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1d - s. secondaria 1° grado Marconi - Cusano Milanino - 9 aprile 2010

Stampa  E-mail  Scritto da Alessandra Dellocca    Venerdì 09 Aprile 2010 18:07

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Ciao a tutti! Scendete dal pullman e vi incamminate con me.
Oggi è una bellissima giornata di sole!  Prima di tutto ci presentiamo: io sono Alessandra. E i vostri nomi? Oggi siete qui per "studiare" la terra e prendere campioni... quella che ho in mano è una trivella, sarà anche lei protagonista di questa giornata!

 

 

Vi racconto la storia del Parco Nord. Tutti voi lo conoscono, e sono stati qui negli anni passati anche copn la scuola. Parliamo di cosa c'era qui prima che il parco nascesse e  di come è stato realizzato, degli animali e degli alberi che ci vivono.

Per molti di loro non è importante - ma direste fondamentale - la terra: ci vivono e se ne nutrono.

Intanto impariamo come nasce la terra, che più correttamente si chiama suolo: è l’unione di qualcosa che succede in basso, e qualcosa che succede in alto. Una roccia, che mi dite si chiama roccia madre,  piano piano viene sminuzzata dal vento, dal sole, dalla pioggia  e fatta in piccoli pezzi, più piccoli della sabbia.
A secondo di come è fatta la roccia madre il suolo sarà diverso. Dall’alto cadono foglie, animali morti, legni… formano la lettiera, uno strato di materiale naturale che grazie ad organismi più o meno piccoli viene decomposto, cioè trasformato.

L’unione di queste due azioni, la roccia che si sminuzza da una parte e il materiale vegetale ed animale che si decompone dall’altra, danno origine ai suoli… ma questo che vi racconto succede in migliaia di anni!

Il suolo è composto da vari strati. Sotto la lettiera c'è l'humus, che è costituito dal materiale decomposto della lettiera: uno strato ricco di materiale organico, molto scuro e morbido. Proprio questo colore scuro permette di riconoscerlo rispetto agli strati che si trovano sotto.

Ma la terra a cosa o a chi serve? Alcuni animali ci vivono dentro, è il loro ambiente; serve agli alberi perché, grazie alle radici, vi trovano il loro nutrimento e l’acqua. A volte di terra ne basta davvero poca per permettere la vita...

Qui  vicino a noi c’è una struttura in cemento : si tratta di quello che è rimasto dei  Binari della Breda , dove venivano provati i prototipi delle metropolitane tanti anni fa.

Quello che è rimasto sono appunto dei binari in metallo e un canale in cemento. Con il vento questo canale si è riempito di un po’ di terra, quella che è bastata perché dei semi riuscissero a germogliare e a diventare poi degli alberi. In particolare ci sono dei bagolari, alberi con delle radici molto forti, che sono riusciti poi a rompere il cemento e a prolungarle nel terreno. Questi alberi vengono detti anche spacca sassi proprio per questo.

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Da questo punto oggi partiremo nella raccolta di campioni di terra e nell’osservazione di quanto sta sopra la terra e sotto. Ciascuno di voi ha il compito di osservare e di raccogliere dei campioni di terra, ricordandovi dove li avete prelevati ed etichettando con le sigle che vi segnalerò.

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Lavorerete a gruppetti, mentre io con la trivella mi occuperò di scavare un buco un po’ più profondo di  campione di terra  ogni volta, raccogliendolo in un sacchetto e siglandolo con il numero del campionamento. Il mio campione verrà sempre raccolto con un cono di plastica in modo da cercare di prelevare una stessa quantità di terra ogni volta. Decido che riempirò il cono compattando un po' la terra, ed eliminando i sassi.

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Vi chiedo ogni volta di fare attenzione agli strati di humus e di quello che sta sotto, a notare gli spessori, e a metterli in relazione con il luogo dive siamo.

Tutte le volte segneremo sulla mappa del Parco il punto di campionamento.

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Prelevo un campione di humus dei binari: è il punto 1s - Binari Breda

Della terra in questa zona mi dite che è scura, ricca di foglie, e purtroppo di qualche rifiuto. Trovate molte larve di insetti, miriapodi, semi che stanno germogliando e qualche lombrico.

Ci spostiamo, stiamo per entrare in un bosco. Non è molto vecchio, e non è, al contrario degli alberi cresciuti nei binari, un bosco spontaneo. E' stato voluto, e piantumato, dall’uomo.  Per crearlo  non sono stati piantati dei semi, ma si sono utilizzati degli alberelli. Questo perché i semi non è detto che germinino tutti, ci sono meno probabilità di successo. Lo avete visto anche voi a scuola con gli esperimenti che avete fatto: non tutti i semi riescono a svilupparsi!  Anche quando si piantumato alberelli non è detto che tutti ce la facciano a diventare alberi adulti: alcuni si ammalano, altri non si trovano bene sul terreno, il nutrimento non è quello più giusto magari: qui al parco è successo con le betulle e i pini, che pian piano sono morti tutti.

Questo bosco sarà il nostro secondo campionamento. Qui di nuovo a gruppetti scaviamo e raccogliamo campioni. Stavolta vi chiedo di cercare di dividere i campioni che raccogliamo: la terra scura della superficie e quella più chiara un po’ più in profondità.

Scaviamo anche con l'aiuto della trivella.

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Raccogliamo i campioni che chiamiamo 2s e 2p - bosco giovane.

Qui osservate: radici, pezzi di foglie, ghiande germinate, semi, germogli, sassi sempre più grossi man mano che si scava, terra umida, terra che in superficie è più scura per un sottilissimo strato di humus mentre scavando diventa più giallognola.

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Ci spostiamo su un prato per fare merenda, e poi entriamo nel bosco vecchio.

Qui di nuovo scaviamo, osserviamo e raccogliamo campioni: 3s e 3p del bosco grande.

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Qui lo strato di humus è più evidente... lo stimiamo i 5 mm più o meno, e in una zolla rimasta intera si vede molto bene!

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Anche osservando la buca che faccio con la trivella si osserva il colore diverso tra la superficie e la profondità.

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Per finire ci fermiamo su un prato. La prima cosa che notiamo è che qui non ci sono foglie cadute o rametti, solo qualcuno qua e là. L’erba ricopre tutto: con una pala ne scavo un po’ ed estraggo un intera zolla, erba, radici e terra. A scuola l’osserverete da vicino.

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Con la trivella scaviamo un po' e preleviamo un campione 4p di terra profonda del prato.

Non ci rimane che pesare i campioni con un dinamometro che attraverso l'allungamento di una molla ci permette di determinare un peso, e confrontare a parità di volumi i diversi pesi dei campioni.

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Ovviamente queste misure sono indicative, anche perché posso aver ogni volta preso un po' più e un po' meno terra: per eliminare i miei errori dovremmo per ogni punto fare più prelievi e poi fare almeno una media delle misurazioni.

Le misure dello strumento (sicuramente non precisissime) danno:

campione 2s - humus binari Breda: 120 gr
campione 2s - hunus bosco giovane: 100 gr
campione 2p -
terra profonda bosco giovane:140 gr
campione 3s - humus bosco vecchio: 85 gr
campione 3p - terra profonda bosco vecchio: 145 gr
campione 4p - terra profonda prato: 125 gr

I campioni di humus non sono simili tra loro, mentre quelli della terra raccolta più in profondità sono simili per il bosco, per il prato sembra meno pesante. L'humus in generale è più leggero della terra profonda: forse, mi dire, perché più arioso, e forse è costituito da particelle meno pesanti. C'è da aggiungere che comunque questi pesi sono falsati dall'acqua assorbità a causa della pioggia di ieri.

Portate i campioni e la mappa del parco  a scuola.

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In classe potreste osservare  meglio e con la lente di ingrandimento i vari tipi di terra che abbiamo raccolto e la zolla, capire se sono composti da particelle tutte uguali, farli asciugare provando a pesarli anche da asciutti, riflettendo su quanta acqua i diversi campioni assorbano e quanto l'acqua influenzi il loro peso.

Arrivederci a maggio!

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