla normalità gli animali non saranno felici come ora, ma almeno tornerebbero alla normalità che conoscevano e che conosciamo tutti noi e non avrebbero tante domande senza risposta come quelle che si staranno ponendo in questo periodo. 
"Si ritornerà alla normalità?" questa è una domanda comune al mondo vegetale e animale, ma è anche un dubbio che si pone l'umanità e che ancora rimane senza risposta.
Speriamo che tutto si risolva per il meglio e che possiamo avere risposte al più presto

Giuseppe

Massimo ci chiede una riflessione su cosa sono i parchi in questo momento in cui noi umani non abbiamo la libertà per poterli utilizzare ...
Dal balcone di casa mia vedo il Parco Nord…e mi fa un sacco di effetto, soprattutto il sabato e la domenica, vederlo completamente vuoto, ed avvolto da uno silenzio
E’ come se fosse in una bolla tutta sua, al riparo da tutto ciò che sta accadendo fuori… dove noi, non potendo entrarci, non portiamo il “virus” che invece è diffuso tra noi.
Mi immagino gli animali che lo abitano… si chiederanno stupiti come mai noi “bipedi” siamo scomparsi, la mancanza del nostro “caos” allegro, ma magari per loro fastidioso…perchè potrebbero esserne spaventati.
Sono sicura che si saranno appropriati di ogni spazio, camminando liberamente sui vialetti privi di biciclette e pattinatori folli.
Godranno della quiete e della liberta, del fatto di non doversi nascondere alla nostra vista Per loro questo sarà un periodo magico… di vacanza!!
Ripenso , per esempio, ai germani reali e alle gallinelle che avevamo visto durante la visita guidata da Massimo, e penso che stiano con i loro cuccioli più all’aperto, dovendosi difendere solo dagli aironi e non anche dagli umani.
Le piante saranno fiorite e germogliate, visto il caldo primaverile di questo periodo; non ci saranno rami spezzati dal passaggio di qualche ciclista avventuroso che passa nei boschetti, nessuno che raccogli i fiori strappandoli alla pianta.
Purtroppo noi umani non sappiamo rispettare la natura come dovremmo, tipo si vedono spesso persone che gettano carte a terra (mia mamma fin da piccola mi ha insegnato che se non trovo un cestino nei paraggi devo mettermi la carta in tasca!)
A volte la domenica vado al parco nord per fare il pic-nic e passare una domenica al parco; ci sono tante persone che fanno come noi il pic-nic ma purtroppo non tutti raccolgono i rifiuti e li lasciano sul prato.
La cosa bella del parco nord è che ci sono spesso macchine della protezione del parco che controllano se tutti rispettano le regole, ma essendo molto grande non è facile controllare tutto
Un giorno mia nonna mi ha mandato un video di animali che circolavano liberamente per le vie di città vuote; questo mi fa pensare che per spingersi in questi centri abitati vuoti abbiano avuto la sensazione di sicurezza proprio perchè non cerano umani in giro…come se avessero paura di noi, perché non era mai capitato di vedere animali in giro per la città
Spero che questo periodo di reclusione forzata ci abbia insegnato cosa vuole dire davvero il significato di liberta, e di rispetto per la liberta stessa. È brutto non poter andare dove si ha voglia di andare e dover rimanere chiusi in casa.
Questa immagino sia la stessa cosa che succede agli animali del parco, e quando Massimo definisce noi umani il virus, credo che intenda proprio questo…perchè andiamo ad “infettare” il loro ambiente con il nostro rumore e la nostra presenza e spesso la nostra mancanza di rispetto e civiltà , tanto che gli animali sono costretti a rimanere chiusi nelle loro tane….esattamente come sta succedendo adesso a noi.
La prima cosa che farò quando si potrà uscire sarà andare a trovare la mia nonna e andare con le mie amiche al parco nord a fare il pic nic e giocare a pallavolo!

Greta

Da quando si è manifestato il virus e noi siamo stati costretti a rimanere in casa, c’è stato un notevole cambiamento per quanto riguarda la natura e gli animali.
A Bresso è avvenuto soprattutto al Parco Nord.
Tutti i viventi hanno iniziato a riprendersi i propri spazi e sono stati avvistati molti animali che non si vedevano da anni a causa della presenza dell’uomo.
Potremmo quindi dire che è quasi un bene il fatto che sia arrivato questo virus, anche se i miglioramenti che ha portato non riguardano noi.
È anche vero che forse all’inizio non è stato facile neanche per la flora e la fauna, visto che non erano più abituate alla loro vecchia vita (prima che la rovinassimo) e si saranno chieste come mai non c’era più l’uomo a disturbarli, ma hanno reagito in modo positivo riportando la vita nel parco, che sembrava stesse morendo.
Ora gli animali, come anche le piante, si sentono più felici, possono crescere in modo sano, non hanno più il problema dello smog, visto che ora possiamo uscire solo per lavoro o per fare la spesa. Le piante non vengono più calpestate e quindi fioriranno in modo rigoglioso.
Flora e fauna saranno stupite dal luogo meraviglioso in cui si trovano, che si è rigenerato.
Molti animali sono tornati nel parco, perché non essendoci l’uomo, non ci sono più i rumori che li spaventavano.
Ovviamente quando il parco riaprirà, ci sarà molta vegetazione che dovrà essere tagliata, perché molto alta.
Ora tutti questi viventi, possono vivere in tranquillità. Il problema è che quando il virus sarà passato, torneremo a svolgere la nostra vita quotidiana, e questo non è un bene per le piante e gli animali che dovranno ritornare alla vita che avevano prima del COVID-19 e quindi si ritornerà al punto di partenza.
Dovranno riabituarsi allo smog, ai rumori che fa l’uomo, ad un’invasione dei loro territori e molti animali torneranno a nascondersi perché impauriti.
Il parco in questo momento è chiuso, sembra troppo vuoto e silenzioso, ma se si ascolta, si possono sentire i versi degli animali, che fino a tempo fa non si sentivano molto.
Probabilmente ora ci sono gli animali che camminano per tutto il parco, come per esempio le anatre con gli anatroccoli. Anche nell’acqua ci saranno molti animali in più, come le tartarughe e i pesci.
Anche gli insetti, i girini e le rane saranno molti di più rispetto a prima.
Mi piacerebbe andare al Parco Nord per vedere come è cambiato da quando è stato chiuso, vedere come flora e fauna hanno deciso di riprendersi i propri spazi, ma ovviamente non posso.
Quando si ricomincerà la vita quotidiana, il parco sarà sicuramente costituito da una vegetazione più selvaggia, proprio perché questa voleva riprendersi gli spazi che noi le abbiamo tolto.
Si è “ribellata”.
Credo anche che gli animali saranno più aggressivi, ma perché non vorranno perdere di nuovo i territori che sono riusciti a riconquistare.
Secondo me l’arrivo di questo virus e i miglioramenti di flora e fauna che ha portato, fanno un po’ riflettere.
Io penso che siamo veramente noi il problema infatti osservando quanto la vegetazione e gli animali sono aumentati in così poco tempo, mi viene da pensare che magari un mese di “quarantena” all’anno non sarebbe male. Gli animali potrebbero vivere in maniera più sana e riprendersi i propri spazi, quindi non estinguersi, e le specie vegetali crescere in maniera più naturale.
I nostri nonni raccontano di come si viveva meglio quando si stava peggio, di quando l’uomo aveva rispetto della natura e non come ora in cui, invece, ci si preoccupa solo di costruire ed eliminare ad esempio il verde che è invece molto importante.
Spero che nel Parco Nord i viventi stiano crescendo sempre di più, e da ciò che si sente e vede, sembra sia così.

Elena

In questo periodo in cui nessuno sta dando fastidio alla natura e agli animali loro si sentono liberi.
Si stanno riprendendo i loro spazi.
Prima che tutto ciò accadesse, noi per la natura eravamo un intralcio perché inquinavamo molto e il l’habitat degli animali era “disturbato” e non vivevano bene.
Invece adesso che l’inquinamento è ridotto loro si sento meglio e secondo me è come se si stessero “ribellando” per tutto il danno che noi abbiamo causato in precedenza.
Di sicuro loro la stanno prendendo abbastanza bene perché riescono a vivere senza nessun fastidio che causava prima l’uomo e si stanno anche riprendendo i loro spazi, per esempio si può vedere al telegiornale o su Internet che molti animali girano per strada liberi.
Però forse questa situazione per loro all’inizio può essere stata un po’ difficile, perché prima c’era sempre l’uomo che aiutava e lo hanno disimparato quello che facevano quando erano da soli.
Al Parco di sicuro gli animali stanno girando liberi senza nessuna paura.
Forse all’inizio, come noi si saranno sentiti un po' confusi e non si aspettavano una cosa del genere che poi è diventata (per loro) una cosa bella e che li ha portati alla felicità, ovvero di poter fare quello che vogliono.
Penso anche che all’inizio si sono anche stupiti perché dopo essersi abituati ad avere l’uomo sempre vicino, distaccarsene sarà stato un po' strano dopo tutto questo tempo.
Anche i vegetali staranno passando un bel momento.
Non c’è più l’uomo che gli dà “fastidio” e possono crescere in tutta libertà, soprattutto adesso perché siamo in primavera, stagione in cui gli alberi iniziano a fare le foglio e iniziano a sbocciare i fiori e tutto questo avviene senza l’uomo. Anche per i vegetali sarà stato un po’ strano all’inizio perché prima c’era sempre l’uomo che piantava invece adesso cresce tutto da solo, senza l’uomo che ti aiuta (per esempio con i fertilizzanti) e imparano a sopravvivere da soli, anche se non sarà per sempre.
Quando ritorneremo per loro forse sarà anche bello perché proprio come noi ritornano alla normalità, però forse si sentiranno anche tristi perché si erano abituati a stare senza l’uomo.
Ovviamente noi dobbiamo anche rispettare la natura e dobbiamo imparare che non bisogna dare fastidio ogni volta perché loro se la possono cavare da soli, anche senza il nostro aiuto, che talvolta magari senza accorgercene può essere dannoso per loro, proprio come per noi in questo periodo lo è il virus.
Secondo me bisogna prendere esempio da questa situazione che si sta creando, ovvero come a noi il virus ci ha messo in un enorme situazione difficile noi mettiamo in una situazione altrettanto difficile la vita di animali e vegetali che non possono vivere in felicità perché ci siamo sempre noi che diamo fastidio, per loro è come se noi fossimo un virus che non esce dalla loro vita.
A parer mio a loro fa molto bene questo periodo e vorrei che l’uomo non intralciasse più la natura come prima e che la lasciasse vivere senza i suoi costanti aiuti che potrebbero metterla in difficoltà quando devono stare da soli (questo periodo).

Anna