151esimo

Ecco giungere all'ingresso del Parco Nord da Viale Suzzani gli amici di oggi: la classe 1°A della scuola Franceschi.
Dal punto di ritrovo ci spostiamo in un prato vicino ad un laghetto. Qui, dopo le presentazioni scopriamo che...

il Parco Nord è un'area naturale protetta: un luogo dove, grazie a regole precise, la fauna e la flora possono vivere indisturbate. Un parco, quindi, è uno scrigno di biodiversità, un luogo che racchiude diverse forme di vita. Più il numero delle diverse forme di vita è alto, più un luogo naturale è sano. Le forme di vita presenti in un luogo sono in connessione tra loro. Purtroppo, a volte, queste connessioni vengono interrotte e gli equilibri vengono cambiati. 
Il colpevole di ciò è l'uomo. Una delle azioni che compie l'uomo, a volte inconsapevolmente, è quella di immettere in natura una specie "estranea" , una specie alloctona. Facciamo un esempio...
I laghetti del Parco Nord erano il luogo ideale per la vita di insetti e anfibi. L'equilibrio di questi laghetti, però, è stato rotto a causa dell'immissione volontaria della tartaruga dalle orecchie rosse. Questo rettile (tipo delle zone della Florida e venduto largamente nei negozi di animali) è molto vorace e cresce velocemente. Le persone che lo acquistano, una volta che le sue dimensioni non possono essere più gestite dentro casa, vengono al parco e lo liberano. La tartaruga qui trova un luogo perfetto per riprodursi, rifugiarsi e mangiare. Il problema è che, soprattutto in tenera età, si nutrono di uova di insetti acquatici e di anfibi. Così facendo, fanno diminuire drasticamente il loro numero e, in alcuni casi, alla loro scomparsa...
Siete colpiti da come l'uomo, con un gesto così semplice può portare all'estinzione di una specie in un luogo...
Ora, ci avviciniamo al laghetto più antico del Parco e osserviamo...

mi franceschi1a1

...tra il cannetto fitto ecco spuntare una gallinella...

mi franceschi1a3

Proviamo a fare il giro e, come tanti birdwatchers, attendiamo....ecco in lontananza una coppia di germani reali...e anche qualche tartaruga!

mi franceschi1a2

E' giunto il momento di metterci in cammino: andremo alla scoperta della storia del Parco. Eh, si! Perchè quest'area protetta nasce nel 1975, prima qui, pensate un po', sorgeva un'acciaieria che, durante la Seconda Guerra Mondiale, produceva aerei da guerra. Il Parco è cosparso dei segni di questo cambiamento...
Il primo che andremo a visitare è il bunker. Qui, gli operai della fabbrica, si rifugiavano durante i bombardamenti degli Alleati. Ma, scendiamo sotto terra...

mi franceschi1a4

Qui rimanete colpiti dagli spazi angusti e dal grigio delle pareti...
Scopriamo insieme che

- un tempo l'illuminazione non era certo quella che vediamo ora, ma venivano usate le lampade a gasolio o a petrolio;
- le luci, una volta accese, venivano spente perchè altrimenti la fiamma avrebbe bruciato l'ossigeno;
- i bunker hanno una struttura a linea spezzata perchè erano più difficilmente individuabili;
- tra un corridoio e l'altro ci sono le porte tagliafuoco: isolavano ermeticamente il tratto di bunker impedendo ad eventuali fiamme o fumo di andare nel corridoio successivo;
- ci sono delle stanze dette di vettovagliamento dove stipavano l'acqua e i viveri di prima necessità (soprattutto cibo in scatola).
Dovete sapere che questo è l'unico tratto che è stato ristrutturato, ma sotto la città di Milano o di Sesto, ci sono bunker simili che avevano lo scopo di fungere da rifugio agli studenti di scuole, dipendenti di uffici pubblici...etc
Bene, ora proviamo ad immedesimarci in un operaio della Breda: siete qui, al buio, con il rumore delle bombe sulle vostre teste...che sensazioni provate? 

Avete emozioni negative come la PAURA, il TERRORE e SPAVENTO.
Ma, ci sono anche delle emozioni positive e di speranza, come: 

#SICUREZZA  #TRANQUILLITA'   #FORTUNA  #SPERANZA  #FELICITA'  #CREDERENELLAFINEDELLAGUERRA #ATTESAPOSITIVA

Bene, prima di continuare la nostra visita, vi lascio un compito: provate a descrivere una giornata tipo di un ragazzo nel 1940, una vostra giornata tipo e una di un ragazzo del 2300. Provate a confrontarle e riflettete.

Usciamo dai bunker e, di buon passo, ci dirigiamo verso un'area sopraelevata del parco dove sorge il monumento al deportato.
Dovete sapere che, ad un certo punto, l'Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale, cambiò alleanze, trovandosi così len truppe tedesche in casa, prima amiche e poi nemiche. Da quel momento in avanti, iniziarono i rastrellamenti delle persone scomode secondo il regime. Così, vennero fatti prigionieri anche alcuni operai della Breda e deportati nei campi di concentramento.
Qui, mi raccontate che avete visto dei film che raccontano cosa sono i campi e uno di voi mi dice che suo nonno era stato deportato al campo di Auschwitz...Riflettiamo su quanto siamo fortunati a vivere in un'epoca di pace e ci spostiamo all'ultima tappa di oggi.

mi franceschi1a5

Il teatrino Breda. Questo, oggi luogo di spettacoli teatrali, era una parte del carroponte della Breda. Immaginate che le sue colonne arrivavano fino all'altezza della pista ciclabile e non solo dove le vediamo oggi. Certo, perchè un tempo le colline qui non c'erano. Sono state costruite negli anni '70 dal Parco. Per farlo ha usato i resti del carboncook della fabbrica e della terra. Questi resti, grazie all'opera dei microorganismi del suolo, si sono trasformati in una roccia speciale: la marogna.
Se provate a scavare, magari ne trovate un pezzo...

mi franceschi1a6

Purtroppo è giunto il momento di salutarci. Alla prossima e buon rientro!

contentmap_plugin