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2c - s.primaria Giovanni XXIII - Cusano Milanino - 3 marzo 2010

Stampa  E-mail  Scritto da Alessandra Dellocca    Mercoledì 03 Marzo 2010 03:24

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Ciao a tutti! Scendete dal pullman e vi incamminate con me. L'anno scorso eravamo insieme.
In questa grigia giornata di fine inverno non troppo fredda attraversiamo un prato e ci fermiamo vicino ad una strana struttura.

Prima di tutto ci ripresentiamo: io sono Alessandra, e quella che ho in mano è una trivella, sarà anche lei protagonista di questa giornata! E i vostri nomi?

Mi raccontate che oggi siete qui per osservare la terra e scavare. Per questo avete portato le palette e dei contenitori per raccogliere campioni.

Insieme chissà cosa scopriremo! Intanto impariamo come nasce la terra: è l’unione di qualcosa che succede in basso, e qualcosa che succede in alto. Una roccia piano piano viene sminuzzata dal vento e dalla pioggia  e fatta in piccoli pezzi, più piccoli della sabbia. Dall’altro cadono foglie, animali morti, legni… anche questi vengono trasformati in piccoli pezzi, ma da piccoli animaletti che si chiamano decompositori, che decompongono , appunto, i materiali, trasformandoli. L’unione di queste due azioni, la roccia che si sminuzza da una parte e il materiale vegetale ed animale che si decompone dall’altra, danno origine alla terra… ma questo che vi racconto succede in migliaia di anni!

Ma la terra a cosa o a chi serve? Mi dite che serve agli animaletti che ci vivono dentro, è il loro ambiente; che serve agli alberi perché, grazie alle radici, vi trovano il loro nutrimento e l’acqua; mi dite che serve perché grazie alle radici che sprofondano nella terra gli alberi stanno anche in piedi , e anche viceversa però! Che grazie alle radici degli alberi la terra, soprattutto in collina e in montagna, non frana! Per utlimo mi dite che la terra serve anche a noi che ci camminiamo sopra.

E dove c’è il cemento, mi chiedete, sotto ce la terra? Generalmente sì.

Qui  vicino a noi c’è una struttura in cemento : si tratta di quello che è rimasto dei  Binari della Breda , dove venivano provati i prototipi delle metropolitane tanti anni fa.

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Quello che è rimasto sono appunto dei binari in metallo e un canale in cemento. Con il vento questo canale si è riempito di un po’ di terra, quella che è bastata perché dei semi riuscissero a germogliare e a diventare poi degli alberi. In particolare ci sono dei bagolari, alberi con delle radici molto forti, che sono riusciti poi a rompere il cemento e a prolungarle nel terreno. Questi alberi vengono detti anche spazza sassi proprio per questo. Ma molti alberi riescono a rompere il cemento, spesso nei marciapiedi lo avete visto: le radici sono più forti!

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Da questo punto oggi, come veri scienziati, partiremo nella raccolta di campioni di terra e nell’osservazione di quanto sta sopra la terra e sotto, appena scaviamo un po’. Ciascuno di voi ha il compito di osservare e di raccogliere dei campioni di terra, ricordandovi dove li avete prelevati.

Lavorerete a gruppetti, mentre io con la trivella mi occuperò di scavare un buco un po’ più profondo di  campione di terra  ogni volta, raccogliendolo in un sacchetto e siglandolo con il numero del campionamento. Il mio campione verrà sempre raccolto con un cono di plastica in modo da cercare di prelevare una stessa quantità di terra ogni volta. Decido che riempirò il cono senza mai compattare la terra, ed eliminando i sassi.

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Ai binari della Breda prelevo il primo campione raccogliendolo dalla fessura tra i blocchi di cemento (qui non posso usare la trivella).

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Questo sarà il campione 1.

Della terra in questa zona mi dite che è scura, ricca di foglie, e purtroppo di qualche rifiuto. Trovate molte larve di insetti e qualche lombrico.

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Ci spostiamo, stiamo per entrare in un bosco. Non è molto vecchio, e non è, al contrario degli alberi cresciuti nei binari, un bosco spontaneo. AL contrario è stato voluto, e piantumato, dall’uomo.  Per crearlo  on sono stati piantati dei semi, ma si sono utilizzati degli alberelli. Questo perché i semi non è detto che germinino tutti, ci sono meno probabilità di successo. Lo avete visto anche voi a scuola con gli esperimenti che avete fatto: non tutti i semi riescono a svilupparsi!  Anche quando si piantumato alberelli non è detto che tutti ce la facciano a diventare alberi adulti: alcuni si ammalano, altri non si trovano bene sul terreno, il nutrimento non è quello più giusto magari: qui al parco è successo con le betulle e i pini, che pian piano sono morti tutti.

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Questo bosco sarà il nostro secondo campionamento. Cominciate, mentre con l’aiuto del maestro io scavo utilizzando la trivella, e raccolgo il campione 2.

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Qui osservate:  lombrichi, vermi, radici, pezzi di foglie o di ghiande, semi, germogli, sassi sempre più grossi man mano che si scava, terra umida, terra che in superficie è più scura mentre scavando diventa più giallognola. Ci soffermiamo un po’ su quest’ultima osservazione per imparare che in superficie forse la terra è più ricca di alcune sostanze, che deriva no direttamente dalle foglie, dai rami, dagli animali morti che pian piano si decompongono… questo da il colore alla terra… e la terra così scura in superficie ha un nome speciale: humus

Inizia a cadere qualche goccia di pioggia, ma facciamo finta di niente e proseguiamo, per arrivare nel bosco grande, più vecchio del precedente.

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Qui di nuovo a gruppetti scaviamo e raccogliamo campioni. Stavolta vi chiedo di cercare di dividere i campioni che raccogliamo: la terra scura della superficie e quella più chiara un po’ più in profondità.

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E così faccio anch’io con la terra raccolta dal buco della trivella: il campione 3s (in superficie)e il campione 3p (in profindità).
Qui la differenza di colore è ancora più evidente!

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Per finire ci fermiamo su un prato. La prima cosa che notiamo è che qui non ci sono foglie cadute o rametti, solo qualcuno qua e là. L’erba ricopre tutto:  con una pala ne scavo un po’ ed estraggo un intera zolla, erba, radici e terra. A scuola l’osserverete da vicino.

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Nello scavare trovo anche un piccolo insetto addormentato, dai colori molto belli: anche lui aspetta la primavera!

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Stavolta raccolgo solo io il campione di terra, il campione 4.

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Non ci rimane che pesare i campioni.

Le misure della bilancia (sicuramente non precisissime) danno:

campione 1 - humus Binari: 50 gr
campione 2 - terra profonda bosco giovane:102 gr
campione 3s - humus bosco vecchio: 56 gr
campione 3p - terra profonda bosco vecchio: 90 gr
campione 4 - prato:110 gr

I campioni di humus sono simili tra loro, e così quelli della terra raccolta più in profondità

In classe osserverete meglio e con la lente i vari tipi di terra e la zolla, e farete asciugare i campioni provando a pesarli anche da asciutti.

Arrivederci a questa primavera!

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