You are here Home Le classi in visita al Parco 2a - scuola primaria via Bologna - Bresso - 28 ottobre 2009

2a - scuola primaria via Bologna - Bresso - 28 ottobre 2009

Stampa  E-mail  Scritto da Alessandra Dellocca    Martedì 27 Ottobre 2009 20:43

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Ciao a tutti! Ci incontriamo davanti alla Cascina e ci incamminiamo insieme fermandoci vicino ad un boschetto e ad un albero dai colori bellissimi, un bagolaro dalle foglie ormai gialle su cui si è arrampicata una vite del Canada, ora tutta rossa... siamo in autunno!

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Ci ripresentiamo, voi vi ricordate che mi chiamo Alessandra, mentre io ho bisogno di ripassare i vostri nomi!
Mi spiegate che per prepararvi a questa giornata avete provato a fare una mappa del giardino della scuola, che ora guardiamo insieme.

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Prima di tutto siete usciti una prima volta per osservarlo, poi una seconda volta con la maestra per disegnarlo in mappa.
Per farlo avete deciso un punto di riferimento da cui partire: il cancello della scuola. In classe poi avete disegnato e collocato sulla mappa anche altre punti.
I punti di riferimento, mi spiegate, sono punti che servono per orientarsi meglio, e cerchiamo insieme di elencare le caratteristiche che devono avere: essere fermi e poter essere ritrovati a distanza di tempo.
Per esempio sulla la vostra mappa avete indviduato lo scivolo, i cesti del basket, l'albero delle castagne, l'albero di cachi, i cancelli della scuola, i muri della scuola, le porte della vostra classe.
Non sono invece dei buoni punti di riferimento una castagna perché facilmente viene spostata, e perché si decompone, un pezzo di legno, perché può essere spostato molto facilmente, una pozzanghera, perché si asciuga e sparisce!

Alcuni punti di riferimento possono essere disegnati non come sono nella realtà, ma con dei simboli. Per esempio i vostri cancelli li avete rappresentati come linee.
Per farlo capire a tutti potreste creare la legenda, l'elenco cioè dei simboli disegnati con scritto di fianco il loro significato.

Sono punti di rieferimento il nord, il sud, l'est e l'ovest: voi non li avete segnati sulla mappa anche se la maestra ve ne ha un po' parlato.
Insieme proviamo a capire dove sono e come orientarci. La regola che troviamo è che, guardando la posizione del sole, se è mattina possiamo  indiviuare dove dovrebbe essere l'est.
Se formiamo una T con le nostre braccia e puntiamo con la mano destra l'est, la nostra sinistra indicherà l'ovest, dietro alla nostra testa si troverà il sud e di fronte a noi il nord.

Come mai non avete disegnato il giardino a grandezza naturale?
"Perché era scomodo da portare qui!" e perché si fa una mappa "proprio per rimpicciolire gli oggetti".  La vosta mappa non è fatta in scala, cioè non avete fatto misurazioni precise. 
Vi suggerisco di provare a rifarla per esempio contanto i passi per misurare le distanze e le lunghezze, e per esempio decidendo che un quadratino del foglio corrisponde ad un passo della realtà.

Le mappe perciò rappresentano un luogo e devono riportare dei punti di riferimento grazie ai quali orientarci. Possono essere utilizzate per trovare una strada in città, per non perdersi in montagna, per trovare un tesoro!

Con me ho portato una mappa che rappresenta il boschetto alle mie spalle: ci servirà per esplorarlo, e per trovare dei punti particolari all'interno di questo spazio.

Prima di tutto qualche notizia su questo boschetto: alcuni dei suoi alberi esistono da prima che venisse creato il Parco! Forse qualche albero esiste dagli anni '40, anni in cui i vostri nonni erano piccoli, anni in cui l'Italia era in guerra... e in guerra a volte si combatte, e a volte gli aerei nemici bombardano.
Qui vicino c'era un aereoporto militare, quello che oggi è il campo volo di Bresso, e durante la seconda guerra mondiale fu bersaglio di bombardamenti, tanto che il boschetto ne conserva ancora le tracce: piccoli avvallamenti e montagnette, forse testimonianze della caduta di una bomba e dello spostamento di terra che si accumulava ai bordi.

Quando quest'area venne trasformata nel Parco Nord di questo boschetto si presero cura le GEV, le Guardie Ecologiche Volontarie, da cui prende il nome. Lo pulirono, lo piantumarono, lo resero un punto tranquillo ed accogliente per gli animali.

Non ci resta che entrare e cercare.!

Ci dividiamo in due gruppi, uno starà con me, uno con la maestra Loredana.

Ciascun gruppo avrà la mappa su cui sono riportati alcuni punti caratteristici del boschetto, con il loro nome e un disegno che li identifica: la loro scoperta ci permetterà di conoscerlo un po' di più.

I punti che ogni gruppo deve trovare sono quelli individuati dai bigliettini che vi consegno e che con una frase descrivono ciò che dobbiamo trovare.

Orientata la mappa grazie al nord che vi è segnato partiamo!

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Nella prima ricerca individuiamo i primi 5 punti per gruppo che via via segnamo sulla mappa con una matita colorata.

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Dopo un quarto d'ora ci ritroviamo: è andata bene! Possiamo proseguire le nostre ricerche con altri 6 bigliettini a testa!

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I due gruppi cercano e si incrociano lungo i sentieri del boschetto.

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Alla fine della ricerca i due gruppi si ritrovano: tutti e 24 i punti sono stati individuati correttamente!

Sarebbe bello unire le due mappe, vi chiedo di farlo a scuola, ridisegnandone una tutti insieme, colorandola, collocando tutti gli elementi che abbiamo trovato e magari inventandovi nuovi disegni, magari sulla base di ciò che avete osservato.

Ora ripercorriamo insieme i sentieri del boschetto, e scelgo cinque punti dove fermarci e raccontarvi...

Il primo è l'alveare, al di là della recinzione che delimita il boschetto. In realtà sono due: qui al parco un operaio si prende cura di queste due arnie, si chiamano anche così queste cassette che ospitano le api. Osserviamo che le api entrano ed escono da una piccola fessura: vanno a cercare il miele! siete proprio sicuri che cerchino il miele? A scuola proverete a saperne di più...

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Poco più lontano c'è l'ingresso 1, l'ingresso ai bunker. Sono dei rifugi, durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale chi lavorava all'areoporto o nelle fabbriche  vicine vi si rifugiava. Come sarà là sotto? Riuscite ad immaginarlo?

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Ci spostiamo verso il sotto ponte, un albero ormai morto di cui un ramo si è piegato a terra fino a spezzarsi, probabilmente sotto il peso della nevicata di qualche anno fa. Come mai a volte gli alberi crescono storti?

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Arriviamo fino alla vasca verde: una vasca di cemento che forse utilizzavano le fabbriche che sorgevano qui per contenere liquami, e che le GEV hanno ripulito e trasformato in una sorta di stagno dove portare le uova di rane e rospi o i girini raccolti nelle pozzanghere, e dove forse qualcuno di questi animali arriva anche da solo.
Guardando ci accorgiamo di un pavimento verde... un pavimento? no! se butto un pezzetto di legno scopriamo che c'è dell'acqua! e che appena il legnetto affonda il verde copre il punto dove è sparito.
Sono le lenticchie d'acqua! piccole piantine galleggianti della dimensione di una lenticchia appunto, che ricoprono completamente la superficie di questa vasca.

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L'ultima fermata la facciamo al tappeto di edera, questa pianta che è cresciuta coprendo il terreno e di cui sappiamo poco. Ci accorgiamo solo che sul sentiero non cresce: certo, sul sentiero la si calpesta!

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La mattinata è proprio finita! Vi chiedo, oltre che ridisegnare la mappa, di arricchirla anche trovando altre informazioni su questi 5 punti che abbiamo osservato insieme, magari anche rispondendo alle domande che non hanno avuto una risposta.

Per ringraziarvi c'è un segnalibro per tutti voi, dove ritrovate anche l'amico Brughillo!

Arrivederci a primavera!


P.s.
Qui potete vedere e stampare la mappa-cartina che abbiamo utilizzato.

Qui potete leggere le definizioni in rima degli elementi presenti nella mappa.

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