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3d s.primaria Marzabotto - Sesto San Giovanni - 12 novembre 2009

PDF  Stampa  E-mail  Giovedì 12 Novembre 2009 01:26

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Ciao a tutti! Ci incontriamo alla sbarra di ingresso del Parco Nord: siete arrivati con il pullman di linea. Stamattina staremo insieme, e dobbiamo raggiungere un posto speciale, per cui ci incamminiamo subito!

Oggi è una bellissima giornata autunnale: stanotte la temperatura ha sicuramente raggiunto il valore di 0 °C! Ce ne accorgiamo perché dove non batte ancora il sole il prato è brinato, e sulla nostra strada incontriamo delle pozzanghere che in superficie sono ghiacciate.

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La lastra di ghiaccio è molto sottile, appena la tocchiamo si rompe, ed in mano si scioglie, non prima di regalarci degli splendidi riflessi se la mettiamo in controluce.

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Là dove ci fermiamo ... ci presentiamo.

Vi racconto prima di tutto del boschetto alle nostre spalle: alcuni dei suoi alberi esistono da prima che venisse creato il Parco! Forse qualche albero esiste dagli anni '40, anni in cui i vostri nonni erano piccoli, anni in cui l'Italia era in guerra... e in guerra a volte si combatte, e a volte gli aerei nemici bombardano.
Qui vicino c'era un aeroporto militare, quello che oggi è il campo volo di Bresso, e durante la seconda guerra mondiale fu bersaglio di bombardamenti, tanto che il boschetto ne conserva ancora le tracce: piccoli avvallamenti e montagnette, forse testimonianze della caduta di una bomba e dello spostamento di terra che si accumulava ai bordi.

Quando quest'area venne trasformata nel Parco Nord di questo boschetto si presero cura le GEV, le Guardie Ecologiche Volontarie, da cui prende il nome. Lo pulirono, lo piantumarono, lo resero un punto tranquillo ed accogliente per gli animali.

Oggi lo esploreremo grazie ad una mappa che ho portato con me.

Scopro che voi sapete tutto sulle mappe! Possono essere utilizzate per trovare una strada in città, per non perdersi in montagna, per trovare un tesoro!

A scuola, lavorando a coppie, avete riprodotto il vostro giardino, e prima di tutto siete saliti al terzo piano per guardarlo dall’alto: la mappa è un disegno di un posto osservato dall’alto, come se si volasse.

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Per capire come dall’alto gli oggetti appaiono avete anche sperimentato: utilizzando cubi, parallelepipedi, cilindri, tutti cavi, avete visto che versandovi della farina questa lasciava come traccia dei quadrati, dei rettangoli, dei cerchi. La forma che gli oggetti assumono dall’alto è quella che lascia la traccia di farina.

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Per creare la mappa del giardino avete prima di tutto misurato, e poi ridotto: mi spiegate che avete disegnato in scala 1 a 100, cioè che ogni quadretto di 1 cm nella realtà corrisponde a 100 cm.

Guardando insieme la mappa vi chiedo alcune informazioni, per esempio cosa rappresentano i rettangoli marroni.

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Mi spiegate che sono panche, e che non avete fatto in tempo a disegnare la legenda… cioè un elenco di disegni con di fianco il loro significato.

Alcuni elementi della vostra mappa, per esempio le panche, o l’orto, sono dei punti di riferimento, mi spiegate che servono per orientarsi. Qui vicino a noi per esempio il recinto dei cavalli bianchi è un buon punto di riferimento. Potrei dire a tutte le classi: ci troviamo al recinto.
Era un buon punto di riferimento la sbarra dove ci siamo trovati stamattina. Non potrei invece dirvi: ci vediamo ogni settimana alla tal pozzanghera… la pozzanghera sparisce!

Punti di riferimento speciali sono il nord, il sud, l’est e l’ovest, perché sono uguali per tutti.
Dov’è il Nord? La regola che troviamo è che, se è mattina la posizione del sole ci permette di individuare l’est, il punto dove sorge. Se formiamo una T con le nostre braccia e puntiamo con la mano destra l'est, con la nostra sinistra indicheremo l'ovest, dietro alla nostra testa si troverà il sud e di fronte a noi il nord. A scuola proverete ad orientare le vostre mappe secondo il Nord, che per convenzione è il punto che si segna su tutte le mappe.

Guardiamo insieme la mappa che ho portato io: ci sono riportati alcuni punti  del boschetto, con il loro nome e un disegno che li identifica: la loro scoperta ci permetterà di conoscerlo un po' di più.

Prima di cominciare ci dividiamo in due gruppi. Uno con me e uno con la maestra Adelia. I punti che ogni gruppo deve cercare sono quelli individuati dai bigliettini che vi consegno e che con una frase descrivono ciò che dobbiamo trovare.

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Orientata la mappa guardando il nord siamo pronti per partire!

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Nella prima ricerca individuiamo i primi 6 punti per gruppo che via via segniamo sulla mappa con una matita colorata.

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Dopo un quarto d'ora ci ritroviamo: è andata bene, un gruppo non ha trovato due luoghi, ma li cercheremo dopo insieme! Facciamo merenda e poi possiamo proseguire le nostre ricerche con altri 6 bigliettini a testa!

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I due gruppi cercano e si incrociano lungo i sentieri del boschetto.

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Alla fine della ricerca i due gruppi si ritrovano: tutti e 24 i punti sono stati individuati correttamente!

Sarebbe bello unire le due mappe, vi chiedo di farlo a scuola, ridisegnandone una tutti insieme, colorandola, collocando tutti gli elementi che abbiamo trovato e magari inventandovi nuovi disegni, magari sulla base di ciò che avete osservato.

Ora ripercorriamo insieme i sentieri del boschetto, trovando i punti che mancano all’appello e scegliendo cinque punti dove fermarci e raccontarvi...

La prima tappa è alle pervinche, un tappeto di piante erbacee che ricopre una piccola radura: chissà di che colore è il loro fiore? Sono piante del sottobosco, di cosa avranno bisogno?

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Proseguiamo fino all’ albero grattugiato. È un acero malato, e pieno di buchi… solo che alcuni sono speciali, sono i buchi del picchio! Chissà perché li fa? Riuscirete a scoprirlo?

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Arriviamo fino alla vasca verde: una vasca di cemento che forse utilizzavano le fabbriche che sorgevano qui per contenere liquami, e che le GEV hanno ripulito e trasformato in una sorta di stagno dove portare le uova di rospi o i girini raccolti nelle pozzanghere, e dove forse qualcuno di questi animali arriva anche da solo.
Ma che vita fanno i rospi? Guardando in fondo alla vasca ci accorgiamo che sotto  al pavimento verde in realtà c'è dell'acqua! appena butto un sasso la vediamo, per poi, affondato il sasso, venire nuovamente ricoperta di verde. Sono le lenticchie d'acqua! piccole piantine galleggianti della dimensione di una lenticchia appunto, che ricoprono completamente la superficie di questa vasca.

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Penultima fermata la facciamo al tappeto di edera, questa pianta che è cresciuta coprendo il terreno e di cui sappiamo poco. Ci accorgiamo solo che sul sentiero non cresce: certo, sul sentiero la si calpesta!

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E per ultimo eccoci fermi  alla sentinella, un bagolaro che protegge l'ingresso ai bunker. I bunker sono dei rifugi, che servivano per rifugiarsi durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale a chi lavorava all'aeroporto o nelle fabbriche  vicine. Come sarà là sotto? Riuscite ad immaginarlo?

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La mattinata è proprio finita! Vi chiedo, oltre che ridisegnare la mappa, di arricchirla anche trovando altre informazioni su questi 5 punti che abbiamo osservato insieme.

Per ringraziarvi c'è un segnalibro per tutti voi, dove ritrovate anche l'amico Brughillo!

Ripercorrendo la strada e ripassando dalla pozzanghera ci accorgiamo che il ghiaccio si è sciolto con il sole.

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Purtroppo una delle vostre maestre non è stata bene, e aspettiamo in Cascina che venga una sostituta per riaccompagnarvi a scuola: ne approfittiamo per scoprire qualcosa in più sulla vita degli insetti salendo nel piccolo microlab allestito all’interno degli uffici, e poi ci salutiamo.

Arrivederci a primavera!


 

P.s.
Qui potete vedere e stampare la mappa-cartina che abbiamo utilizzato.

Qui potete leggere le definizioni in rima degli elementi presenti nella mappa.

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Ultimo aggiornamento ( Giovedì 03 Dicembre 2009 19:34 )