Questi che stiamo attraversando sono momenti di silenzi!
Il silenzio delle strade, senza macchine. Il silenzio degli aerei in cielo. Il silenzio dei luoghi di lavoro, senza persone. Il silenzio dei gruppi di persone che non si incontrano più nelle strade e nelle piazze delle nostre città.
Questi silenzi sono il segno di altrettante assenze. Alcuni di questi mi piacciono, altri un po’ meno …
Poco alla volta queste assenze verranno meno e con esse anche i silenzi si dilegueranno.
Ma davvero poi torneremo a fare rumore come prima? A creare suoni, frastuoni, vibrazioni, … come prima dell’arrivo di questo virus?
E poi … sarà che il silenzio ha davvero preso il sopravvento sul rumore? O forse che semplicemente a suono si sia sostituito suono? A rumore rumore, a canto canto …
Perché adesso a me interessano i “suoni del silenzio”! Quelli che ascolto quando cammino dentro ad un bosco e sto in silenzio … per ascoltare i suoni del bosco!
Provate voi, allora, a stare nel vostro silenzio in ascolto … in ascolto dei rumori della natura. Magari affacciandovi alla finestra verso sera, quando la luce comincia a lasciare spazio al buio. Quando è possibile sentire il canto del merlo o, per i più fortunati, il verso della civetta.
Ecco … davvero … affacciatevi ad una finestra della vostra casa (oppure restate qualche minuto in silenzio sul balcone) e raccogliete i – pochi o tanti – rumori della natura che avete intorno. E raccontateli! Con uno scritto, con un disegno, oppure con una registrazione con il microfono del cellulare.
Sentiamo e raccontiamo i nostri grandi silenzi che ci inducono ad ascoltare i piccoli rumori della natura.
Qualcun altro già ci sta pensando ...