Il blog del Coniglio Timoti

Il Parco Nord in visita al reparto pediatrico dell'Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo

Sotto una battente pioggia ci dirigiamo verso l’ospedale Bassini.

Al nostro arrivo veniamo accolte con entusiasmo da un simpatico bimbo nella  stanza dei giochi.

Nella saletta dei più grandi ad attenderci troviamo Erica.

Ci presentiamo e spieghiamo l’attività del pomeriggio.

Questa volta abbiamo pensato ad un lavoro di scrittura creativa.

Mostriamo ad Erica diverse immagini di alberi e le chiediamo di sceglierne una sola.

Bassini2 a

Erica sceglie l’immagine di un albero celtico stilizzato. La invitiamo a scrivere la storia di quest’albero lasciandosi trasportare da quello che esso le trasmette…

Al termine del laboratorio di scrittura ci lascia la sua storia. La riportiamo qui di seguito per condividerla con voi…

Bassini2 c

“C’era una volta, tanto tempo fa, una famiglia di maghi. In questa famiglia c’era una tradizione molto particolare: al primogenito si tramandava un piccolo seme nero, lucido e di forma ovale.
Naturalmente il seme era magico, e chi lo riceveva doveva custodirlo come un tesoro.
Un giorno, un giovane mago appartenente a quella famiglia andò a stabilirsi alla corte del re, che gli aveva chiesto protezione e in cambio gli avrebbe dato una degna dimora e vari terreni.
Il giovane mago, che era anche custode del seme magico, era molto potente, e serviva il re come meglio poteva.
Un giorno decise di piantare in uno dei suoi terreni il seme magico, perchpè credeva che il suo potere dovesse essere usato, altrimenti tramandarlo di generazione era inutile. Dal seme crebbe in poco tempo un albero grande e forte, ma soprattutto magico. Attorno ad esso la natura era sempre rigogliosa, l’erba non seccava mai. Il mago era molto fiero del suo albero, e gli riservava più cose e attenzioni possibili; in cambio l’albero esaudiva ogni suo desiderio.
L’albero era anche in grado di curare ferite e malattie di chi lo toccava e non poteva essere tagliato, bruciato o abbattuto.
Ogni primavera produceva fiori meravigliosi e profumati, fiori diversi tra di loro che non si erano mai visti sulla terra.
In autunno perdeva le foglie, ma i rami spogli emanavano sempre energia positiva.
In inverno l’albero non seccava né gelava, oltre che magico era molto resistente. In estate, produceva frutti che solo i puri di cuore erano degni di cogliere. Le voci di quest’albero magico iniziarono a spargersi per tutto il regno, e centinaia di persone accorevano per chiedergli aiuto, eprimere un desiderio, guarire un malanno o semplicemente ammirare la sua straordinaria bellezza.
Grazie ad esso, il regno durò per molto tempo e fu prosperoso per tutta la durata della sua esistenza. Quando il regno cadde conquistato da popolazioni barbare, attorno all’albero si formò magicamente una caverna con molte gallerie e solo alcuni druidi, i più potenti furono in grado di trovarlo e usare i suoi poteri per nobili scopi. Si dice che l’albero esista ancora, racchiuso nella caverna dalle mille gallerie, e protegga ancora i discendenti di coloro che gli hanno chiesto aiuto”.

E’ bellissima questa storia, non credete?

Insieme osserviamo ancora le altre immagini e questo ci dà lo spunto per alcune riflessioni.

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L’albero dei libri, cii fa pensare alla conoscenza e alla saggezza.

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La casetta sul l’albero è vista come il luogo simbolico dei sogni e del costruire. Un luogo statico che crea allo stesso tempo movimento. L’albero che acoglie tra le sue braccia un rifugio che si fa casa.

Arriva presto, anche questa volta, l’ora dei saluti. Arrivederci alla prossima settimana!

Giada e Simona

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