2a - s.primaria via Villoresi - Bresso - 31 maggio 2010
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Ciao a tutti!
Ci incontriamo davanti alla cascina. Oggi il vento soffia forte e tiene pulito il cielo, e si sta molto bene al sole. Ci dirigiamo verso un prato vicino al Boschetto della scorsa volta ci sediamo in cerchio sell'erba e cominciamo.
Ripensiamo alla scorsa volta, a come è cambiato il parco intorno a noi. Notate come prima cosa che stanno facendo dei lavori, e che hanno scavato uno stagno vicino a dove la scorsa volta avevamo fatto merenda. Quest'area diventerà un luogo speciale, dove molti animali potranno trovare zone tranquille dove nascondersi e riprodursi.
Questo luogo non è la sola cosa che è cambiata: sono cresciute le foglie, spuntati i fiori, ascoltiamo molti cinguettii, fa caldo e siamo vestiti diversamente anche noi... è primavera!
E a primavera molti animali si riproducono, ed hanno piccoli da accudire. Per questo tra poco, quando entreremo nel boschetto GEV, dovremo parlare molto piano! Là ci sono sprattutto molti uccelli che hanno nidificato, e le nostre parole potrebbero spaventare gli adulti e farli allontanare dai pulcini che invece hanno bisgono di loro.
A scuola avete approfondito alcuni aspetti visti insieme in autunno.
Prima di tutto avete ricreato i simboli della mappa dei punti dove ci eravamo soffermati.
La sentinella:
Il tappeto di edera:
L'albero gratugiato:
Lo stagno:
Poi siete andati in cerca di notizie sul picchio e sull'edera. Del primo avete per esempio scoperto che è il padre a nutrire i piccoli.
Della seconda che esistono tante specie di edera di colore diverso, e che ama molto l'ombra.
Avete studiato l'ecosistema stagno e provato a disegnarlo.
Infine avete inventato una storia con il grande uovo e l'avete illustrata: la leggiamo insieme!
E' il momento di entrare nel boschetto, subito dopo una veloce merenda.
Lo ripercorreremo per osservare se è cambiato, in particolare faremo attenzione ai punti su cui ci eravmo già soffermati a novembre: la Sentinella, il Tappeto d'edera, l'Albero grattugiato, il Grande Uovo, lo Stagno.
Alla Sentinella Il Bagolaro si è riempito di foglie, e rimane a guardia dell'ingresso che apro, ma che ci servirà come uscita.
Il Tappeto d'edera sembra più fitto, e soprattutto c'è molta più ombra!
Man mano che proseguiamo il sentiero ci sembra diverso, i rami sono più lunghi, c'è più ombra.
La Vasca verde è ricoperta ancora da foglioline della lenticchia d'acqua, e sulla sponda di terra è fiorito l'iris e il sanguinello ha messo le foglie.
Alzando la testa poi ci accorgiamo che nel troco del pioppo che si piega verso la vasca c'è il nido di un picchio.
Anche l'albero gratugiato è un po' cambiato: gli alberi intorno a lui si sono riempiti di foglie e lo rivestono.
Il Grande uovo vi sembra che sia stato spostato, e più piccolo. L'erba gli è cresciuta intorno, forse fa si che le dimensioni ci sembrino diverse.
Dopo la panchina, lo stagno si è riempito di piante acquatiche: ninfee, nannufari, cannucce d'acqua. Osservando l'acqua da vicino notiamo anche piccoli girini e gerridi, gli insetti pattinatori.
Ma ora... siamo anche arrivati al momento di scendere e finalmente capire cosa c'è infondo a questa scala: voi vi immaginate una sgtanza grande, dei tesori, dei serpenti, uova di dinosauro, tanti giocattoli, un deposito per attrezzi.
Scendendo ci si presentano dei corti corridoi in cemento armato, separati con delle pesanti porte in cemento armato, dei fori sul soffitto che corrispondono alle prese d'aria, basamenti lungo le pareti che in alcuni tratti sorreggono delle panche; ci sono due stanze quadrate che probabilmente contenevano acqua e provviste, due bagni. Lungo alcuni corridoi, delle foto appese ci mostrano immagini in bianco e nero di aree bombardate: in questi luoghi ci si rifugiava quando c'era un attacco aereo!
Succedeva durante la seconda guerra mondiale, quando l'areoporto militare di Bresso, qui vicino, era considerato un punto strategico da abbattere. Ci immedesiamo in chi era costretto a fuggire qui, alla paura che doveva avere, allo spavento.
Con la mappa proviamo ad immaginare come sono questi corridoi... li abbiamo percorsi, sembravano tante "L" una di seguito all'altra. Si snodano dall'ingresso 1 all'ingresso 3, dagli alveari alla sentinella passando per il bosco degli stuzzicadenti. Il percorso sotterraneo però non è lineare. In questo modo si evitava, nel caso che una bomba colpisse un tratto di bunker, che tutto il tunnel e chi vi era nascosto crollasse.
Ci immaginiamo bambini come voi, in questo o in altri rifugi di questo tipo. Avranno pianto? E ci piace pensare che, colorando il grigio di questi luoghi, un bambino potesse consolarsi un po'. Possiamo lasciare anche noi un segno qui: proveremo ad immaginare cosa c'è al di là delle pareti, sotto il boschetto... e lo rappresenteremo sui muri.
Se fossero trasparenti cosa potremmo vedere? Radici, sassi, animali di terra, insetti, ossa, tesori, giocattoli, serpenti. Decidiamo che il nostro disegno saranno dei giocattoli: orsetti, macchinine.. Per ciascuno di voi ho un gesso colorato... e gli spazi grigi si riempiono...
Quando torniamo in superfice il caldo ci sembra troppo, abituati al fresco, quasi freddo, del "sotto".
Da sopra proviamo a ripercorrere i bunker sotto.
Poi arriva il momento di andare, ci salutiamo davanti alla cascina: arrivederci all'anno prossimo, e buone vacanze!
P.s.
Qui potete vedere e stampare la mappa-cartina che abbiamo utilizzato.
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