Ecco gli amici della 1°D giungere al Parco dall'ingresso di Via Suzzani! Da qui ci incamminiamo vicino ad un laghetto: il più antico del parco.
Qui ci presentiamo e capiamo l'importanza di un'area naturale protetta...
E' un luogo dove flora e fauna vengono protette con leggi speciali. E' un luogo dove animali e piante vivono in tranquillità e quasi indisturbati. E' un luogo dove la biodiversità è ricca! Dovete sapere che il tipo di specie animali e vegetali varia a seconda del tipo di ambiente presente: ci sono animali che vivono solo in aree umide o piante che vivono solo in boschi con un particolare tipo di terreno!
Nel Parco Nord possiamo identificare 3 grandi ambienti: le aree umide, i boschi e i prati.
Riflettendo insieme l'ambiente che prima è stato colonizzato sono state le aree umide: d'altronde l'acqua è fonte di vita!
Dovete sapere che i laghi del parco sono stati costruiti dall'uomo: è stata scavata una buca, coperta di un materiale impermeabile (cemento o argilla) e riempiti di acqua (l'acqua della prima falda di Milano che non può essere usata per scopi alimentari). Ma gli esseri viventi? Alcuni sono stati messi: tipo le canne di palude, i gigli, gli ontani...etc...altri si sono arrivati spontaneamente, come gli anfibi, gli insetti e gli uccelli acquatici, ma altri, purtroppo, sono stati immessi erroneamente dall'uomo. Sto parlando delle tartarughe dalle orecchie rosse. Questi animali, tipici delle zone calde della Florida, vengono acquistate nei negozi di animali. Una volta cresciute troppo, vengono liberate nei laghetti nel parco. Questo è un problema però per l'ecosistema preesistente: le tartarughe, soprattutto in tenera età sono ghiotte di larbe di insetto e uova di anfibio. Si è visto, infatti, che nei laghetti dove sono presenti questi rettili, gli anfibi sono scomparsi.
Questo per dirvi che l'equilibrio di un ecosistema è assai delicato e fragile e con un nostro inconsapevole gesto potremmo distruggerlo.
Ma proviamo ad avvicinarci e osserviamo...
...vediamo una coppia di germani reali, le folaghe e...un airone bianco a caccia di pesci! Appena ci vede, prende il volo!
Ora dobbiamo metterci in marcia e dobbiamo raggiungere l'Area Didattica Natura, qui parleremo di storia!
Dovete sapere che il Parco non è sempre esistito: qui un tempo sorgeva la Breda, un'acciaieria che, durante la Seconda Guerra Mondiale, produceva aerei da guerra. Non c'erano alberi, laghi e prati, ma bensì cemento e capannoni. Essendo questo un luogo di importanza militare elevata, era considerato un obbiettivo strategico: veniva quindi bombardato molto spesso. Per proteggere gli operai che qui lavoravano, quindi, si costruirono dei bunker sotterranei...Non vi dico altro, scendiamo le scale ed immergiamoci nella storia!
Giunti all'ultimo corridoio, ci sediamo e partendo dalle vostre osservazioni scopriamo che:
- un tempo l'illuminazione non era certo quella che vediamo ora, ma venivano usate le lampade a gasolio o a petrolio;
- le luci, una volta accese, venivano spente perchè altrimenti la fiamma avrebbe bruciato l'ossigeno;
- i bunker hanno una struttura a linea spezzata perchè erano più difficilmente individuabili;
- tra un corridoio e l'altro ci sono le porte tagliafuoco: isolavano ermeticamente il tratto di bunker impedendo ad eventuali fiamme o fumo di andare nel corridoio successivo;
- ci sono delle stanze dette di vettovagliamento dove stipavano l'acqua e i viveri di prima necessità (soprattutto cibo in scatola).
Dovete sapere che questo è l'unico tratto che è stato ristrutturato, ma sotto la città di Milano o di Sesto, ci sono bunker simili che avevano lo scopo di fungere da rifugio agli studenti di scuole, dipendenti di uffici pubblici...etc
Bene, ora proviamo ad immedesimarci in un operaio della Breda: siete qui, al buio, con il rumore delle bombe sulle vostre teste...che sensazioni provate?
Avete emozioni negative come lANSIA, PAURA DELLA MORTE, PAURA DELLE BOMBE, RABBIA... Ma ci sono anche emozioni di speranza!
#FELICEDIESSEREQUI #FELICEDIVIVEREINPACE #SICUREZZA #SALVEZZA #UNIONE #CONDIVISIONE
Dall'Area Didattica ci spostiamo e, nascosta dalla vegetazione intravediamo una strana struttura...
"Assomiglia ad una torre dell'aereoporto!" Esatto! Questa è un'altra traccia del passato del Parco. La Breda, prima di vendere i propri aerei, doveva testarli. E dove? Nel campo volo della Breda e questa è la sua torre di controllo!
Camminiamo e giungiamo in un luogo denso di storia: il monumento al deportato.
Qui, in cerchio, rievochiamo la storia dei campi di concetramento, delle deportazioni e degli orrori della guerra...Uno di voi condivide l'esperienza del nonno, morto nei campi...
Ma perchè c'è un memoriale così al Parco Nord? Perchè nell'ultimo periodo della guerra, le pattuglie tedesche, rastrellavano tutti coloro che fossero contro il regime, quindi anche gli operai delle acciaierie della zona. Il monumento rappesenta due braccia che alzano le pietre del lavoro forzato a cui i prigionieri dei campi erano costretti.
Purtroppo, il tempo è terminato e qualche pancia brontola...ci salutiamo e buon rientro!