Buon pomeriggio e ben arrivati! Il sole è caldo e ci incamminiamo subito appena scendete da l pullman. Qualcuno si chiede "ma non dovevamo venire al Parco?" E' questo! Ma dobbiamo entrare.

Costeggiando la recinzione di una scuola ed entriamo su un prato e di fianco ad un bosco che è solo per noi.

All'ombra e seduti ci presentiamo. Sono Alessandra, e voi?

Qualcuno di voi dice di essere già stato qui al Parco Nord Milano. Ma la maggioranza di voi non lo conosce, abitate lontano. Vi racconto che una volta non c'era il Parco, non c'erano i boschi e i prati. Quarant'anni fa si è deciso che al posto di un aereoporto, di campi abbandonaati e di fabbriche che non funzionavano più si voleva "costruire" un parco: gli alberi che vedete in questi quarant'anni sono cresciuti e diventati dei boschi!

Oggi esploreremo il prato e il bosco insieme. E per farlo, noi cos'abbiamo? I nostri occhi per osservare, le mani per raccogliere, il naso per annusare, le orecchie per ascoltare. I nostri sensi sono i migliori strumenti!

Per cominciarw consegno a ciascuno una maschera: non ha gli occhi, ci aiuta a tenere chiusi i nostri, perché ora proveremo a fare una cosa difficilissima!

Indossata la maschera, camminiamo in fila, facendosi guidare dal movimento del compagno davanti a noi. Ci concentriamo sul sole e sull'ombra, che scaldano e raffreddano la faccia. E su come cambia il prato sotto ai nostri piedi.

 

 

 

Arriviamo anche ad un cespuglio fiorito. Qui prima annusiamo e poi senza maschera lo osserviamo: senza raccogliere i fiori, che devono diventare tante bacche rosse! E' un biancospino.

 

Raggiungiamo l'ingresso del bosco, dove uno per volta non seguiremo più il nostro compagno ma, sempre con la maschera sugli occhi, una corda che ci guiderà lungo un sentiero. Quando incontreremo qualcosa di appeso proveremo a toccarlo e riconoscerlo. pronti, e con calma, si parte.

 

 

Alla fine per qualcuno in alcuni punti è stato difficile non sbirciare, qualcuno ha avuto paura.. Le cose più facili da riconoscere sono stare le matite. Altri oggetti rimangono misteriosi, e il percorso al contrario ci aiuta a vederli. Quanta strada abbiamo fatto!

Ci spostiamo, tornando in cerchio e preparandoci a toccare non solo con le mani! I piedi? Solo che spesso li teniamo prigionieri delle scarpe, ma oggi no! Liberi tutti!

 

Proviamo a camminare sul prato, che pizzica, punge, fa il solletico.

E poi lungo un sentiero particolare: sassi, foglie secche, tronchi, legnetti, mattoni.

Lo facciamo camminando...

 

 

 

 

e a quattro zampe...

 

 

 

Incontriamo anche un piccolo bruco, che ha un buffo modo di muoversi!

 

Cosa avete provato? con che materiali? Cosa vi ha dato fastidio o vi è piaciuto?
I sassi grossi e tondi sono i più apprezzati perché sono lisci, i mattoni erano freddissimi, i pezzetti di legno un po' pungevano.

Terminiamo il nostro pomeriggio con delle capriloe sul prato:

 

 

A malincuore dobbiamo rimetterci le scarpe. Ci salutiamo dopo aver mangiato due biscotti meritatissimi.

Grazie a tutti!

 

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