Sole finalmente dopo la giornata di temporale e tempesta di ieri! Le nuvole sono completamente scomparse lasciando il posto al cielo azzurro e ad un caldo sole.
Gli amici di oggi giungono in Cascina, luogo di ritrovo, dopo una bella camminata dalla fermata di Bignami della linea lilla.
E' una bella camminata, ma non sembrano affatto stanchi.
Ci incamminiamo verso l'Area Didattica Natura, luogo dell'attività di oggi.

Qui, in cerchio, dopo le doverose presentazioni vediamo di capire cosa è un Parco. Siete preparatissimi: mi dite che è un'area naturale protetta. Esattamente! E' un angolo di Natura che l'uomo ha deciso di proteggere con delle regole ben precise che noi oggi siamo tenuti a rispettare.
Dovete sapere che un Parco è anche uno scrigno di biodiversità. Ma cosa vuol dire secondo voi la parola BIODIVERSITA'? Dopo qualche minuto di riflessione, mi date la risposta giusta: è la diversità degli esseri viventi.
Esatto, è il grado di ricchezza di esseri viventi presenti in un luogo. Dovete sapere che i naturalisti studiano questo grado di diversità e tanto è più alto, tanto più un ambiente e sano. Ma come fanno a determinare il gardo di biodiversità? Semplicemente contano quante specie animali e vegetali ci sono. Il vostro compito oggi sarà proprio questo: a gruppi dovrete osservare e, dove possibile, raccogliere esempi di esseri viventi del Parco.
Analizzeremo prima il bosco e poi il prato e l'area limitrofa agli stagni dell'Area Didattica Natura.
Pronti, via alla raccolta nel bosco!

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Riuscite a scovare anche....
un nido...

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...un agglomeato di funghi...

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...dei piccoli funghi bianchi in mezzo al muschio...

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...delle uova d'insetto...

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...dei funghi carnosi...

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...dei funghi grigi...

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...un guscio di chiocciola mangiato, chissà, magari da un porcospino...

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 E ora si passa al prato!

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Riuscite a trovare anche un fungo marrone...

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...uno strano insetto...

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...una coppia di germani...

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...un fungo a strisce...

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...una farfalla...

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...una rana morta...

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...e due limacce che si abbracciano...

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Ora è il momento di vedere cosa siete riusciti a trovare. Sappiate che darò un punteggio da 1 a 4 a seconda di quanto raro è l'oggetto che avete trovato: se tutti i gruppi l'hanno visto riceverete un punto, se nessuno l'ha visto, allora riceverete 4 punti!
Ecco cosa avete osservato: un fungo giallo, uno nero, uno marrone e uno a strisce, del muschio, del lichene verde-giallo, della menta, un guscio di lumaca vuoto, una piccola felce, una ghianda, un tarassaco, delle lumache abbracciate con delle uova, una noce, un guscio di lumaca mezzo decomposto, il bozzolo di un insetto, un piccolo melograno e un piccolo caco, una pigna di ontano, una foglia di farnia, un coleottero rosso, delle pulci d'acqua, il frutto della geldiska, le bacche di rosa canina e quelle di biancospino, la tana di talpa e una di un topo, le uova d'insetto, un nido, il riccio di una castagna, una rana morta (chissà forse a causa del brutto tempo di ieri...), delle lucertole, una foglia d'acero e una di biancospino, un grillo e dei buchi di picchio. Bravi! Ottimi osservatori! Avete totalizzato ben 148 punti!

Ora è giunto il momento di parlare di un po' di storia;: eh, sì, dovete sapere che il Parco non è sempre esistito e quello che vedete ora è il frutto di tanto lavoro da parte dell'uomo e della Natura. Sì, perchè qui, fino a 40 anni fa c'era una fabbrica di nome Breda. La Breda costruiva aerei da guerra durante la seconda guerra mondiale e per questo era considerata da inglesi e francesi un punto caldo e nevralgico dell'offensiva italiana. Questo ha fatto sì che fosse il target di alcuni bombardamenti avvenuti a Milano in quegli anni.
I proprietari della Breda per poter proteggere i propri dipendenti, costruirono questi rifugi antiaerei sotterranei.
Ma ora scendiamo e osservate, poi largo alle domande!

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Giunti nell'ultimo corridoio dei bunker e trovato il posto sulle panche di legno scopriamo insieme alcune caratteristich strutturali dei bunker:
- la volta tonda e non ad architrave: la seconda struttura è più fragile e se viene colpita ad un suo angolo crolla;
- i bunker non sono una galleria lineare, ma bensì un zig-zag di cunicoli, questo per limitare la localizzazione degli stessi bunker ad opera dell'attacco indiscriminato da parte degli aerei bombardieri, sia per limitare al minimo il percorso dell'onda di deflagrazione della bomba;
- oltre ai cunicoli ci sono delle stanze adibite a servizi igienici e zone di vettovagliamento
- non c'era la luce elettrica, ma bensì delle lampade a petrolio (come ci testimoniano i resti delle strutture che le sostenevano)

Siete tutti coinvolti anche emotivamente dal luogo a tal punto da ipotizzare le sensazioni che provavano le persone che qui si rifugiavano: paura, terrore, angoscia, preocupazione...

E' giunto però il momento di ritornare alla luce del sole! Con questo la visita è finita, alla prossima!

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